La difesa naturale dell’orto si può servire di tanti mezzi per liberare le piante coltivate dai parassiti nocivi, l’utilizzo di decotti e macerati naturali è particolarmente interessante perché oltre a non aver conseguenze sull’ambiente è a costo zero. Scopriamo quindi qui di seguito le proprietà e la preparazione dell’infuso di tanaceto, un’auto produzione che può essere davvero utile all’orto, altre ricette utili potete trovarle nella pagina dedicata ai preparati naturali.
Il tanaceto (tanacetum vulgare) è una pianta spontanea della famiglia delle composite, tipica dei prati di campagna, facilmente riconoscibile al momento della fioritura per i suoi fiori a palline gialle molto caratteristici. Lo possiamo trovare più o meno su tutto il territorio italiano, ma se non abbiamo dove raccoglierlo spontaneo è facilmente coltivabile.
Nel tanaceto si trova un olio chiamato tujone che rende la pianta tossica e che ha effetto antiparassitario, per questo motivo si può ricavare un decotto utile alla difesa dell’orto. L’impiego del tanaceto contro i parassiti è particolarmente utile per repellere insetti del genere dei lepidotteri, come nottue, agrotidi, tignole e piralidi.
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Come preparare il decotto di tanaceto
La preparazione del decotto o infuso di tanaceto è molto semplice: per prima cosa bisogna procurarsi la pianta, nella preparazione possiamo utilizzare tutta la parte aerea (quindi fiori, foglie, fusto), evitando solo i fusti più spessi. Possiamo usare sia la pianta fresca che essiccata.
Per preparare l’infuso bisogna far bollire l’acqua, una volta raggiunta l’ebollizione si spegne il fuoco e si aggiunge il tanaceto, lasciando in infusione mezzora. Il procedimento è lo stesso che usiamo per preparare un te oppure una tisana, prolungando il tempo d’infusione per estrarre le sostanze utili al meglio.
In seguito andremo a filtrare il liquido, buttando i residui vegetali in modo da poter spruzzare il decotto con un nebulizzatore. Prima di impiegare il nostro antiparassitario naturale andremo a diluirlo con altra acqua.
L’ideale è impiegare sempre acqua piovana, priva di sostanze disinfettanti come il cloro e non eccessivamente calcarea.
Dosaggio dell’infuso
Per fare il decotto si utilizzano circa 50 grammi di tanaceto fresco ogni litro di acqua. Se si utilizza invece il tanaceto secco basteranno 5 grammi di pianta. L’infuso ottenuto in tal modo andrà poi diluito in acqua, nelle proporzioni di 1 a 10. Quindi a diluizione effettuata avremo 10 litri di infuso ogni 50 grammi di tanaceto fresco (oppure ogni 5 grammi di pianta essiccata).
In tutti questi preparati vegetali la dose non è vincolante: più tanaceto impieghiamo e più sarà concentrato il risultato. Un decotto più forte potrà esser maggiormente diluito oppure si potrà impiegarne meno in fase di trattamento.
Come si usa il tanaceto nell’orto
Una volta preparato l’infuso di tanaceto possiamo impiegarlo nell’orto. L’azione repellente del preparato ha un vasto spettro, ma gli insetti contro cui impiegarlo con miglior risultato sono i lepidotteri, tra cui ricordiamo le nottue, la cavolaia, le piralidi e le tignole. Il decotto repelle inoltre l’altica e gli afidi.
L’effetto repellente su altiche e lepidotteri rende questo preparato un trattamento particolarmente utile per la coltivazione di cavoli e in generale di tutte le piante crucifere, che sono tra le più vessate da questi insetti.
Per fare trattamenti di tanaceto si spruzza la sostanza diluita direttamente sulle piante, conviene evitare di farlo nelle ore troppo assolate e privilegiare invece la sera. L’impiego può essere preventivo, nebulizzando una volta ogni 10 giorni per tutta la durata della coltivazione, non ci sono controindicazioni legate a una fitotossicità. Si può usare il decotto anche quando l’insetto è già presente, tenendo conto che è un rimedio blando e che in quel caso forse è il caso di impiegare metodi più drastici, come un insetticida bio (ad esempio l’olio di neem).
Per sicurezza conviene non trattare con decotto di tanaceto almeno una settimana prima della raccolta, in modo da evitare che le tossine vadano sulle verdure che poi verranno mangiate.
Le proprietà del tanaceto
La pianta di tanaceto ha avuto negli anni un impiego medicinale, era inserita tra le piante officinali e veniva usata in particolare contro i vermi dell’intestino oppure in caso di aerofagia. Si facevano anche impacchi a base di tanaceto da utilizzare per lenire il mal di denti.
Le tossine contenute in questa pianta rendono però sconsigliabile ogni suo uso alimentare, molto meglio impiegare il tanaceto contro gli insetti dell’orto e del frutteto, sfruttando la tossicità per una giusta causa.
Articolo di Matteo Cereda
500 grammi a litro? 5 kg su 10 litri? Avete mai provato a pesare e a considerare il volume e a coprire i vegetali con l’acqua i.n queste proporzioni? Io per il decotto uso i classici 100 g di pianta fresca per litro
Hai ragionissima e ti ringrazio per aver scovato l’errore. Nel dosaggio c’era uno zero di troppo, ora ho corretto grazie alla tua segnalazione. Nella pagina riepilogativa dei macerati e decotti c’è il dosaggio corretto che consiglio, che è di 40-50 grammi a litro. Con 100 grammi come fai tu va bene uguale, viene ovviamente più concentrato e magari puoi diluirlo maggiormente o distribuirne meno.