Allevare lombrichi è un’attività agricola molto interessante, visto che si può iniziare su qualsiasi tipo di terreno e con investimenti molto bassi. I lombrichi nutrendosi di scarti non richiedono spese in mangimi, ma anzi si occupano di trasformare rifiuti in risorsa, pregio che può essere sfruttato anche a livello economico.
Tutto questo rende la lombricoltura un settore con un buon potenziale, sia per chi ha già un’azienda agricola e vuole autoprodurre fertilizzante naturale, sia per chi vuole intraprendere questo lavoro per ottenere reddito vendendo il prodotto.
Prima di cominciare ad allevare lombrichi è bene sapere quali sono le applicazioni, e quindi i possibili sviluppi economici della propria attività. Può essere utile quindi fare una panoramica dei possibili utilizzi del lombrico e quindi dei prodotti e servizi che un’azienda di lombricoltura può proporre sul mercato, questo lo trovate qui di seguito, può anche interessarvi probabilmente un’analisi di costi e ricavi della lombricoltura.
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La produzione di humus o vermicomposta
I lombrichi sono produttori di uno straordinario ammendante naturale, che viene chiamato vermicompost o humus. Questo humus è un fertilizzante dalle molteplici proprietà: migliora la struttura del terreno, rendendolo soffice da lavorare e aumentando la sua capacità di ritenzione idrica, e rende disponibili all’apparato radicale delle colture tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno.
Il fatto che il vermicompost sia al 100% naturale permette di evitare di usare prodotti chimici e rende le coltivazioni più sane, inoltre è consentito in agricoltura biologica. L’humus è un prodotto molto interessante sul mercato, può essere venduto ad aziende agricole, in particolare quelle biologiche, a giardinieri e vivaisti, ma anche a chi coltiva un orto per hobby.
Vendere lombrichi
Allevare lombrichi non solo permette di produrre humus: dalla lombricoltura si ottiene anche la riproduzione dei lombrichi, che sono essi stessi un possibile prodotto da vendere. Vediamo quali sono gli sbocchi sul mercato dei lombrichi.
Cibo per animali
La carne di lombrico è composta dal 70% di proteine, per questo i nostri vermetti possono essere impiegati nell’allevamento come straordinario integratore proteico nell’alimentazione di molti animali. I lombrichi sono usati ad esempio per lo svezzamento di pulcini e in generale nell’allevamento avicolo. Si possono impiegare per uccelli da richiamo, merli, tordi, cesene, starne, piccioni. Sono molto graditi anche nell’allevamento ittico, per trote e pesci in generale.
Esche da pesca
Il lombrico è un’ottima esca per pescare, in quanto molto gradito a pesci di ogni genere. In Italia ci sono 3 milioni di pescatori, si stima che ciascuno consumi annualmente circa mille lombrichi, questo implica che il mercato potenziale è di 3 miliardi di lombrichi all’anno.
Lombrichi da allevamento
I lombrichi possono essere venduti a chi vuole iniziare un’attività di lombricoltura: in grandi quantità per chi volesse fare impianti da reddito ma anche in piccola scala per chi vuole semplicemente usarli per compostare i propri rifiuti domestici trasformandoli in nutrimento per l’orto.
Smaltimento di rifiuti
La funzione ecologica del lombrico è quella di trasformare scarti organici in humus, questo può dar modo all’azienda che pratica lombricoltura di aggiungere un guadagno facendosi pagare per il servizio di smaltimento dei rifiuti.
Smaltire letami
La lombricoltura è una soluzione perfetta per adempiere la direttiva nitrati, che norma gli oneri a cui allevamenti zootecnici devono adempiere. Si può quindi usare i lombrichi come metodo ecologico per recuperare letami di vari allevamenti (conigli, bovini, suini, equini, pollame,…).
Il valore per chi alleva lombrichi è doppio: da un lato si ottiene mangime per i propri vermi, dall’altro si ottiene reddito per lo smaltimento.
Trasformazione rifiuti organici
I lombrichi sono in grado di trasformare non solo i letami ma in generale qualsiasi materiale organico: fogliame, carta, cartone, residui di potatura triturati, scarti di orto, giardino e cucina, erbacce, residui delle industrie alimentari, fanghi di depurazione, …
Trattamento dell’umido da raccolta differenziata
Vista la capacità del lombrico di trasformare rifiuti organici è possibile utilizzare il lombricompostaggio nell’ambito della raccolta differenziata, per trattare la frazione umida (FORSU). Si tratta del sistema meno costoso per recuperare questo tipo di rifiuto, per questo alcune amministrazioni pubbliche hanno introdotto questo sistema tanto innovativo quanto semplice ed economico. Alcuni esempi: Marzi, San Cipriano Picentino, Paterno Calabro e Saracena.
Articolo di Matteo Cereda con il contributo tecnico di Luigi Compagnoni.
Complimenti per il vostro lavoro che si capisce essere frutto di tanta passione e professionalità.
Ho ripreso da poco la conduzione del piccolo podere di famiglia situato nell’Appennino Toscano,esattamente nel Casentino, a circa 800 mt slm. Nella mia piccolissima attività vorrei muovermi sempre con il principio,(una volta così scontato nella comune attività dei contadini, e oggi, ahimè, declamato e poco praticato) di circolarità e complementarietà delle diverse attività. Per questo sto già praticando la concimazione naturale utilizzando il compost prodotto dal scarti vegetali e dalle deiezioni delle e mie 24 galline. Vorrei adesso iniziare la produzione di humus con una prima lettiera per arrivare a poter integrare adeguatamente la concimatura del terreno. per questo avrei alcune domande:
1) ci sono controindicazioni per l’attività di lombricicoltura in relazione all’altitudine, che nel mio caso è di 800 mt slm e la presenza di neve e freddo nella stagione invernale?
2) attualmente ho messo in cultura ad orto circa 1000 mq di suolo. Si tratta di terrazzamenti ben drenati e di terreno non argilloso e di buona fertilità. Non so però il ph…. Quanti mq di lettiera devo predisporre in relazione ai mq di terreno coltivato e da concimare? (preciso che le coltivazioni sono a scopo familiare e comprendono tutti i tipi di ortaggi nonchè un appezzamento a patate).
Grazie!
Ciao Luca. Condivido il tuo principio di circolarità, per cui ti appoggio a pieno, fai benissimo a cercare di creare un sistema autosufficiente. In biodinamica l’azienda agricola viene concepito come un unico organismo e si ritiene che letame e compost derivati dal luogo in cui si coltiva siano più indicati. Sulla tua prima domanda credo tu possa allevare lombrichi senza problema. Per un parere più autorevole puoi provare a contattare Luigi Compagnoni, tramite il sito di Lombricoltura Compagnoni, è la persona che mi ha aiutato lato tecnico sulla lombricoltura ed è uno dei massimi esperti italiani nel settore. Sulla seconda domanda: il ph puoi misurarlo in modo molto semplice, con un po’ di acqua distillata e una cartina tornasole, i metri quadri di lettiera non saprei consigliarti esattamente, fossi in te partirei su piccola scala ampliando man mano fino a riuscire a smaltire tutti i tuoi scarti e a produrre sufficiente humus.