Durante l’estate gli orti ben coltivati pullulano di tante specie diverse per tutti i gusti, tra le quali trova spazio il fagiolo, pianta notoriamente benefica per la terra, capace di instaurare un’importante simbiosi con batteri azotofissatori. Nelle rotazioni infatti il fagiolo non dovrebbe mai mancare, come del resto pisello e fava, altre leguminose caratterizzate da questo tipo di simbiosi positiva.
Anche la pianta del fagiolo però può andare soggetta ad alcune patologie, e per questo richiede delle importanti attenzioni preventive, e poi la capacità di intervenire con mezzi eco-compatibili, di solito efficaci e assolutamente consigliati in un orto coltivato per l’autoconsumo.
Quando parliamo di fagiolo ci riferiamo spesso a quello da sgranare, ma all’interno della specie, Phaseolus vulgaris, si trovano tante varietà che vengono coltivate come fagiolini mangiatutto, ovvero i classici cornetti. In pratica fagiolo e fagiolino sono botanicamente la stessa cosa, solo che alcune varietà sono più adatte da sgranare, altre per la raccolta del baccello intero. Le malattie di queste piante sono comuni e quindi nel trattarle ci riferiamo ad entrambi i tipi di fagiolo. Esistono poi anche altre specie di fagiolo, come il simpatico e buonissimo fagiolo dall’occhio Vigna unguiculata, generalmente più resistente alle avversità, il fagiolo di Spagna, il fagiolo di Lima e tante altre possibilità che vale la pena introdurre nell’orto per ampliare la gamma e gustare nuovi sapori.
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Prevenire le malattie del fagiolo
Ci sono alcune norme preventive che riguardano tutte le specie da orto, ma che non ci stancheremo mai di ripetere, data la loro importanza. Investire più tempo ed attenzioni fin dall’inizio della coltivazione ci fa risparmiare problemi in seguito, in particolare se coltiviamo con i metodi dell’agricoltura biologica. Quindi è sicuramente saggio essere previdenti ed adottare le seguenti misure:
- Irrigare bagnando solo il terreno, meglio se con un sistema a goccia, e non farsi tentare dall’uso della canna usata a spruzzo.
- Rispettare le rotazioni: i fagioli non vanno seminati dove sono appena stati raccolti i piselli, e neanche dove l’anno precedente c’erano fagioli o altre leguminose, dato che alcune malattie sono comuni alla famiglia.
- Tenere adeguate distanze tra le file. Soprattutto nel caso di fagioli rampicanti, è importante tenere una buona distanza tra le file che consenta a noi un comodo passaggio in mezzo, ma anche all’aria di circolare, prevenendo il ristagno di umidità.
- Osservare regolarmente le piante di fagiolo, e alle prime avvisaglie di una patologia, eliminare subito le parti colpite, per evitare che altre piante si contagino. I monitoraggi sono infatti una delle migliori pratiche per individuare per tempo i sintomi di infezioni.
- Trattare preventivamente le file di fagioli con un decotto di equiseto, che si acquista già pronto ma che si può anche preparare autonomamente cercando la pianta in prossimità di zone umide con terreni un po’ compatti. Irrorare il prodotto sulla coltura ne stimola la resistenza alle malattie.
- Trattare regolarmente con corroboranti: le farine di roccia, i prodotti a base di propoli per uso agricolo, la lecitina e altre sostanze ancora, tutte di origine naturale, diluite in acqua e irrorate con regolarità sulle piante svolgono un generico effetto protettivo e rinforzante.
Come coltivare i fagiolini. Tutto quel che serve sapere sulla coltivazione nell’orto dei fagiolini mangiatutto. Scopriamo come si coltivano i cornetti.
Un trattamento generico al terreno
Per quanto riguarda le patologie causate da funghi, si può sempre valutare se intervenire o meno con un prodotto rameico per bloccarne il decorso, naturalmente con il rispetto di tutte le indicazioni d’uso che si possono leggere in etichetta.
Per la stagione futura si può invece pensare di distribuire sul terreno un prodotto naturale, basato su funghi antagonisti, come quelli del genere Thricoderma, che svolge un’azione preventiva verso varie patologie causate da funghi che svernano nel suolo. Il fungo antagonista è definito tale perché è molto competitivo e riesce a prendersi spazio e nutrienti, sottraendoli ai patogeni. Per l’uso bisogna leggere attentamente le indicazioni riportate in etichetta, e di solito sono necessarie temperature minime per l’efficacia del trattamento.
Principali malattie di fagiolo e fagiolino
Vediamo adesso quali sono le più comuni malattie del fagiolo, come riconoscerle e a seconda dei casi decidere se trattare con un prodotto rameico, valido per tutte queste patologie ad eccezione delle virosi, o se è possibile evitarlo.
Antracnosi
Si tratta di una malattia frequente, che si può manifestare già sulle piantine piccole, o anche più avanti sui fusti della pianta di fagiolo o fagiolino, che quando vengono attaccati da antracnosi mostrano tacche infossate, in casi gravi capaci di far allettare le piante. Il patogeno colpisce anche le foglie e i baccelli, che mostrano delle tacche brune circolari, ed è favorito dall’umidità e da temperature comprese tra i 13 e i 27 °C.
Durante le estati molto calde e siccitose quindi possiamo assistere ad un arresto del patogeno, ma non bisogna abbassare la guardia, perché il fungo sopravvive nel terreno e sui residui colturali infetti, che conviene assolutamente asportare.
Rizottoniosi
Questa malattia può manifestarsi sui fagioli in qualsiasi stadio di sviluppo delle piante e causa l‘imbrunimento e la marcescenza dei tessuti basali del fusto e delle radici, ad opera del fungo Rhizoctonia solani.
Il patogeno della rizoctonia può restare vitale nel terreno anche per 6-7 anni e la sua azione è favorita dall’umidità atmosferica e da temperature ottimali comprese tra i 16 e i 22 °C.
Muffa grigia
Il fungo responsabile della muffa grigia del fagiolo, Botryotinia fuckleiana, è estremamente polifago e colpisce soprattutto fagioli e fagiolini coltivati dentro le serre, dove si forma più umidità, soprattutto quelle posticipate per un raccolto autunnale. Le parti di pianta colpite necrotizzano e si coprono di una muffa grigiastra che non è altro che l’insieme degli organi di riproduzione del fungo. Le infezioni dilagano facilmente e colpiscono anche fiori e baccelli.
Alternariosi
L’alternariosi determina la comparsa di macchie sparse, del diametro di circa 1 cm sulle foglie più vecchie, ma in realtà questo è un fungo non particolarmente aggressivo, che colpisce soprattutto piante di fagiolo già indebolite da altre avversità.
Maculatura fogliare
Questa patologia, causata dal fungo Phaeoisariopsis, è visibile sulle foglie come un insieme di macchie grigiastre, angolose, delimitate dal reticolo delle nervature.
Ruggine sul fagiolo
Uromyces appendiculatus compare soprattutto come un insieme di pustole rugginose o nerastre sulle foglie, colpendo poi anche i baccelli. La malattia della ruggine sul fagiolo è favorita dal clima caldo umido.
Sclerotinia
Il fungo della sclerotinia (S. sclerotiorum) provoca marciumi sui baccelli che si notano molto facilmente per le tipiche efflorescenze biancastre cotonose. Un biofungicida ammesso anche in agricoltura biologica, registrato sui fagioli contro questa avversità, è a base di Bacillus subtilis, con il quale si possono realizzare fino a 6 trattamenti all’anno, a distanza minimo di 5 giorni l’uno dall’altro. Questo prodotto presenta il vantaggio di non avere tempi di carenza da rispettare, e ciò lo rende utilizzabile fino alla raccolta.
Maculatura batterica
Pseudomonas e Xanthomonas sono due generi di batteri di cui esistono specie che colpiscono anche i fagiolini e i fagioli, portandoli a patologie riconducibili a maculature sul fogliame, con sintomi che possono propagarsi anche sui fusti e sui baccelli.
Virosi dei fagioli
Le malattie virali delle piante da orto, come quella del mosaico comune o del mosaico giallo, non trovano cure efficaci. Di solito le virosi si riconoscono perché provocano malformazioni fogliari, che diventano pigmentate in modo irregolare, con striature e punteggiature necrotiche. Il mosaico giallo è particolare perché determina una grande increspatura del lembo fogliare, che ingiallisce, diventa bolloso e ripiega verso il basso.
Sicuramente il punto di partenza per evitare le virosi è usare semente sana, garanzia che la ditta sementiera deve fornire, ma poi in campo è importante agire debellando gli afidi, (puoi scoprire come farlo nell’articolo dedicato alla lotta biologica agli afidi), infatti questi insetti sono i principali vettori dei virus da pianta a pianta.
Articolo di Sara Petrucci
Qualche foto esplicativa dell’argomento, trattato tecnicamente molto bene, semplificherebbe la comprensione ai non addetti
Hai ragione, il problema è intercettare le malattie per poter fare le foto. Se qualcuno ha foto che vuole donare può inviarle insieme ad autorizzazione esplicita alla pubblicazione.
Interessante spiegazione delle principali malattie della coltura, ma è indispensabile accompagnare la spiegazione con foto.
Hai ragione Aldo, il problema è ottenere le foto, perché come puoi immaginare non è programmabile il fatto di trovare una pianta malata. Se qualcuno avesse fotografie e volesse donarle, sarebbero benvenute.
Buongiorno, le mie piante di fagiolini e fagioli di vario tipo presentano un problema che non riesco ad identificare e, di conseguenza, non riesco a combattere in modo efficace. Io le foto delle foglie le ho e volentieri acconsento che vengano pubblicate, anche perchè possono aiutare altre persone che hanno lo stesso mio problema.
Ciao Marcello, mandaci pure le foto specificando che ci autorizzi a pubblicarle, magari riusciamo a darti un parere e sicuramente può essere utile ad altri la tua esperienza.
Benissimo, ma …. dove devo mandarle? non mi sembra che si possano allegare files a questi commenti. Fatemi sapere, grazie.
Ciao Marcello, scrivi dalla sezione “contatti”. Un saluto!
Buonasera, i miei fagiolini metro sono praticamente asciutti, avvizziti e sbiaditi. L’acqua non manca e non trovo afidi. Le foglie mostrano delle chiazze giallognole. Di cosa si potrebbe trattare e come potrei intervenire? Vi ringrazio sin d’ora per ogni consiglio e suggerimento. Grazie
Difficile dire a distanza purtroppo, ipotizzo sia una malattia (virosi o fungina). Meglio eliminare le parti di pianta visibilmente malate, fare un trattamento rameico.