Preparare le conserve fatte in casa, che siano sottaceto, sottolio, marmellate o salse è un’operazione che chiunque abbia un orto in casa prima o poi vuole provare. Cosa c’è di meglio che conservare nel tempo il sapore, la freschezza e la genuinità di quello che viene prodotto dalle proprie mani?
La preparazione delle conserve deve però essere effettuata con attenzione per evitare il pericolo di sviluppo muffe e botulino. Vediamo quindi come sterilizzare i vasetti, operazione preparatoria fondamentale per la produzione casalinga delle conserve.
La raccomandazione da fare è di essere prudenti nel mettere in atto le precauzioni igieniche che seguono, consigliamo anche di leggere e rispettare le linee guida del Ministero della Salute riguardo alla preparazione di conserve.
Regole di igiene generali
Prima di procedere alla sterilizzazione dei vasetti ci sono alcune regole di fondamentale importanza da osservare: è bene curare l’igiene personale, dell’ambiente in cui si opera e dei contenitori che si utilizzeranno, valutare con cura quali vasetti usare e quali pentole adoperare.
Per quanto riguarda l’igiene si devono lavare accuratamente le mani prima di iniziare a manipolare gli ingredienti ed è necessario lavorare in un ambiente pulito: la cucina, i piani di lavoro e gli attrezzi (inclusi strofinacci e spugne, che andrebbero disinfettati e cambiati frequentemente) dovranno essere puliti prima di ogni utilizzo.
Questa regola generale serve per evitare contaminazioni del cibo e dei contenitori che andremo ad utilizzare.
La scelta del vaso e dei coperchi
È di fondamentale importanza scegliere accuratamente i vasi che si andranno ad usare: ad oggi ne esistono, di tutte le forme, dimensioni, materiali e capacità. È preferibile scegliere vasi in vetro, che hanno il vantaggio di poter essere riutilizzati per diversi anni (avendo cura di controllare che non presentino, scheggiature o crepe) e permettono di ispezionare facilmente lo stato delle conserve.
Prediligete vasi di piccole dimensioni, al più mezzo litro di capacità, in modo da non lasciare aperte le conserve per troppo tempo una volta iniziato il consumo, e con l’imboccatura larga per facilitare le operazioni di travaso. I coperchi a vite sono da preferire, monouso e quindi più sicuri. Se avete a disposizione coperchi con guarnizioni in gomma controllatene lo stato di integrità ogni volta che andrete ad utilizzarli.
Le pentole per la sterilizzazione dei vasetti devono avere una capacità adeguata al numero e alla dimensione dei recipienti. Considerate che l’acqua deve superare di almeno 5 cm il tappo dei vasi.
L’operazione di sterilizzazione
Una volta preparati tutti gli attrezzi necessari con le cautele appena descritte si può procedere con la sterilizzazione dei vasetti. In realtà in ambito casalingo si dovrebbe parlare di sanificazione invece che di sterilizzazione, dal momento che quest’ultima è un’operazione da compiere ad elevate temperature (superiori ai 100°) per molte ore al fine di eliminare completamente tutte le forme microbiche, spore incluse, spesso estremamente resistenti al calore. Si capisce quindi come possa essere compiuta solo con macchinari appositi (detti autoclavi) in ambito industriale.
Per sanificare i vasetti in ambito domestico si utilizzerà quindi una pentola della capacità adatta e si porranno i vasetti al suo interno, opportunamente protetti da un canovaccio pulito depositato sul fondo che li avvolga uno a uno, per evitare che i barattoli stessi durante la bollitura si crepino con urti accidentali.
I vasetti dovranno essere integralmente coperti da acqua, che verrà portata a bollitura. Lo stesso procedimento si dovrà seguire per tappi, eventuali guarnizioni e distanziatori che si utilizzeranno per le conserve.
Se le nostre conserve prevedono il riempimento dei barattoli con prodotti caldi, come nel caso delle marmellate, si lasceranno i vasetti in acqua calda fino al loro utilizzo, per evitare eccessivi sbalzi termici durante le fasi di riempimento. Se invece la ricetta prevede l’utilizzo di prodotti freddi andremo ad utilizzare vasetti perfettamente puliti e asciutti,
facendo asciugare i barattoli capovolti su canovacci puliti e appena stirati. In questo modo non andremo a rendere vano il processo di sanificazione.
Articolo di Fabio e Claudia (Stagioni nel piatto)
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