Oggi vi sveliamo uno dei segreti dell’ortolano: come fare per avere produzioni rigogliose e abbondanti, dando alle piante una “marcia in più”.

Stiamo parlando della concimazione, e in particolare del fertilizzante liquido, che essendo sciolto in acqua è in forma rapidamente assimilabile dall’organismo vegetale. Si presta quindi a un intervento di nutrizione di copertura, da somministrare durante il ciclo colturale.

stallatico pellet per concime fai da te

In commercio troviamo decine di costosi fertilizzanti per le piante da orto e in vaso, ma oggi vediamo come autoprodurre un’alternativa valida, naturale ed economica, imparando a ricavare un concime liquido a partire dallo stallatico pellettato.

A cosa serve un concime liquido

Prima di parlare di come preparare il fertilizzante liquido è importante chiarire quando usarlo. Infatti è d’obbligo sottolineare che la fertilizzazione più importante per l’orto biologico è la cosiddetta concimazione di fondo del terreno, fatta idealmente verso la fine dell’inverno.

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Nella coltivazione bio l’approccio è di prendersi cura del suolo in generale, incorporando sostanza organica e ammendanti per mantenerlo fertile, piuttosto che impiegare concimi a rapida cessione al momento del bisogno.

I terreni esausti dalle coltivazioni della stagione precedente devono essere rinnovati, reintroducendo i principali elementi nutritivi di cui le piante hanno bisogno. Con la concimazione di fondo si interviene aggiungendo compost biologico o letame maturo nel terreno, per essere poi interrato con l’operazione di zappatura. I microorganismi, col tempo, lo trasformano in sostanza organica, assimilabile direttamente dalle piante per la corretta vegetazione.

Un concime liquido invece si usa durante il ciclo colturale della pianta, per via della sua forma solubile è rapidamente disponibile per le radici. La fertirrigazione può certamente rivelarsi utile per “potenziare” alcune colture ma sarebbe sbagliato pensare che possa rappresentare l’unica forma di nutrizione, sostituendo compost e letame.

Il concime liquido è particolarmente utile alle piante in vaso: infatti se nell’orto possiamo basare la nutrizione soprattutto su una ricca concimazione di fondo, la pianta in contenitore ha troppo poco terreno a sua disposizione perché trovi sufficiente nutrimento nella dotazione iniziale. Diventa quindi prezioso un intervento di rinforzo, per cui è molto indicato il concime liquido autoprodotto.

Il momento ideale: terreno scarico a pianta matura

Possiamo usare il concime liquido su alcune piante da orto, in particolare gli ortaggi da frutto più esigenti (pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, ad esempio). Conviene impiegare questa fertilizzazione irrigua sulle piante cresciute e in particolare in fase di fruttificazione, quando gli elementi nutritivi nel terreno cominceranno a scarseggiare e sarà gradita una spinta ulteriore. In questo caso interrare altro compost, non è la scelta migliore, poiché l’apporto di nutrienti deve essere a pronto effetto.

Il segreto dell’ortolano quindi consiste nel diluire in acqua lo stallatico maturo, ottenendo quindi da questa macerazione un ottimo ammendante da usare come fertirrigazione di copertura.

Ci sono due momenti ideali per dare questo fertilizzante:

  • All’inizio della produzione dei frutti.
  • Dopo un paio di mesi di produzione continua, quando la pianta inizia la fase calante.

Lo stallatico pellettato

Lo stallatico è un concime di origine animale. Come si intuisce dal nome, proviene dalle deiezioni del bestiame di stalla, in genere bovini ed equini. Si tratta di un fertilizzante organico perfetto per la coltivazione biologica, naturalmente ricco di tutti gli elementi nutritivi richiesti alle piante, e anche di humus, lignina e microrganismi, di cui il terreno ha bisogno.

Lo si usa per la concimazione quando è “maturo”, ovvero se è trascorso almeno un anno dalla sua messa a compostaggio. Lo stallatico fresco, infatti, ha bisogno di tempo per la fermentazione e per la riduzione della forte carica batterica di cui è ovviamente ricco.

Si tratta senza dubbio di uno dei migliori concimi che possiamo impiegare nell’orto: incorporato come ammendante durante la lavorazione, rende il terreno più ospitale a lombrichi e microrganismi, oltre a migliorarne la struttura in termini di drenaggio e granulosità.

L’origine dello stallatico si può sostanzialmente raggruppare in:

  • Stallatico di bovino
  • Stallatico di ovino
  • Stallatico equino
  • Pollina.

Quello migliore dal punto di vista del bilanciamento tra azoto, fosforo e potassio, è quello di equino. Ma vanno bene anche gli altri tipi di stallatico, ovino o bovino, il cui bilanciamento è leggermente sbilanciato verso l’azoto (per il bovino), oppure per il potassio (ovino).

Si consiglia invece un uso più limitato della pollina, poiché si mineralizza rapidamente e tende a incrementare la salinità del suolo.

Spesso lo stallatico si trova in forma essiccata: sfarinato e soprattutto pellettato. Non sempre, infatti, è facile reperire stallatico direttamente dalle stalle, specie se abbiamo un orto in città. Proprio per questo, per realizzare il nostro fertilizzante liquido, useremo lo stallatico pellettato.

NPK: cosa vuol dire

Abbiamo detto che lo stallatico è un concime completo. In esso sono contenuti una grande varietà di elementi, tutti utili per la fertilità del terreno. I tre principali, di cui un concime deve essere correttamente composto, sono l’azoto, il fosforo ed il potassio, spesso indicati con la sigla NPK.

Scopriamo come mai questi tre elementi servono alle nostre piante:

  • Azoto (N): è l’elemento principale che favorisce lo sviluppo delle parti legnose e della vegetazione, foglie nella pianta, fusti e rami. Una sua mancanza determina una crescita stentata. Un suo eccesso invece ha un forte impatto sulla crescita della vegetazione, non consigliato quindi su piante a sviluppo radicale (carote, patate, pastinaca, finocchi,…). Inoltre ritarda la fioritura e la conseguente produzione di frutti.
  • Fosforo (P): questo elemento è molto importante per la formazione dei frutti e per lo sviluppo generale della pianta. Una carenza comporta una scarsa fruttificazione con prodotti di mediocre qualità.
  • Potassio (K): favorisce l’assorbimento degli altri elementi e dei micronutrienti, una carenza di esso può manifestarsi subito a carico del fogliame.

Preparazione del concime liquido

Preparare un fertilizzante fai da te a partire dai pellet di stallatico è semplicissimo: si parte con una proporzione di 1:10, ovvero, per un Kg di stallatico occorrono 10 litri di acqua.

In un secchio versiamo lo stallatico e una quantità d’acqua proporzionata come sopra. Se si vuole aggiungere più potassio al concime liquido, possono essere messe a macerare bucce di banana, che sono ricchissime di questo elemento nutritivo.

Mescoliamo energicamente per circa un minuto, poi lasciamo riposare il liquido per un giorno.

Ripetiamo questa operazione per 3 o 4 giorni, dopodiché filtriamo il liquido per trattenere i residui che si saranno depositati sul fondo. La poltiglia di risulta è stallatico che non si è sciolto, e che potrà essere riutilizzato per la successiva miscelazione, o aggiunto al cumulo di compostaggio per arricchire il compost.

A questo punto il liquido formato è pronto per concimare: possiamo travasarlo in un annaffiatoio a pioggia.

Utilizzo del concime fai da te

L’utilizzo è semplicissimo: il concime viene irrigato con un annaffiatoio a goccia. Bisogna evitare di bagnare le foglie, e limitarsi ad irrigare la base della pianta, coprendo la parte di terreno dove le radici si sono insediate.

Non c’è una quantità esatta di concime liquido da dare, perché dipende dal tipo di coltura, dal suo stadio di sviluppo e dalla fertilità del suolo. Indicativamente, mezzo litro a pianta è una dose di riferimento.

Eventualmente possiamo ripetere il trattamento dopo 15 giorni, o comunque dare più volte il fertilizzante liquido durante il ciclo di vita della pianta.
Ricordiamoci comunque di non eccedere: una buona concimazione è comunque dosata, non vale il principio che più nutrimento si fornisce e migliore sarà il raccolto, l’eccesso di azoto può essere dannoso quanto la sua carenza.

Avvertenze

Non ci sono particolari avvertenze da tenere in considerazione per l’applicazione di questo fertilizzante naturale, tranne una: questa soluzione non va mai data su piante giovani, che non abbiano raggiunto un buon grado di crescita e robustezza, poiché la troppa carica nutritiva potrebbe bruciare le giovani radichette della pianta, compromettendone la crescita.

Articolo e foto di Simone Girolimetto

concimazione solabiol

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