Il pomodoro è un ortaggio immancabile nell’orto, perché si consuma in tanti modi, si coltiva facilmente e se ne possono scegliere tante diverse varietà, ottenendo in tutti i casi una fruttificazione generosa e prolungata nel tempo.
Purtroppo però a seconda dell’andamento climatico questa specie presenta una certa delicatezza verso parassiti e malattie, che in agricoltura biologica è importante cercare di prevenire.
Vediamo quindi quali sono le principali malattie che possono danneggiare il nostro raccolto di pomodori, come possiamo agire per evitare che si presentino e per contrastarne la diffusione. Chi è interessato anche ai parassiti trova anche un articolo dedicato agli insetti nocivi al pomodoro e relativi rimedi.
Indice dei contenuti
Prevenire le malattie
La miglior tecnica di contrasto in un orto biologico è evitare che i patogeni si diffondano.
Una buona prevenzione si effettua innanzitutto facendo delle buone rotazioni colturali, sfruttando le consociazioni favorevoli, e irrigando con oculatezza senza bagnare la parte aerea delle piante.
Anche l’uso equilibrato di concimi è una buona prevenzione, perché gli eccessi di azoto sono un ulteriore fattore che favorisce l’instaurarsi di alcune malattie delle piante. Quindi anche nella coltivazione biologica del pomodoro non bisogna eccedere con lo stallatico pellettato, con la pollina o con altri concimi organici che sicuramente servono per ottenere una buona produzione, ma vanno usati nelle giuste quantità.
Malattie e fisiopatie
Una prima distinzione doverosa è tra le malattie vere e proprie, cioè quelle causate da organismi come virus, batteri e funghi, e le fisiopatie, che sono invece alterazioni di natura non parassitaria, come stress idrici o nutritivi che provocano determinati sintomi.
Le malattie fungine e batteriche che riguardano il pomodoro si possono prevenire con macerati a base di tarassaco e di equiseto, ma a volte bisogna valutare di fermarle con prodotti a base di rame come la poltiglia bordolese o gli ossicloruri.
Dopo piogge prolungate e umidità dell’aria molto elevata infatti i funghi proliferano e non c’è altro modo per arrestarne il dilagare. L’importante però è attenersi sempre alle indicazioni d’uso riportate sull’etichetta dei prodotti commerciali, che in genere funzionano contro tutte le malattie fungine e batteriche indicate qui sotto.
Come precauzione generica valida per tutte le specie e quindi anche per il pomodoro, ricordiamo quella di eliminare tempestivamente e allontanare dall’orto tutte le piante (o parti di esse) malate. Teoricamente un buon processo di compostaggio è capace di garantire la devitalizzazione del patogeno, ma è meglio convogliare questi rifiuti alla raccolta dell’umido, perché verranno smaltiti da ditte che fanno compost presso impianti industriali dove si ha più garanzia di disinfezione.
Le malattie fungine del pomodoro
Le malattie crittogame sono uno dei più frequenti problemi in cui si incorre coltivando i pomodori, tra queste la più temuta e diffusa è la peronospora. Sono tutte malattie che dilagano con umidità e clima temperato, favorite in particolare dai ristagni idrici. Una corretta gestione del terreno e un attento monitoraggio consentono di evitare e contrastare la gran parte dei problemi.
Peronospora
Il fungo Phytophtora infestans è responsabile della peronospora della patata e del pomodoro. Questa malattia provoca un rapido avvizzimento della vegetazione e sciupa i frutti, sui quali si notano aree traslucide che poi imbruniscono mentre la polpa assume una consistenza stopposa. La peronospora del pomodoro compare soprattutto in estate dopo giornate piovose (bastano 6 ore di pioggia continuata) e a fine stagione tende a dilagare.
Contro la peronospora del pomodoro è registrata una sostanza, che si può scegliere in alternativa al rame: il Bacillus subtilis, contenuto in un prodotto fitosanitario ammesso anche in agricoltura biologica. Lo si usa nelle dosi di 400-600 ml/hl di acqua (40-60 ml nei 10 litri di una pompa a spalla), fino ad un massimo di 6 trattamenti all’anno che si possono realizzare sulle colture all’aperto e su quelle in serra. Il prodotto ha un tempo di carenza di 3 giorni, che significa che si devono attendere almeno 3 giorni tra l’ultimo trattamento e la raccolta dei pomodori.
Approfondimento sulla peronospora del pomodoro. La peronospora è una delle peggiori patologie dei pomodori, vale la pena fare un focus per imparare a riconoscerla e contrastarla.
Alternaria e septoriosi
Il fungo dell’alternaria genera macchie necrotiche tondeggianti sulle foglie e sui fusti, con contorno ben delimitato. Può manifestarsi in ogni stadio di sviluppo della pianta ma generalmente si aggrava sul finire dell’estate.
La septoriosi invece si presenta con piccole macchie tondeggianti sulle foglie, che possono portare al disseccamento di tutta la foglia.
Fusariosi e verticillosi
I funghi responsabili della fusariosi, ovvero diversi ceppi di Fusarium, colpiscono le radici e il colletto delle piante di pomodoro determinandone marcescenza, che si estende ai vasi interni del fusto.
La verticillosi è una malattia abbastanza simile alla precedente, è data soprattutto dal fungo Verticillum dahliae che agisce soprattutto a temperature comprese tra 23 e 28 °C. Si manifesta dapprima sulle foglie più vecchie, poi anche sulle altre, che avvizziscono e disseccano. I vasi interni degenerano e anneriscono. Le piante colpite generalmente sopravvivono, ma con un grande deperimento vegetativo, e pomodori che maturano in anticipo restando piccoli. Tagliando una foglia alla base, si può anche notare una necrosi a forma di ferro di cavallo sul picciolo.
Per Fusariosi e Verticillosi è importante rispettare sempre le rotazioni colturali perché le spore dei funghi restano vitali a lungo nel terreno, e prima del trapianto come ulteriore prevenzione conviene distribuire sul terreno delle sospensioni del fungo antagonista Thricoderma, disponibile in varie specie.
Moria dei semenzai
Le piantine di pomodoro in crescita nel semenzaio possono essere attaccate da vari funghi che ne causano la moria, favoriti da una scarsa ventilazione e un’alta umidità relativa di questi ambienti. E’ quindi importante tenere sempre arieggiato il semenzaio e non annaffiare troppo le piantine, ed eventualmente fare dei trattamenti naturali a base di Thricoderma harzianum.
Botrite o muffa grigia
Altro problema tipico dell’orto, che può colpire anche il pomorodo è la botrite o muffa grigia. Si caratterizza per una patina scura, che ricopre frutto o anche le parti verdi.
Malattie batteriche
I batteri che possono colpire i pomodori sono esseri unicellulari capaci di penetrare attraverso le aperture naturali (gli stomi delle foglie) ma anche attraverso ferite da insetti, da grandine o dai tagli che si fanno nell’eliminare le femminelle.
Cancro batterico. Causa l’avvizzimento delle foglie, mentre sul fusto e sui rami sono visibili fessurazioni longitudinali da cui esce un essudato gelatinoso. Sulla buccia dei pomodori si notano tantissime punteggiature bianche o brune che li rendono praticamente immangiabili.
Maculatura batterica. La malattia compare nell’orto in estate, è causato dallo Xantomonas campestris ed è favorita dal clima caldo e umido. Sui frutti si notano delle numerose maculature circolari che possono riguardare anche le foglie, sulle quali necrotizzano e restano circondate da un alone giallastro. Questo tipo di malattia è favorita dagli attacchi della cimice verde.
Macchiettatura batterica. Simile alla prima, è causata dal batterio Pseudomonas, provoca tante piccole macchie che possono confluire tra loro e impediscono la completa maturazione dei frutti.
Virus del mosaico del pomodoro. Questo virus, come altri che possono colpire il pomodoro, è potenzialmente veicolato dagli afidi per cui tenere a bada la presenza di questi insetti è doppiamente importante. I sintomi comuni del virus del mosaico sono, come si deduce dal nome, un aspetto a mosaicature sulle foglie, ma anche bollosità e distorsione del lembo fogliare. Non ci sono soluzioni vere e proprie contro le malattie virali, solo la lotta agli afidi, l’estirpazione del materiale infetto e la disinfezione degli attrezzi e dei guanti usati per toccare le piante malate.
Fisiopatie
Le fisiopatie sono stati di sofferenza della pianta dovute a condizioni avverse, come eccessi o carenze di acqua o altri nutrimenti necessari. Non si tratta quindi di malattie vere e proprie ma di problematiche che possono essere risolte riportando le giuste condizioni di coltivazione. Una semplicissima fisiopatia è la cascola dei fiori, in cui si vedono seccare e cadere.
Marciume apicale
Questa fisiopatia è chiamata comunemente anche “culo nero”, espressione forse volgare ma che rende perfettamente l’idea del sintomo: un’infossatura nera sul frutto nella parte opposta al suo inserimento sul picciolo. Il marciume apicale riguarda in particolare le varietà di pomodoro a frutto allungato (perino e simili) ma non solo, ed è determinata soprattutto da squilibri idrici e squilibri nell’assorbimento del calcio. Quando si notano pomodori colpiti da questa avversità è importante ricordare che non si tratta di un fungo e che quindi non serve trattare col verde rame. Per approfondimenti si rimanda all’articolo specifico sul marciume apicale.
Carenza di magnesio
L’ingiallimento delle foglie negli spazi internervali, con nervature che invece restano verdi, può essere una carenza di magnesio, e si riscontra soprattutto nei suoli un po’ acidi e poveri di sostanza organica. In linea generale quindi non si deve mai far mancare ai pomodori la concimazione organica, a base di compost o letame maturi, ed eventualmente aggiungere al terreno manciate di solfato di magnesio naturale.
Scottature da sole
Durante i periodi estivi molto assolati e caldi, capita che le piante subiscano delle vere e proprie scottature. I frutti appaiono decolorati, con aree bianche e raggrinzite, e questo fenomeno avviene soprattutto quanto questi momenti di caldo e sole intensi arrivano dopo giornate nuvolose. Può essere utile prevenire questo problema trattando le piante con farine di roccia come il caolino, che preserva anche dalle ustioni solari.
Articolo di Sara Petrucci
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