Il ragnetto rosso è un parassita tanto piccolo da richiedere uno sguardo attento o meglio una lente d’ingrandimento per essere individuato. Si tratta di un acaro delle piante dal nome scientifico di Tetranychus urticae che spesso infesta piante da orto e frutteto.

Possiamo trovarlo su pomodori, fagioli, zucchine, melanzane e tanti altri ortaggi e piante da frutto, una sua proliferazione è dannosa per la pianta che perde inesorabilmente vigore, senza contare che può portare virosi.

acaro ragnetto rosso

Ci sono fortunatamente diversi metodi per difendersi dal ragnetto rosso consentiti in agricoltura biologica, anche utilizzando preparati vegetali che si possono autoprodurre facilmente. La lotta bio a questo acaro è tanto più efficace quanto prima si riconosce la minaccia e si interviene per contrastarla, scopriamo i principali rimedi ai ragnetti rossi per imparare le strategie di difesa e i trattamenti indicati.

Riconoscere gli attacchi del ragnetto rosso

Il ragnetto va a situarsi sulla pagina inferiore della foglia, visto che l’acaro è minuscolo non è semplice scorgere i piccoli puntini rossi. Anche le ragnatele che forma sono molto sottili. Solo quando l’infestazione è davvero consistente possiamo vedere la foglia chiaramente rossa oppure intuire la presenza delle ragnatele di questo acaro.

libro agenda orto

La presenza del parassita si può ipotizzare quando la pianta presenta una crescita lenta, le foglie si deformano e perdono lucentezza fino a decolorarsi. Meglio quindi fare attenzione alle foglie per intercettare l’infestazione prima che sia troppo sviluppata.

Il ragnetto rosso fa parte degli acari, che sono aracnidi e quindi non vengono classificati come insetti.

Quali piante colpisce

A rendere particolarmente nocivo questo acaro rosso è la sua capacità di nutrirsi di diverse piante: nell’orto il ragnetto rosso può colpire i legumi (fagioli e fagiolini soprattutto), le solanacee (peperoni, melanzane, pomodori) e le cucurbitacee (zucca, zucchina, cetriolo, anguria, melone).

Anche nel frutteto sono molti gli alberi che possono subire la presenza di questo acaro nocivo.

Questa sorta di piccolo insetto con le sue minuscole punture compromette la salute delle foglie della pianta e con la rete di ragnatele tende ad asfissiare la foglia. Una pianta può anche morire per effetto dell’azione del parassita, mentre se vengono colpiti i frutti si rovina il raccolto.

il ragnetto rosso

La prevenzione dal ragnetto rosso

In agricoltura biologica ci sono molti modi per difendere orto e frutteto dal ragnetto rosso, vediamo quelli più efficaci.

Piuttosto che dover uccidere l’acaro la cosa migliore è creare un ambiente sfavorevole alla sua presenza, evitando quindi che attacchi orto o frutteto. La prevenzione è infatti sempre il metodo più ecologico ed economico per difendersi dalle avversità nella coltivazione.

Questo in primo luogo si verifica tramite la biodiversità, che porta nell’ecosistema alcuni predatori naturali di questo piccolo acaro parassita. Un formidabile alleato contro il ragnetto rosso è la coccinella, che li divora rapidamente, importante quindi sapere come attirare le coccinelle nella nostra coltivazione.

Innaffiature a pioggia. Frequenti innaffiature a pioggia hanno l’effetto di scacciare il ragnetto dalle piante. Attenzione però che può rivelarsi un’arma a doppio taglio perché bagnare spesso le foglie è un’operazione che può favorire lo sviluppo di malattie funginee.

Rimedi naturali e macerati

Ci sono alcune essenze vegetali che risultano sgradite all’acaro rosso e possono essere impiegate per tenerlo lontano dalle nostre coltivazioni. Questo sistema è ottimo perché totalmente naturale e anche senza costo, visto che i preparati vegetali da usare si possono autoprodurre.

I due migliori macerati vegetali che si possono impiegare contro i ragnetti rossi sono aglio e ortica.

L’aglio è prevalentemente repellente, l’ortica grazie all’acido formico svolge una certa funzione insetticida.

Contrastare il ragnetto rosso manualmente

Non si può certo pensare di combattere l’acaro catturandolo: è troppo piccolo da vedere e prendere, tuttavia è possibile e spesso utile contrastare la minaccia in modo manuale. Controllare le piante e rimuovere le foglie infestate è un buon modo per contenere la presenza di ragnetto rosso.

Se si riesce a intervenire quando l’infestazione è agli inizi il metodo manuale può essere efficace. Ovviamente non è applicabile su larga scala ma in un piccolo orto prima di spendere soldi per pesticidi conviene fare quello che si riesce a mano.

Insetticidi bio contro il ragnetto rosso

Le opzioni consentite in agricoltura biologica per combattere il ragnetto rosso sono svariate, l’insetticida bio più impiegato è lo zolfo, ma anche trattamenti di sapone molle oppure olio bianco sono utili allo scopo.

Zolfo

Trattamenti a base di zolfo spruzzati sulle foglie possono essere utili per combattere il ragnetto rosso.

Lo zolfo è permesso in agricoltura biologica ma non è privo di controindicazioni: ci sono anche rimedi a minor impatto ambientale (dal sapone al macerato di ortica).

Per fare trattamenti con zolfo bisogna fare attenzione alle temperature, c’è un rischio di fitotossicità che danneggia le piante.

Sapone molle e olio bianco

L’acaro è molto piccolo e può essere ucciso anche per asfissia, spruzzando una sostanza oleosa e adesivante che vada a ricoprirne interamente il corpo soffocandolo. A questo scopo possiamo usare tre prodotti, permessi dal metodo biologico:

Beauveria Bassiana

La beauveria bassiana è un fungo entomopatogeno, che si può usare per contrastare il ragnetto rosso con modalità insetticida.

Antagonisti naturali

Abbiamo già parlato delle coccinelle, come ottimi predatori di Tetranychus urticae , ci sono anche altri insetti antagonisti che possono aiutare a combattere il ragnetto rosso senza ricorrere a pesticidi.

Introdurre insetti è un metodo di difesa biologica che per costi e difficoltà di reperimento non è sempre adatto a coltivazioni in piccola scala, mentre si rivela un’ottima idea per aziende biologiche professionali. In particolare è un rimedio utile in coltivazioni in serra, visto che l’ambiente parzialmente chiuso evita che gli antagonisti si disperdano altrove.

Si può attuare una difesa biologica liberando esemplari di phitoseilus persimilis, un fitoseide naturale predatore del ragnetto.

Articolo di Matteo Cereda