Per mantenere un orto fertile e rigoglioso è molto importante preoccuparsi di restituire alla terra sostanza organica ed elementi nutritivi che preleviamo con il raccolto, lo facciamo tramite la concimazione.
Si può concimare in molti modi, un buon metodo è realizzare una concimazione di fondo, ovvero apportare sostanze al suolo prima di piantare o di seminare.
La stagione autunno invernale è molto indicata per questo lavoro, visto che con l’arrivo del freddo molte piante esauriscono i loro raccolti e non è difficile avere appezzamenti a riposo. Approfittiamo quindi di questi mesi tardo autunnali per la nostra concimazione di fondo: vediamo insieme come realizzarla al meglio, sempre secondo tecniche di agricoltura biologica.
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Periodo in cui concimare
Non c’è una regola esatta su quando è meglio concimare, si seguono molto le esigenze della coltivazione.
L’autunno è un momento indicato per “ricaricare” il terreno dopo le coltivazioni estive, alcune sono molto esigenti (ad esempio zucchine, zucche, angurie, pomodori), e prima delle intense semine e trapianti autunnali. Si approfitta dell’inverno come momento di riposo, dove il concime organico comincia a entrare in rapporto con la terra e al tempo stesso le gelate aiutano la struttura del suolo.
In genere conviene fare lavorazione e concimazione di fondo nel tardo autunno, per cui fine ottobre o novembre, quando anche ortaggi autunnali come cavolfiori e finocchi hanno terminato il ciclo. Ovviamente a seconda della zona geografica si possono avere diverse condizioni climatiche e decidere di anticipare.
Importante fare queste operazioni con il terreno in tempera, evitando di lavorare terreno gelato o fradicio. Con il termine “in tempera” indichiamo un suolo leggermente umido ma non bagnato.
Approfondimenti:
- La lavorazione del suolo
- Il corso Il suolo è vita – di Bosco di Ogigia (con sconto sull’acquisto)
La concimazione di fondo
Il concetto della concimazione di fondo è di arricchire il terreno rendendolo fertile, prima dell’inizio della coltivazione. Si tratta quindi di una concimazione pre impianto e non di un intervento “di copertura” (ovvero durante la vita della pianta).
In questa fase non ci preoccupiamo tanto di quali piante coltiveremo, perché l’obiettivo non è concimare per rispondere alle esigenze di una certa specie da coltivare, quanto ripristinare una ricchezza del suolo. In questo senso la concimazione di fondo si può eseguire allo stesso modo in tutto l’orto.
Con questo intervento andiamo a portare elementi nutritivi, in particolare quelli principali sono azoto, fosforo e potassio (indicati con le sigle N P K), senza dimenticare i microelementi ugualmente utili ma necessari in misura minore.
Non fermiamoci però alla nutrizione. Per la salute del suolo è fondamentale anche la presenza di sostanza organica, che apporta una serie di vantaggi molto importanti:
- Migliora la struttura fisica, di conseguenza il terreno resta più soffice e tende meno a compattarsi.
- Migliora la capacità di ritenzione idrica, di conseguenza il terreno risponde meglio alla siccità e alle piante servirà meno irrigazione.
- Aiuta la vita microscopica. Il suolo è popolato da tanti microrganismi buoni, che aiutano la pianta e che hanno bisogno di sostanza organica per vivere.
Per questo è importante non apportare semplicemente concime, ma apportare sostanze ammendanti, come compost, letame e humus di lombrico.
Quali concimi usare
Nell’orto biologico utilizziamo esclusivamente concimi di origine naturale, quindi concimi organici oppure di origine minerale, escludendo fertilizzanti di origine chimica.
Come anticipato alla base di una concimazione di fondo conviene ci sia una ricchezza di sostanza organica che possiamo dare con:
- Compost. Ottimo perché può essere autoprodotto a partire da scarti di campo e domestici.
- Letame. Da sempre utilizzato in agricoltura e ottimo apporto per arricchire il suolo.
- Humus di lombrico. Particolarmente interessante per varie ragioni che trovate nell’approfondimento, per cui super consigliato.
A questo possiamo aggiungere altre sostanze, che portino microelementi e altri apporti utili, da dosare senza eccedere, ad esempio la cenere di legna, farine di roccia o farine di alghe come il litotamnio.
Incorporare il concime al suolo
Spesso la concimazione di fondo autunnale viene associata alla lavorazione del terreno, in questo caso consiglio di mettere il nostro concime organico dopo aver fatto la vangatura, passando poi con la zappa a rompere le zolle più fini e incorporando il concime in questo passaggio. Il concetto è che il compost, il vermicompost o il letame non devono finire in profondità, basta che siano mescolati ai primi 5-10 cm di suolo.
Un attrezzo comodissimo per incorporare concime è il frangizolle sarchiatore, che poi in altre stagioni si usa nella sarchiatura.
Osserviamo quello che succede in natura: la sostanza organica cade a terra e si decompone, non viene mai sotterrata, quindi in profondità non troviamo le condizioni ideali per una buona decomposizione.
Il sovescio autunnale
Un’ottima alternativa alla tradizionale concimazione è la tecnica del sovescio, chiamato anche concimazione verde. In questo caso seminiamo delle piante che hanno il compito di coprire il suolo ma anche di portare una serie di altri effetti positivi.
Possiamo scegliere una serie di piante, l’ideale è utilizzare un mix di specie diverse, ciascuna con diverse funzioni. Ad esempio leguminose come il favino possono apportare azoto, mentre le radici fascicolate delle graminacee e quelle fittonanti di piante come rafano e daikon si occupano di una lavorazione naturale del suolo.
Il nostro sovescio seminato in primo autunno crescerà tra l’autunno e l’inverno, fino poi a essere tagliato in primavera, incorporando la biomassa al terreno.
- Approfondimento: il sovescio
La concimazione autunnale del frutteto
Nel frutteto e nel vigneto risulta altrettanto importante preoccuparci di apportare nutrienti e sostanza organica almeno una volta all’anno e l’autunno è un buon periodo per farlo.
Tuttavia concimare le piante da frutto è differente rispetto alle orticole, perché in questo caso abbiamo piante perenni.
Nella stagione autunnale vediamo cadere le foglie e con l’inverno la maggior parte degli alberi fruttiferi andranno in fase di dormienza, fermando l’attività vegetativa. Il consiglio che posso darvi è concimare prima della caduta delle foglie, quindi tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Le foglie cadute andranno poi a creare una copertura del suolo positiva, conviene toglierle solo se siamo in presenza di patologie che potrebbero invece svernare sui residui dell’anno precedente.
Sulle modalità di concimazione del frutteto ci sono diverse possibilità, perché tutto dipende da come viene gestito il terreno intorno agli alberi. Se facciamo lavorazione del terreno tra i filari ne approfittiamo per incorporare sostanza organica, ma l’inerbimento controllato offre molteplici vantaggi e possiamo comunque distribuire al prato ammendanti e fertilizzanti. Anche per il frutteto è valida la tecnica del sovescio autunnale come opzione.
Come per l’orto è importante un apporto di sostanza organica, quindi benvenuti compost, letame, humus.
Approfondimenti:
Articolo di Matteo Cereda
Sempre utili i vostri consigli che amo leggere …Ahahahaha il problema sono i miei anni e acciacchi…che limitano parecchio e fortunatamente per me il suolo da coltivare l’ho di molto ridimensionato …anche se fatico a non sporcarmi le mani di terra…la mia anima e passione!!!
per me sempre utile conciso semplice . siete quelli che preferisco!!!