La natura del terreno è un aspetto molto importante nella coltivazione dell’orto, del frutteto e del giardino. I terreni differiscono tutti tra loro per molti aspetti, come la tessitura, la struttura, il contenuto di elementi minerali e di sostanza organica, il ph, la profondità. Prima di coltivare sarebbe utile analizzare il suolo per capire le caratteristiche e regolarci meglio su come intervenire nel migliorarlo con lavorazioni e concimazioni.

La tessitura è un parametro fisico che esprime la dimensione delle particelle elementari che compongono il terreno stesso.A seconda della tessitura le caratteristiche di un terreno possono variare in modo molto visibile, e in termini pratici gli effetti ricadono sulle lavorazioni, sulle irrigazioni e quindi in generale sulla sua gestione nel tempo.

suolo sabbioso

Ci concentriamo adesso su come si può coltivare al meglio un terreno a tessitura sabbiosa, imparando a conoscerlo e scoprendo con quali accortezze possiamo valorizzare i suoi pregi e limitare gli inconvenienti. Abbiamo già visto come coltivare il terreno argilloso, che è un’altra tipologia di suolo diffusa, con caratteristiche opposte al suolo sabbioso.

Come si riconosce un terreno sabbioso

Tecnicamente un terreno sabbioso contiene almeno il 70-80% di particelle a grandi dimensioni, ovvero quelle comprese tra gli 0,02 e i 2 mm di diametro, che vanno dalla sabbia più fine alla sabbia più grossa.

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Per sapere esattamente la percentuale di sabbia e di altre particelle come limo ed argilla e quindi quanto effettivamente è sabbioso il terreno che ci accingiamo a coltivare, bisogna portarne un campione a far analizzare presso un laboratorio specifico. Tuttavia, per conoscere com’è grosso modo la tessitura e che cosa dobbiamo attenderci per la coltivazione delle nostre piante da orto, da frutto, aromatiche ed ornamentali, possiamo anche fare una valutazione empirica.

Prendiamo tra le mani una manciata di terreno ed osserviamola: le particelle dovrebbero apparire visibili e grandi, e dovrebbero ricordare la sabbia del mare. Se questo terreno è umido e proviamo a muoverlo tra le mani per farci una pallina, noteremo che non è possibile formarla perché si sgretola, non possiamo modellarlo. In un orto coltivato su terreno a grana sabbiosa noteremo che l’acqua drena bene e che non ci infanghiamo mai i piedi camminandoci quando è bagnato.

Pregi del terreno sciolto

Un terreno sabbioso presenta indubbi pregi: è molto facile e leggero da lavorare, non per niente viene anche chiamato “terreno sciolto” e non richiede sempre l’uso della vanga: possiamo anche solo permetterci di affinarlo con delle energiche zappate e livellarlo, o comunque allentarlo con la forca foraterra.

Inoltre, dopo una pioggia si asciuga rapidamente, raramente lascia pozzanghere, consentendoci di lavorarlo molto presto e di non aspettare a lungo.

In un suolo sabbioso sono presenti molti macropori, ovvero i pori grandi che rimangono tra una singola particella e l’altra, nei quali circola l’aria. Di conseguenza, in un terreno così ben ossigenato le radici non soffrono di asfissia radicale.

Il terreno sabbioso è il migliore per far crescere ortaggi da radice come le carote o i ramolacci, nel quale riescono ad approfondirsi bene e a svilupparsi.

Difetti del suolo sabbioso

Il fatto che questo tipo di terreno sia così ben arieggiato ha come conseguenza che anche la sostanza organica si ossidi molto più velocemente rispetto a quanto accade in terreni a maggiore contenuto di argilla. Questo significa che è un terreno che perde rapidamente fertilità e quindi dobbiamo stare molto attenti a ripristinarla. Anche gli elementi nutritivi non sono così ben trattenuti, per la scarsità di particelle di argilla che hanno invece questa prerogativa.

L’acqua, drenando rapidamente, si perde con velocità e di conseguenza dovremo irrigare più spesso le colture coltivate su questo terreno. Allestendo un impianto di irrigazione a goccia, dovremo mettere i tubi più ravvicinati, in quanto l’acqua emessa dai fori ha una bassa espansione laterale e tende ad andare subito in profondità. Di conseguenza, mettendo un numero più alto di tubi, a parità di superficie di terreno, la spesa per i tubi è maggiore rispetto a quella necessaria per un terreno argilloso e anche il consumo idrico. Possiamo approfondire consigli per coltivare un terreno sabbioso senz’acqua.

Come lavorare e concimare un terreno sabbioso

Come anticipato, la lavorazione di un terreno a tessitura sabbiosa è semplice e poco faticosa. Non è detto che si debba vangare ogni anno, anzi, la vangatura può essere sempre sostituita dall’uso della forca foraterra, che allenta il terreno in profondità, ma non lo rovescia, con indubbi vantaggi ecologici.

Zappettature e livellature col rastrello sono spesso sufficienti quando si passa da una coltura all’altra, per esempio nello spiantare le lattughe raccolte, di cui sono rimaste solo le radici, e piantare delle piantine di pomodori al loro posto.

È fondamentale però aggiungere ogni anno tanto compost maturo, circa 4-5 kg/mq, o in alternativa del letame. Come ulteriori concimazioni consigliamo di spargere anche manciate di stallatico pellettato o farine di roccia, soprattutto nel coltivare ortaggi esigenti in fatto di nutrimento. Nel caso si intenda piantare alberi da frutta in un suolo sabbioso, possiamo anche scegliere quelli sensibili ai ristagni idrici e comunque miscelare anche in questo caso molto compost alla terra di scavo della buca per la messa a dimora.

Per quanto riguarda la sistemazione del terreno per l’orto, nel caso di tessitura fortemente sabbiosa non conviene formare le aiuole rialzate, il cui vantaggio principale è il miglioramento del drenaggio. In questo caso è possibile che la terra non tenga neanche una sistemazione del genere e che le aiuole tendano invece a disfarsi. Ma bisogna valutare caso per caso, dato che ci sono terreni più sabbiosi ed altri meno, al variare del contenuto delle altre tipologie di particelle come limo ed argilla e anche in base al tipo di sabbia, che può essere sabbia grossa, sabbia fine, o una via di mezzo. Quando il contenuto di sabbia è alto, come nei terreni vicini al mare, conviene coltivare l’orto su terreno in piano, gestendo le varie specie a file singole o binate. Un esempio del secondo tipo: due file di pomodori distanti 60-70 cm tra di loro e lasciando più distanza tra loro ed altri ortaggi di altra specie, come due file di fagiolini e così via.

Come migliorare un terreno molto sabbioso

terra sabbiosa

Come sempre, anche un terreno sabbioso viene migliorato in modo notevole dalla presenza di sostanza organica, che non dimenticheremo mai di ripetere che è basilare per la fertilità.

Un terreno sabbioso arricchito di sostanza organica riesce a trattenere più a lungo l’acqua proveniente da pioggia o irrigazione, perché la sostanza organica offre un favorevole effetto spugna. La sostanza organica ne migliora molto la struttura, ovvero la possibilità che si formino degli aggregati di particelle di terreno. Possiamo apportare sostanza organica mediante la distribuzione annuale di compost o letame maturi, ma anche con qualche sovescio.

Terreni sciolti e pieni di sassi

Alcuni terreni a tessitura sciolta sono anche molto ricchi di sassi, che in gergo tecnico vengono chiamati “scheletro”. Si dice comunemente che i sassi “fanno respirare la terra”, ma quelli molto grandi vanno comunque tolti ogni volta che li troviamo, per non rompere gli attrezzi da lavoro e per consentire un buon sviluppo delle radici delle piante. I grandi sassi eliminati possono però essere utilizzati per delimitare bordure di fiori ed erbe aromatiche, e quindi a loro modo restano utili all’orto.

Articolo di Sara Petrucci

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