Il sovescio è sicuramente uno dei modi più naturali ed efficaci con cui fertilizzare il terreno nelle coltivazioni professionali e in quelle private.
Questa pratica agricola mira ad apportare sostanza organica tramite una coltivazione seminata appositamente per esser trinciata e interrata nel terreno.
La pratica del sovescio trova applicazione non solo nelle aziende agricole biologiche e tradizionali, ma anche negli orti privati, nei quali può essere inserito nel programma delle rotazioni. Vediamo quindi come eseguirlo, quali essenze scegliere allo scopo e i benefici che genera.
Indice dei contenuti
Cos’è il sovescio
Con il termine sovescio intendiamo una pratica agricola di alto valore ecologico, che consiste nel coltivare delle essenze destinate ad essere trinciate ed interrate quando si trovano al loro massimo rigoglio, per svolgere la funzione di “concimazione verde”. Tutta la biomassa interrata nei primi strati di suolo viene gradualmente decomposta e mineralizzata dai microrganismi terricoli, che in questo modo ricevono abbondante nutrimento e si moltiplicano.
Il sovescio è sicuramente un eccellente apporto di sostanza organica al terreno, soprattutto quando non è possibile avere letame e quando il compost non è sufficiente per ammendare tutta la superficie disponibile. Il sovescio risulta utilissimo, ad esempio, quando avviamo un orto o un altro tipo di coltivazione, su un terreno precedentemente molto sfruttato ed impoverito, di cui dobbiamo ripristinare la fertilità.
Il sovescio è una tecnica di cover crops ( colture di copertura ), in cui le colture vengono, come si diceva, poi trinciate e interrate, si possono in alternativa sfalciare per lasciarle a coprire il suolo.
I benefici del sovescio
I benefici che la pratica del sovescio genera sono molti e sono collegati tra di loro.
- Apporta cibo ai microrganismi terricoli, nostri alleati in una coltivazione sana. Con il loro metabolismo questi rendono disponibili per le piante gli elementi nutritivi contenuti nella biomassa verde.
- Rende il terreno più soffice e lavorabile. Anche le radici delle specie scelte aiutano molto in questo senso.
- Consente un migliore accumulo di riserve di acqua nel terreno.
- Impedisce la perdita di molti nutrienti perché restano trattenuti.
- Permette di tenere sempre coperto il terreno e preservarlo dalle intemperie e dall’erosione.
- In sintesi il sovescio rende i terreni più fertili in un senso complessivo e virtuoso.
Quando praticare il sovescio
Il terreno dedicato al sovescio resta occupato per un tempo variabile da due mesi a sei, a seconda di quanto viene eseguita la semina e di quali specie si scelgono.
I sovesci si possono seminare all’inizio dell’autunno, verso la fine dell’inverno o a inizio primavera. I più comuni miscugli di essenze sono quelli che si seminano ad inizio autunno, generalmente entro la fine di ottobre. Nascono ed iniziano a crescere prima dell’inverno, poi si fermano e riprendono la crescita coi primi tepori primaverili. Il terreno non dovrebbe mai essere lasciato nudo ed esposto alle intemperie e col sovescio si tiene quindi coperto, evitando il fenomeno negativo dell’erosione, soprattutto in collina, e anche la perdita di nutrienti.
Quali colture impiegare
Le specie vegetali più comuni per la semina dei sovesci sono le seguenti categorie.
Leguminose, che apportano azoto grazie alla simbiosi radicale con i batteri azotofissatori. All’interno di questa famiglia, le specie più utilizzate sono i trifogli, alcuni più adatti ai climi freddi ed altri adatte ai climi caldi e alla siccità; ad esempio il trifoglio ibrido resiste bene ai climi freddi ed umidi del nord e nelle zone di montagna, così come il trifoglio incarnato, che tollera anche l’acidità del terreno. Il trifoglio alessandrino invece resiste meno al freddo ed è adatto alle zone più miti. Altre leguminose da sovescio sono la veccia, nelle due varietà sativa e villosa, di cui la seconda più resistente al freddo, la fava, la lupinella e il pisello proteico.
Brassicacee o crucifere: svolgono un’azione biocida verso molti patogeni e anche un certo effetto di soffocamento dalle erbe infestanti. Per la pratica del sovescio sono ottimi la senape bianca e il colza, dotati di radice fittonante che lavora il terreno ad una certa profondità. La senape è più adatta alle semine primaverili, che possono essere autunnali solo in situazioni di clima abbastanza mite o in miscuglio. Il colza è adatto ai climi freddi ma non siccitosi, per cui la semina autunnale è la più indicata.
Graminacee, che assorbono l’azoto e lo preservano dal dilavamento nel terreno in profondità (effetto “catch crop”). Delle graminacee da sovescio, alcune sono le specie cerealicole classiche come l’orzo, la segale e l’avena, che in questo caso non si fanno arrivare alla maturazione delle spighe perché si trinciano ed interrano quando ancora sono verdi. La segale in particolare è una pianta che raggiunge una taglia alta e resiste al freddo invernale. Poi c’è il loietto, coltivato anche come foraggio e molto produttivo, e anche il fleolo, la dactylis e le festuche, essenze tipiche da prati e pascoli. Le graminacee assorbono l’azoto contenuto nel suolo trattenendolo per poi restituirlo una volta che le loro biomasse saranno interrate. Un terreno nudo perde azoto per dilavamento causato dalle piogge invernali, scendendo negli strati di terreno profondi e non raggiungibili dalle radici.
Altre essenze, come il grano saraceno che si semina in tarda primavera ed ha un ciclo veloce, copre bene il suolo e presenta un certo effetto allelopatico verso le specie infestanti, inibendone la germinazione. Anche la facelia, parente della borragine, è adatta al sovescio con semina primaverile poiché è sensibile al freddo. Per non sacrificare con l’interramento tutti i suoi bei fiori color violetto, che attirano anche le api, è utile seminarla anche “solo” per bellezza in qualche bordo aiuola dell’orto, non soltanto ai fini del sovescio.
Tutte le specie hanno le loro qualità e svolgono importanti funzioni, sono provviste di radici di tipo diverso con cui esplorano il suolo con modalità singolari e assorbono i nutrienti in quantità differenti tra loro. Per questo è consigliato scegliere un miscuglio di specie e ottenere così la biodiversità dei sovesci.
Le sementi biologiche di molte specie da sovescio possono essere acquistate qui.
Come fare un sovescio
Prima della semina dei sovesci il terreno deve essere lavorato come per la semina delle normali specie da raccolto classico, arrivando cioè ad un’accurata preparazione del letto di semina.
Quantità di seme
Per grandi superfici si parla di quantitativi di semente molto variabili, che vanno dai 50 ai 200 kg/ha circa, perché a seconda della composizione del miscuglio cambia anche il peso dei semi. Per pochi metri quadrati di orto si trovano anche confezioni piccole di miscugli o anche di specie singole, che possiamo poi miscelare autonomamente.
Preparazione del suolo e semina
Vediamo la preparazione e la semina del sovescio in questo video.
Quando trinciare le essenze
All’inizio della fioritura i tessuti verdi sono teneri e ricchi, e quello è il momento migliore per l’interramento, perché se si attende troppo, le energie della pianta verranno convogliate verso la riproduzione e pertanto i tessuti verdi diventeranno più fibrosi.
Si procede tagliando tutto, per poi lasciare due giorni ad appassire leggermente sulla superficie del terreno e poi procedere con l’interramento. Nel programmare queste attività consecutive bisogna quindi tenere conto del meteo e prevedere qualche giorno senza pioggia.
Il sovescio nell’orto
In un orto piccolo la pratica del sovescio può riguardare una porzione della superficie, che di solito è suddivisa in aiuole. Conviene dedicare al sovescio con semina autunnale quelle aiuole nelle quali trapianteremo le colture primaverili-estive come ad esempio peperoni, zucchine o meloni, perché si mettono nell’orto a fine aprile o a maggio, e per questo avremo tutto il tempo per far crescere le essenze da sovescio ed interrarle quando raggiungono il pieno sviluppo. Certo però queste aiuole devono essere libere da ottobre, quindi non devono ospitare verze o cavolo nero, che restano nell’orto fino all’inverno inoltrato.
La semina autunnale può essere fatta a spaglio sulle aiuole scelte e poi la trinciatura primaverile si esegue con falcetti o con il decespugliatore. L’interramento può essere praticato con una vangatura non troppo profonda. Se l’interramento avviene nella prima metà di aprile, le temperature stagionali in aumento consentono alla biomassa interrata di iniziare a decomporsi, e al momento del trapianto degli ortaggi di solito la degradazione è già avanzata e non danneggia le loro radici, che comunque all’inizio interessano solo i primi centimetri di suolo.
Se lasciamo aiuole libere in primavera-estate, caso però molto raro in un orto, può essere interessante provare anche un sovescio primaverile, magari da interrare poco prima del trapianto degli ortaggi autunnali, che si realizza tra luglio-agosto.
Nel frutteto
Il sovescio è di per sé una buona pratica anche nel frutteto, ma risulta alternativo al validissimo inerbimento permanente, pratica che consiste nel lasciare costantemente coperti di erba spontanea (o appositamente seminata) gli spazi tra i filari. Anche l’inerbimento offre infatti i suoi vantaggi e al contempo ci risparmia del lavoro rispetto al sovescio: dopo la semina delle essenze adatte, ci dovremo preoccupare di regolari sfalci ed eventualmente di risemine periodiche, e gli effetti positivi sulla fertilità e sulla biodiversità dell’ambiente saranno garantiti.
Praticare il sovescio tra i filari può avere senso durante i primi anni dall’impianto, quando ancora gli alberelli sono bassi: in questo caso conviene coltivare ortaggi tra i filari, in rotazione con dei sovesci. Inoltre, sicuramente è ottimo praticare il sovescio preliminarmente alla messa a dimora degli alberelli, su tutta la superficie, con trinciatura e aratura superficiale.
Articolo e prima foto di Sara Petrucci
Interessantissimo articolo sulla pratica del sovescio.
Grazie!!!!
Salve, poiché ho lavorato la terra in un angolo del giardino ora mi ritrovo con un’ area priva di vegetazione. Il mese di novembre (sud Italia) è un periodo adatto alla semina per poi effettuare il sovescio in primavera? Se si, cosa mi consigli di seminare? In caso contrario lascio il terreno lavorato così com’è? L’unica cosa che temo è che il terreno, essendo argillo-limoso, si compatti troppo con la pioggia. Grazie per l’attenzione e saluti.
Ciao Salvatore, il sovescio autunnale in genere si semina a settembre ottobre, al sud probabilmente riesci ancora a seminare (non posso darti la certezza perché non conosco bene il tuo clima, puoi valutare le temperature). Ti consiglio di piantare una miscela specificamente indicata come autunnale, che abbia leguminose e crucifere.
Grazie @Sara Petrucci per l’interessante e generoso articolo! Non vedo l’ora di mettere in pratica i preziosi consigli <3
Molto interessante in particolar modo il dettaglio sul sovescio.ù
interessante e chiaro nella sua esplicazione. complimenti
Salve, dopo aver effettuato il sovescio del favino, quale è il tempo minimo prima di piantare, pomodori, zucchine, melanzane? grazie
Io consiglio dopo aver trinciato di attendere 15 giorni.
Ciao, sto preparando un terreno da molti anni incolto. Vorrei coltivarci principalmente erbe aromatiche. L’argomento de sovescio è molto interessate, ci sono essenze che mi consigli?
Grazie il sito è veramente utile ed esaustivo.
Ciao Luca, non c’è una regola generale per quale sovescio, molto dipende dalle caratteristiche del terreno. Se hai nematodi sono utili piante biofumiganti, se hai un suolo compatto può servire una specie con rizoma fittonante, se serve apportare azoto una leguminosa e così via. Nel dubbio consiglierei un sovescio misto, che apporti vari benefici.
Chiarissimi….da quest anno comincio anch io nel mio piccolo orto a praticare il sovescio. Ridarò un po’ di nutrimento in più…al mio terreno…grazie infinite
..
Grazie I vostri articoli sono molto utili
Salve Matteo e Sara,
ho da poco scoperto i vostri corsi e ne ho apprezzato tantissimo i contenuti, l’esposizione e la praticita’. Veramente ben fatto.
Vorrei un vosto parere circa la mia idea di coltivare un erbaio tra i filari dell’oliveto (20 ennale). Essendoci tre ettari con 600 piante circa, intenderei avere anche alcuni animali da cortile, incluso il cavallo da impiegare nei lavori agricoli. Pensavo inoltre di creare dei ‘paddocks’ con delle recinzioni elettriche, in modo da fare pascolare gli animali tutto l’anno. Esiste gia’ un impianto di irrigazione per l’oliveto.
Domande:
– sarebbe fattibile
– sarebbe utile
– quali semenze preferire? Pensavo al trifoglio sotterraneo, favino, lupino, orzo, alfa alfa.
Grazie tante per la considerazione.
ciao Andrea, grazie dei commenti. Il sovescio tra i filari va benissimo, sulla tipologia di sementi da preferire dipende dal tipo di terreno, in genere un mix che abbia leguminose, brassicacee e graminacee si rivela una buona scelta. Personalmente non ho esperienza di oliveto e di animali, non so quindi darti feedback sulla tua idea di pascolo degli animali tra gli olivi.
Ciao Matteo dopo tanto tempo ci risentiamo ,ho un problema il 13 settembre ho seminato il sovescio mi sembra varietà 7 acquistato da Macrolibrarsi tutt0 bene ,il problema è che le piante di grano saraceno sono cresciute a dismisura lo stelo ha
cominciato a prendere il colore marrone, sicuramente hanno sofferto la sete,con l’ultima pioggia di giorni le altre varietà di
piantine sono state quasi “sepolte”.
Così mi consigli,aspettare marzo e poi tagliare ,oppure tagliare tutto ora e interrare il tutto.
Grazie
Ciao Pino, ben ritrovato! Ottima la miscela 7 Arcoiris per il sovescio, bella scelta. Io consiglierei di lasciare e tagliare dopo l’inverno. Adesso è inutile avere lo spazio sgombro, a meno che tu non voglia piantarci cose come aglio, fave, piselli. Meglio lasciare che il sovescio copra il terreno e poi dopo il freddo procedere a tagliare e incorporare la biomassa al suolo. Un saluto!
Grazie Matteo farò come consigli.Il terreno è destinato a pomodori 6 file distanti 100 cm e 65 sulla fila,ho capto che le
piante devo avere aria..A forza di leggerti sono quasi un esperto.Ho acquistato da Conitalo,vogliono il commento che poi farò.
Grazie ancora siete tutti forti.
Buongiorno, chiedo consigli x sovescio in un orto. va bene seminare in primavera?quali semi?
Grazie Michela
Ciao Michela, certamente puoi fare un sovescio anche primaverile. Quali semi sarebbe da valutare in base al tuo suolo. Se vedi le indicazioni dei produttori di semente da sovescio troverai diverse opzioni che vanno benissimo per la semina a marzo.
Molto interessante. La mia domanda è : l’interramento delle foglie secche che cadono dagli alberi può considerarsi una forma di sovescio? Grazie
Ciao Nunzia. Con le foglie secche apporti sempre sostanza organica, ma è una tecnica differente rispetto al sovescio. Nel sovescio un ruolo molto importante viene svolto dalle radici delle piante da sovescio che si sviluppano nel suolo.
Bellissimo articolo, grazie.
Chiedo gentilmente un paio di consigli: ho un orto casalingo, esposizione sud-est, pianura padana lombarda.
Seminando in queste settimane, comunque entro fine settembre, secondo voi è fattibile e sensato sfalciare ad inizio marzo così da avere campo libero nella seconda metà del mese per semine primaverili (insalata, spinaci)? Immagino che in caso di autunno/inverno poco favorevoli, alla peggio le piante sfalciate non saranno all’apice dello sviluppo ma comunque provvedo già a concimare sempre con compost casalingo.
Credo di avere il terreno infestato da anni da fusarium (lo noto in estate sui pomodori), sarei intenzionato quindi ad un mix di sementi a prevalenza brassicacee per sfruttare azione biofumigante. Grazie mille
Ciao, il sovescio autunnale conviene seminarlo tra fine settembre e ottobre, anticipando rischi di non avere temperature adatte, l’interramento andrà fatto verso fine marzo o inizio aprile, lasciando il suolo libero per metà aprile. Secondo me saresti un po’ tirato pensando di averlo disponibile prima.