Per poter mantenere le piante da frutto sane è molto importante fare trattamenti, che possano prevenire e contrastare le patologie e gli insetti parassiti.
Non si parla soltanto di insetticidi e fungicidi, per la cura del frutteto biologico ci sono anche sostanze corroboranti, come propoli e zeolite. Si tratta di trattamenti totalmente naturali che mirano a rafforzare le difese della pianta e a prevenire le problematiche.
Un trattamento per essere davvero efficace deve essere effettuato correttamente. Scopriamo insieme alcune indicazioni su come e quando fare trattamenti alle piante da frutto e su quali attrezzi impiegare.
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I trattamenti biologici
La prima raccomandazione nel frutteto biologico è di evitare ogni trattamento nocivo per l’ambiente e per la salute di chi ci vive. Purtroppo ci sono ancora in commercio pesticidi fortemente tossici, che sono da evitare a priori.
Un importante limite è rappresentato dalla normativa per l’agricoltura biologica: scegliere esclusivamente fitofarmaci consentiti in bio è già una prima garanzia utile.
Anche tra i trattamenti biologici tuttavia troviamo prodotti che hanno un certo impatto ambientale, per fare due esempi molto diffusi: il classico verderame e il piretro insetticida. Non bisogna demonizzarli, ma è bene cercare di limitarne l’uso e di impiegarli con tutte le precauzioni.
Bisogna sempre leggere l’etichetta, rispettando modalità e dosaggi dei vari prodotti, importante anche prestare attenzione al tempo di carenza specificato. Dove necessario bisogna impiegare i DPI (dispositivi di protezione individuale).
La nuova normativa sulla vendita dei fitofarmaci, entrata in vigore nel 2023, inserisce dei limiti più restrittivi sui trattamenti a disposizione degli hobbisti. Ora per molti formulati anche biologici è necessario il patentino, altri sono proposti in dosi limitate e solo pronti all’uso.
Quali attrezzi utilizzare
Nel fare trattamenti su alberi ben sviluppati bisogna per forza di cosa avvalersi di un attrezzo in grado di nebulizzare il prodotto in modo efficace.
Visto che i fitofarmaci naturali agiscono per contatto è fondamentale riuscire ad avere una distribuzione uniforme, che copra ogni parte della pianta. A questo scopo è importante dotarsi di attrezzi adeguati.
Lo strumento basilare che si impiega per i trattamenti è l’atomizzatore, ovvero un attrezzo in grado di spruzzare liquidi in forma di minuscole gocce.
Se per piccole piante basta uno spruzzino manuale, al crescere delle dimensioni dell’albero e del frutteto si può optare per pompe a spalla manuali, pompe elettriche a batteria, fino ad arrivare a più potenti atomizzatori a scoppio.
Non è difficile trovare buoni atomizzatori, ad esempio da Leroy Merlin vengono proposti atomizzatori di diversa tipologia. Come primo criterio di scelta valutiamo proprio le dimensioni della chioma dei nostri alberi.
Quando fare i trattamenti
Ci sono alcune regole da tenere ben presenti per fare trattamenti nel momento giusto:
- Evitare di trattare nelle ore calde. Meglio usare l’atomizzatore nel tardo pomeriggio oppure alla sera.
- Non trattare in momenti di forte vento, che altera la nebulizzazione uniforme praticata dall’atomizzatore e disperde in parte il prodotto.
- Non trattare subito dopo una pioggia, con le foglie che si presentano bagnate prima del trattamento.
Salvaguardare gli impollinatori
Se si utilizzano prodotti che hanno tossicità, bisogna fare grande attenzione a non colpire api e altri insetti impollinatori. Questo non soltanto per ragioni ecologiche (che restano comunque importantissime) ma anche per il nostro stesso interesse di coltivatori. Infatti le api hanno un ruolo cruciale nel frutteto e se vengono uccise in modo indiscriminato sarà difficoltosa poi l’impollinazione, per cui si raccoglierà meno frutta.
La prima regola per rispettare le api è non trattare su piante in fioritura.
Dobbiamo però prestare attenzione anche alla presenza di eventuali altre piante fiorite nei dintorni, che potrebbe attrarre impollinatori. Guardiamo in particolare alla vegetazione sottochioma: se notiamo fiori nel prato sotto ai nostri alberi è bene sfalciare un paio di giorni prima di trattare.
ll fatto di nebulizzare trattamenti nelle ore serali è un altro aspetto molto importante, perché in queste ore in genere gli impollinatori non sono attivi.
Non eccedere con i trattamenti
Ogni intervento nel frutteto ha degli effetti, per cui cerchiamo di fare i trattamenti solo quando necessario.
Ecco alcune buone pratiche per ridurre la necessità di intervenire:
- Utilizzare corroboranti. Prima di fare interventi rispetto ai problemi, è importante rendere le piante forti. Possiamo farlo utilizzando biostimolanti, elicitori, micorrize, corroboranti, e con altre buone pratiche di coltivazione.
- Prestare attenzione al meteo. Temperature e umidità giocano un ruolo cruciale nella diffusione dei patogeni, se impariamo a riconoscere i momenti favorevoli alle patologie possiamo intervenire in modo tempestivo e puntuale.
- Curare il suolo. Un buon terreno riduce molto i problemi, viceversa quando il suolo non ha un buon drenaggio, si verificano ristagni d’acqua che favoriscono le patologie.
- Scommettere sulla biodiversità. Se l’ambiente vede la presenza di tante specie animali e vegetali molti problemi si risolveranno parzialmente da soli, in particolare saranno presenti predatori di vari parassiti.
- Monitorare costantemente le piante. Se si interviene subito spesso si risolve in modo rapido e con prodotti meno aggressivi. Se si trascurano i problemi invece poi serviranno maggiori trattamenti. Per monitorare gli insetti si possono impiegare trappole specifiche.
- Utilizzare trappole (a feromoni o alimentari) anche per cattura massale, ovvero per ridurre il numero degli insetti nocivi, evitando di dover ricorrere all’insetticida.
- Potare correttamente. La potatura favorisce il circolo di luce e aria nella chioma, aiutando a prevenire problemi.
- Disinfettare tagli e attrezzi da potatura. Le ferite che provocano i tagli da potatura possono essere un veicolo di trasmissione delle patologie. Possiamo evitare con una corretta disinfezione. Ecco come disinfettare i tagli e come disinfettare gli attrezzi.
Articolo di Matteo Cereda
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