Il Bacillus subtilis è un microrganismo utilizzato in tanti prodotti commerciali che hanno la funzione di biofungicidi, e sempre più utilizzati nella difesa di molte colture, perché capaci di debellare una serie di funghi e batteri nocivi responsabili di molte malattie delle piante. Si tratta quindi di prodotti ideali per trattamenti di difesa biologica, e non solo, contro molte patologie vegetali.
L’impiego di microrganismi utili come il bacillus subtilis è un’ottima alternativa ai trattamenti rameici che, pur essendo ammessi in agricoltura biologica, non sono esattamente ad impatto zero sull’ambiente.
Questo fungicida naturale si può impiegare contro una serie di patologie molto diffuse, dalla botrite al colpo di fuoco batterico delle pomacee, dalla rogna dell’olivo alle batteriosi sugli agrumi. Vediamo quindi che cos’è il Bacillus subtilis, in quali casi possiamo utilizzarlo per difendere orto e frutteto e come fare a realizzare dei trattamenti efficaci.
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Che cos’è e come funziona
Il Bacillus subtilis è un microrganismo che ha vari utilizzi, viene anche assunto come integratore alimentare probiotico. Il Bacillus subtilis ceppo QST 713 svolge un’azione fungicida e battericida, per questo viene impiegato nel giardinaggio e in agricoltura.
Bacillus subtilis è la sostanza attiva, contenuta in prodotti commerciali che troviamo con un nome proprio della casa produttrice, sono quindi trattamenti a base di microrganismi, proprio come nel caso del noto bioinsetticida Bacillus thuringiensis.
Il bacillo funziona perché le sue spore fanno da barriera alla penetrazione dei funghi patogeni e dei batteri nocivi, impedendone la proliferazione e quindi, in concreto, bloccando il manifestarsi della malattia sulle colture e i conseguenti danni che ne derivano.
Perché risulti efficace, il prodotto deve essere utilizzato molto tempestivamente, possibilmente a scopo preventivo, ovvero quando le condizioni climatiche del luogo sono quelle che maggiormente predispongono lo sviluppo delle patologie fungine: temperature miti e umidità elevata, o dopo una pioggia prolungata. Il monitoraggio dello stato di salute delle nostre piante è sicuramente un primo fattore indispensabile per capire se è il caso di intervenire o meno con questi prodotti, pertanto consigliamo sempre di passare spesso nell’orto, nel frutteto o nell’oliveto a controllare se ci fossero i primi sintomi di qualche patologia.
Un ulteriore strumento di ausilio a chi coltiva è dato dai bollettini fitopatologici dei Servizi Fitosanitari regionali, che di settimana in settimana possono aiutare a stimare la probabilità di certe malattie vegetali nelle varie zone.
Per quali malattie usare il Bacillus subtilis
Il Bacillus Subtilis contrasta una lunga serie di patologie, sia di natura fungina che batterica.
Per sapere su quali colture possiamo utilizzarli possiamo leggere l’etichetta, dove viene riportato l’elenco delle registrazioni, ovvero per quali avversità e su quali colture si usa.
Per quanto si tratti di un biofungicida, bisogna specificare che si tratta comunque a tutti gli effetti di un prodotto fitosanitario, per il cui acquisto e utilizzo è richiesto il possesso del “patentino”, ovvero del certificato che vi abilita a comprare e ad usare questo ed altri prodotti e che si ottiene con la frequentazione di un corso di 20 ore e il superamento dell’esame. Anche i privati possono accedere a questi corsi, non soltanto agricoltori e giardinieri.
Le aziende agricole devono effettuare trattamenti, con questo e con gli altri prodotti fitosanitari, solo sulle colture per cui è consentito l’uso professionale, e registrare poi tutti i trattamenti realizzati.
La lista è fortunatamente molto lunga, quindi acquistare un prodotto a base di B. subtilis è una spesa ammortizzabile, considerando quanti danni provocano le varie patologie.
Tra le avversità più comuni:
- Botrite (muffa grigia) della vite, nota patologia che spesso può compromettere i grappoli, tra le peggiori malattie della vite.
- Colpo di fuoco batterico delle pomacee (melo e pero), una malattia batterica molto dannosa, che lascia le piante con il classico aspetto bruciato che ha dato il nome alla malattia stessa.
- Moniliosi e batteriosi delle drupacee (pesco, albicocco, susino, mandorlo, ciliegio): una delle patologie più comuni e frequenti su questo gruppo di fruttiferi.
- Batteriosi degli agrumi;
- Batteriosi del kiwi, ultimamente una malattia molto seria sulle colture dell’actinidia;
- Occhio di pavone dell’olivo;
- Rogna e lebbra dell’olivo, altre due frequenti malattie dell’olivo, solitamente trattate con prodotti rameici;
- Varie patologie di insalate e di ravanelli, come la muffa grigia e il marciume del colletto;
- Muffa grigia della fragola e di altri piccoli frutti (lampone, rovo, mirtillo ecc.), patologia che capita facilmente e che può compromettere il raccolto;
- Varie malattie di pomodoro, melanzana e peperone, tra cui la muffa grigia del pomodoro, l’alternariosi, le batteriosi;
- Muffa grigia e fusariosi delle cucurbitacee: come anticipato sopra, è molto utile poter trattare queste specie (soprattutto cetrioli e zucchine) senza dover attendere per la raccolta;
- Sclerotinia dei legumi di pieno campo (tutti, quindi anche piselli e fagioli che si coltivano negli orti).
- Rizottoniosi della patata.
Il B. subtilis è anche un ottimo prodotto usato dai risicoltori biologici, perché è registrato ed efficace anche contro il brusone e l’elmintosporiosi, le due patologie più gravi a carico del riso. Lo si usa anche per la colza e la barbabietola da zucchero, altre due colture seminate in pieno campo e molto raramente negli orti.
Modalità di trattamento e diluizioni
I prodotti a base di Bacillus subtilis sono adatti alle aziende agricole biologiche ma anche aa quelle che coltivano ispirandosi a tale metodo anche senza certificazione. Una volta acquistato il prodotto, è importante attenersi anche agli altri aspetti normativi (presenza in azienda dell’armadietto dei fitofarmaci, compilazione del registro dei trattamenti, il corretto smaltimento dei flaconi vuoti ecc.).
Sebbene si tratti di biofungicidi, è comunque consigliato leggere bene l’etichetta o la confezione e rispettare tutti i consigli di prudenza segnalati.
Sulla confezione del prodotto si trovano una serie di informazioni importanti per sapere come fare il trattamento:
- Dosaggio e diluizioni in acqua: per esempio, si legge che sul pomodoro sono indicati 4-8 litri/ettaro, con 200-1000 litri di acqua/ettaro all’aperto.
- Numero massimo di trattamenti all’anno o ciclo colturale.
- Numero minimo di giorni tra un trattamento e l’altro.
Come regola generale si consiglia di praticare questi trattamenti sempre nelle ore fresche della giornata.
Tempo di carenza
Un aspetto veramente molto interessante dei prodotti a base di Bacillus Subtilis è che non hanno tempo di carenza, questo significa che non è necessario attendere neanche un giorno tra l’ultimo trattamento e la raccolta del prodotto.
Si tratta di un vantaggio particolarmente apprezzabile su alcune colture a ciclo rapido come insalate o ravanelli, oppure su coltivazioni dal raccolto molto scalare, ad esempio cetrioli, zucchine, pomodori e fragole.
Dove trovare bacillus subtilis fungicida
I biofungicidi a base di Bacillus subtilis si trovano ormai facilmente sia nei negozi di agraria, che al limite possono ordinarlo se non disponibile sull’immediato, o anche negli store online.
Articolo di Sara Petrucci
Buonasera, trovo molto interessante l’articolo, noi abbiamo problemi di cancro batterico su mirtillo gigante americano, siamo certificati biologici, chiedo se questo tipo di trattamento può essere efficace.
Grazie
È stato molto utile e vi ringrazio
Esistono prodotti omologhi di altri marchi?
Grazie
Teoricamente si, purtroppo non so indicarteli. Prodotti a base di bacillus subtilis sono molto difficili da trovare.