Difendere l’orto autunnale dalle lumache

Uno dei problemi che possono colpire l’orto autunnale sono senza dubbio gli attacchi di gasteropodi (ovvero le lumache).

Chiocciole e limacce infatti approfittano dei momenti di maggior umidità per proliferare e si cibano volentieri di insalate, biete e giovani piantine di cavolo.

Gli attacchi di lumache sono molto variabili in relazione al clima, mesi piovosi tra settembre e ottobre portano un aumento dei gasteropodi, a spese delle coltivazioni autunnali, in particolare quando il freddo stenta ad arrivare.

Prevenire gli attacchi

Prima di utilizzare metodi cruenti possiamo provare a dissuadere le lumache.

• Eliminazione manuale. Controllando l’orto frequentemente possiamo mettere le lumache in un secchio e spostarle in prati incolti distanti dall’orto. Questo richiede molta pazienza, ma se coltiviamo in piccola scala può aiutarci a tenere sotto controllo il problema senza bisogno di altri interventi.
• Barriere polverose con fondi di caffè, cenere di legna, gusci d’uovo sminuzzati. Sono metodi che funzionano nel breve periodo, ma col clima autunnale in genere si inumidiscono in fretta.

Fosfato ferrico contro le lumache

Un buon prodotto che può salvare gli ortaggi nei momenti in cui la presenza di lumache è molto alta è il lumachicida biologico a base di fosfato ferrico.

Si tratta di un’esca granulare da spargere tra le colture oppure lungo il perimetro dell’orto.

Non ha controindicazioni, quando si degrada nel suolo lo arricchisce di elementi minerali utili. La dose è un cucchiaio da cucina (3-4 grammi) ogni metro quadro di orto.

Le lumache sono attratte dal fosfato ferrico, quando lo ingeriscono smettono di nutrirsi e muoiono. Può sembrare che non funzioni perché non muoiono sul posto, come avviene con veleni di sintesi, ma è un metodo molto efficace.

Il lumachicida a base di fosfato ferrico non va confuso con il lumachicida chimico a base di metaldeide, pericoloso per l’ambiente e per gli animali domestici, anche se sono entrambi granuli azzurrini.

Articolo di Matteo Cereda. In collaborazione con Solabiol.