L’olivello spinoso è una pianta molto interessante: la si trova spontanea ma è d’interesse anche nella coltivazione, in virtù della qualità delle sue bacche e dei tanti usi che se ne possono fare.
Essendo una specie piuttosto rustica e adattabile, dotata anche della qualità di azoto-fissatrice, è l’ideale per una coltivazione biologica o comunque eco-compatibile.
Scopriamo quindi le caratteristiche dell’olivello spinoso, come e dove possiamo piantarlo e le tecniche colturali più adatte per gestire questa pianta dalle molte proprietà officinali.
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La pianta di olivello spinoso
L’olivello spinoso ( Hippophae rhamnoides ) è una pianta decidua a portamento cespuglioso, che può raggiungere al massimo un’altezza di 5 o 6 metri. Come si può intuire dal nome, si presenta irta di spine. Il termine olivello si riferisce alla forma del frutto ma non indica parentela con l’olivo che è tutt’altro albero.
Ha foglie lunghe verdi chiaro e produce delle bacche aspre ma saporite e ricche di proprietà nutritive. In Russia e nel nord Europa viene coltivato proprio per la raccolta di questi frutti, che trovano impiego nella preparazione di marmellate, succhi, prodotti cosmetici e altro ancora. La pianta ha anche un certo pregio ornamentale e può anche essere coltivata semplicemente per bellezza. La possiamo impiegare anche nelle siepi perimetrali.
É importante sapere che l’olivello spinoso è una specie dioica, di cui si trovano esemplari maschili ed esemplari femminili. Pertanto, per avere frutti da una pianta femmina è necessaria l’impollinazione da parte di una pianta maschio.
Nell’olivello spinoso pianta maschio e pianta femmina sono molto simili, ci sono leggere differenze di colore della foglia e di come si piega la lamina fogliare, ma in base alla varietà ci sono variazioni e non è semplice distinguere. Per capire il sesso della pianta basta osservarla in fioritura: il fiore maschile è composto da un mazzetto di stami che portano il polline, quello femminile ha l’ovario racchiuso in infiorescenze tubolari.
Possiamo considerare l’olivello spinoso una specie officinale per le ricche proprietà e anche inserirla tra i piccoli frutti, viste la dimensione delle sue bacche.
Clima, terreno e posizione
L’olivello spinoso ama i terreni asciutti e ben drenati, ma è molto adattabile anche a condizioni diverse e non ottimali.
Lo si può coltivare anche in zone montane poiché resiste al freddo invernale, ed è anche resistente alla salinità, caratteristica che ne permette la presenza anche in areali costieri.
L’importante è assicurargli una buona esposizione al sole, in modo tale che le bacche concentrino più vitamine al loro interno.
Come e quando piantare un olivello spinoso
Il momento migliore per piantare l’olivello spinoso è la fine dell’inverno, come per molte altre piante perenni si sfrutta il riposo invernale, mettendo a dimora appena prima del risveglio vegetativo che avviene con la primavera. Il periodo d’impianto è quindi tra febbraio e marzo.
Per trapiantare l’olivello spinoso bisogna scavare una buca abbastanza fonda nel luogo scelto, in modo da smuovere un volume di terra maggiore rispetto a quello della zolla con cui lo acquistiamo. Ricordiamoci che non possiamo limitarci ad un solo esemplare, ma piantarne almeno 2, di cui uno maschio e l’altra femmina, altrimenti non ci sarà produzione.
La concimazione di fondo
Durante la fase di messa a dimora delle piante è importante praticare la concimazione di fondo, che consiste nel distribuire compost o letame maturi nelle buche, ma evitando di buttarli sul fondo: è decisamente più efficace mescolarli alla terra di scavo, in modo che ne siano ben e che poi i nutrienti che contengono siano a disposizione delle radici.
Come si coltiva
L’olivello spinoso, come molte piante arbustive spontanee è una specie resistente e particolarmente semplice da gestire, possiamo coltivarlo con metodi biologici in giardino, senza che richieda particolari cure.
Concimazioni
Dato che la pianta per sua natura è azotofissatrice, non occorrono concimazioni azotate, però si rende utile un periodico ripristino di sostanza organica con compost maturo, letame o stallatico, o anche cenere di legna che apporta potassio e calcio.
La pianta ha basse esigenze, ma per avere una certa produzione il nutrimento di base, anche realizzato con prodotti naturali, non deve mancare.
Irrigazioni
Queste specie resiste discretamente alla siccità, tuttavia bisogna prestare attenzione nei periodi di assenza prolungata di piogge e in questi casi intervenire con delle irrigazioni.
Gestione dell’erba spontanea
L’erba spontanea, se cresce a ridosso delle giovani piantine di olivello spinoso, può rallentarne la crescita sottraendo elementi nutritivi e acqua, quindi deve essere tenuta sotto controllo. Possiamo pacciamare tutto attorno con materiali naturali o con teli oppure dedicarci a regolari zappature o scerbature.
Malattie e parassiti
L’olivello spinoso è una pianta piuttosto rustica e resistente alle diverse malattie che colpiscono i fruttiferi più comuni e non ha molti parassiti nocivi.
Tuttavia teme gli attacchi dell’oziorrinco, che si ciba delle foglie durante la stagione e anche delle radici in inverno, quando si trova allo stadio larvale. Per tenere sotto controllo questo parassita possiamo utilizzare prodotti a base di nematodi entomopatogeni come il ceppo Steinernema.
La potatura dell’olivello spinoso
In autunno, dopo la raccolta delle bacche e la caduta delle foglie, si pota il cespuglio, tagliando tutti i rami secchi o malati, mentre all’inizio della primavera in genere si eliminano i germogli che crescono troppo in basso e quelli paralleli al suolo. Inoltre nella potatura dell’olivello si diradano i rami fruttiferi se troppo fitti ed intricati.
Moltiplicare l’olivello spinoso per talea
Per moltiplicare le piante di olivello spinoso si può ricorrere alla pratica della talea, che consiste nel prelevare dei rametti da un esemplare sano e bello, in primavera o alla fine dell’estate, e metterli a radicare in vasetti riempiti di terriccio e tenuti ad umidità costante, ma mai eccessiva.
Coltivazione in vaso
Possiamo coltivare anche in vaso l’olivello spinoso, a patto di assicurargli un buon volume di terreno grazie ad un contenitore capiente. L’importante è garantire irrigazioni regolari, una posizione assolata e anche in questo caso, prevedere la presenza di almeno un maschio e una femmina.
Raccolta e utilizzo delle bacche di olivello
La difficoltà nella raccolta delle bacche dell’olivello spinoso è proprio rappresentata dalle spine: bisogna porre molta attenzione a non farsi male. I frutti, bacche di colore arancio scuro e simili ad un’oliva nella forma, crescono a grappolo sui rametti e quindi la raccolta si esegue con una buona cesoia, tagliando direttamente i rametti produttivi e facendolo indossando dei guanti spessi.
Il periodo di maturazione delle bacche è autunnale, in genere il mese di ottobre.
La pratica comune è quella di congelare gli interi rametti carichi e poi una volta congelati scuoterli in modo che si stacchino tutti i frutti, destinati poi alla trasformazione in succhi, sciroppi, ed estrazione dell’olio dai semi e dalla polpa stessa per varie preparazioni, tra cui quelle cosmetiche.
Il frutto è molto ricco di vitamina C e di oligoelementi, ma anche le foglie di olivello possono essere utilizzate, in particolare per la produzione di tisane o infusi. Viene oggi considerato un super food come goji e altre piante che hanno effetti antiossidanti dimostrati.
Articolo di Sara Petrucci
Buongiorno mi chiamo Giovanni avete parlato molto bene. Io sono un agricoltore di bacche di Goji tibetane da 3 anni e questa non chiudo perché non c’è nessuno che ritira questi frutti, peccato e pensare che io ero il primo in Friuli.