Per coltivare l’orto con buoni risultati è importante conoscere il suolo che si ha a disposizione, questo permette di sapere quali sono i punti di forza e dove invece ci sono carenze che possiamo migliorare coltivando, in particolare con lavorazioni e concimazioni.
Un terreno agricolo si può classificare secondo diversi parametri: ad esempio può essere un suolo acido o basico, a seconda del valore del pH, oppure può essere argilloso, limoso, sabbioso o franco in base alla tessitura. La tessitura o granulometria è proprio uno dei parametri più importanti.
L’obiettivo di questo articolo è individuare quali sono i principali tipi di suolo, imparando a riconoscerli e a lavorarli nel migliore dei modi. Scopriremo quindi le caratteristiche principali dei diversi terreni che possiamo incontrare.
Le piante orticole sono in generale adattabili e riescono a crescere in substrati molto diversi, tuttavia quando trovano il terreno ideale si sviluppano meglio e offrono raccolti migliori in termini di quantità e qualità. Per chi vuole praticare la coltivazione biologica è doppiamente importante una buona gestione della terra: aiuterà a prevenire problemi di malattie e muffe.
Indice dei contenuti
La tessitura del suolo
Una caratteristica del suolo fondamentale ai fini agricoli è la tessitura. Si tratta di un parametro fisico che riguarda la dimensione media delle particelle ce compongono la terra del campo. Un terreno può essere composto prevalentemente da particelle di grana grossa oppure di grana fine, in base a questo risponderà in modo molto differente alle lavorazioni e avrà una diversa capacità di trattenere acqua ed elementi nutritivi.
Definiamo le particelle più grosse sabbia, quelle più fini argilla e quelle intermedie limo.
In base a questo individuiamo quattro tipologie principali di terreno:
- Terreno argilloso (a grana fine)
- Terreno limoso (a grana media)
- Terreno sabbioso (a grana grossa)
- Terreno franco (dove sono presenti particelle di varia grana, ma nessuna prevale)
Naturalmente un terreno non è composto esclusivamente da particelle di una determinata dimensione, la tessitura viene stimata in base alla dimensione media delle particelle. Un terreno argilloso può essere quindi molto argilloso o solo leggermente argilloso, tendente al limoso.
Ci sono terreni che si trovano “sul confine” di due caratteri: ad esempio franco argilloso, franco sabbioso, limoso argilloso…
La tessitura è un fattore molto importante perché da essa dipendono molte caratteristiche importanti per le piante coltivate: la capacità del suolo di trattenere l’acqua e gli elementi nutritivi, la sua tendenza a compattarsi o a restare sciolto, la permeabilità alle radici,… Per questo è fondamentale conoscere quale tipo di terreno ci troviamo a coltivare.
Oltre alla tessitura i terreni possono essere classificati in altri modi:
- Terreno sassoso o pietroso (forte presenza di sassi).
- Terreno ghiaioso (come il sabbioso, con sassi di modeste dimensioni)
- Terreno torboso (composto da una buona parte di torba).
- Terreno calcareo (con una forte presenza di calcio, carbonato di calcio sopra al 20%).
Una classificazione a parte è data dal valore di pH del suolo:
- Terreno acido (pH basso, inferiore al 5,5)
- Terreno neutro (pH neutro, intorno al 6)
- Terreno alcalino o basico (pHbasico, sopra al 7,5)
Qui di seguito vediamo per prima cosa come farsi un’idea del tipo di terreno, poi entriamo più nel dettaglio dei vari terreni, indagandone le caratteristiche.
Capire la tipologia del terreno
Un orto familiare coltivato come hobby non richiede necessariamente di far analizzare la terra in laboratorio. L’analisi è un modo sicuro per sapere che tipo di terreno abbiamo ed è molto interessante, tuttavia comporta una spesa non indifferente (dai 50 ai 300 euro a seconda di quanto è approfondita).
Ci sono fortunatamente vari modi per farsi un’idea riguardo le caratteristiche del proprio suolo in modo autonomo, senza spese. Se si coltivano grandi estensioni per fare agricoltura da reddito diventa invece importante e vantaggioso investire in un’analisi professionale, prelevando campioni di terra da portare in laboratorio.
Alla vista possiamo già osservare alcune caratteristiche, un occhio esperto valuta il terreno in base a quanto si compatta e a come si comporta durante le piogge. Un suolo sassoso o ghiaioso ovviamente si distingue a prima vista per la quantità di ciotoli, mentre un terreno torboso è scuro soprattutto in superficie, soffice al tatto e di consistenza grumosa (si noteranno scarti vegetali non del tutto decomposti).
Un metodo empirico “fai da te” per valutare la granulometria si fa con un semplice bicchiere, mentre il pH si rileva con una semplice cartina tornasole. Per altre informazioni sulla valutazione del substrato si veda l’articolo dedicato all’analisi del suolo.
Valutare la tessitura
Una prima valutazione rapida consiste nello stringere nel pugno una manciata di terra del nostro futuro orto: se si compatta e poi si disgrega con difficoltà abbiamo a che fare con un terreno argilloso, viceversa se non si riesce a formare un blocco il terreno sarà sciolto e sabbioso.
Per valutare meglio la tessitura del terreno possiamo anche fare un semplice test con l’aiuto di un bicchiere o un vasetto trasparente.
- Prelevare alcuni campioni di terra, scegliendoli in vari punti dell’orto. La terra va presa non in superficie ma sotto al livello, dai 5 ai 20 cm di profondità.
- Mescolare la terra per ottenere una media del nostro terreno.
- Mettere la terra in un vasetto trasparente, in cui aggiungiamo acqua. La terra deve essere circa un terzo del volume.
- Mescolare vigorosamente.
- Lasciare sedimentare un giorno.
- Osservare il barattolo e gli strati che si sono formati: sabbia, limo e argilla si depositeranno separatamente a strati. Si distinguerà lo strato di sabbia sul fondo, l’argilla e Osservando possiamo capire come si compone il nostro terreno. Vedremo nel nostro vasetto depositarsi lo strato di sabbia, poco più sopra limo e argilla. Da qui si capisce se si tratta di una terra maggiormente argillosa piuttosto che ricca di limo o sabbia.
La misura del ph
Molto utile anche capire se il nostro orto ha un terreno è acido o basico, questo possiamo farlo sempre prendendo i campioni di terra dell’orto e testandoli con una cartina tornasole, facilmente acquistabile in farmacia. Ho scritto su questo tema un articolo dedicato.
Terreno argilloso
I suoli argillosi sono terreni pesanti o compatti, faticosi da lavorare, in particolare quando sono bagnati, trattengono l’acqua e nel fare l’orto occorre una lavorazione accurata per evitare che si compattino e che creino ristagni d’acqua.
Pregi: fertile, trattiene a lungo nutrimento e ha alte capacità di ritenzione idrica.
Difetti: è un tipo di terreno pesante: si compatta molto facilmente e risulta decisamente faticoso da lavorare. Quando piove forma facilmente ristagni, resta umido a lungo e anche fangoso, quindi risulta spesso troppo bagnato per esser lavorato e può favorire le malattie fungine.
Terreno sabbioso
La sabbia è la particella di dimensione maggiore che compone la tessitura del suolo, quindi determina un terreno molto sciolto. I suoli sabbiosi sono i terreni con alta concentrazione di sabbia, in genere poveri di elementi nutritivi e scarsi nel trattenere l’acqua. Si lavorano facilmente ma richiedono di essere irrigati spesso e occorre una letamazione sostenuta per apportare sostanza organica (in alternativa al letame si può usare anche il compost). La sostanza organica ha il ruolo di attenuare i difetti del terreno sabbioso.
Pregi: resta sciolto a lungo, senza compattarsi e si lavora molto facilmente, evitando di dover vangare spesso. Se piove drena molto bene l’acqua in eccesso senza formare ristagni e asciuga in fretta. La sua natura sciolta lo rende ottimo per ortaggi a radice come le carote e i rapanelli.
Difetti: Si secca facilmente e quindi richiede frequenti irrigazioni, allo stesso modo si impoverisce rapidamente dilavando i nutrimenti.
Terreno limoso
Il terreno limoso è composto da particelle di dimensione intermedia. Essendo una via di mezzo tra la sabbia e l’argilla, il limo in termini di ossigenazione e drenaggio è un buon compromesso e a differenza del suolo troppo sciolto riesce a trattenere umidità e nutrimento. Per contro è facile a compattarsi in particolare sulla superficie, questa crosta superficiale asfittica è molto negativa per le piante da orto e si previene con frequenti sarchiature.
Terreno franco
I suoli franchi si caratterizzano per una granulometria molto varia, con uguale presenza di argilla, limo e sabbia. Sono terreni che tendono al compatto ma si lavorano comunque in modo agevole. Hanno un mix di caratteristiche che è spesso un ottimo compromesso tra pregi e difetti dei vari estremi.
Terreno sassoso o ghiaioso
Si riconoscono a prima vista per l’abbondante presenza di pietre e ghiaia. La presenza di sassi è per certi versi positiva, in quanto aiuta il suolo nell’arearsi, tuttavia un eccesso di sassi è ovviamente ostacolo alla coltivazione.
Per questo i terreni sabbiosi vanno ripuliti costantemente per migliorarli di anno in anno e prima di fare l’orto occorre asportare le pietre di maggiori dimensioni.
Terreno torboso
I suoli torbosi sono terreni soffici al tatto riconoscibili per il colore molto scuro, capaci di trattenere molta umidità e solitamente acidi, ideali quindi per coltivare frutti di bosco.
Terreno calcareo
Si tratta di terreni dalla terra molto chiara, che con la pioggia tendono a compattarsi. Per il contenuto di carbonato di calcio elevato sono suoli in genere particolarmente basici. Questo diventa un problema per parecchie colture, che preferiscono ph neutri o leggermente acidi e non è possibile coltivarci piante acidofile.
Avete capito di che pasta è fatto il vostro orto? In base alla tipologia di terreno che avete davanti dovrete regolarvi nel preparare l’orto. Anche la concimazione sarà da regolare a seconda della granulometria. Pronti quindi a imbracciare forca, vanga e rastrello per preparare il campo alla coltivazione dei vostri ortaggi bio.
Articolo di Matteo Cereda
Ciao,
Ho seguito i vostri consigli per analizzare il terreno
Il Ph è 7, con La terra nel vasetto e acqua invece non ho notato differenza,ha un colore uniforme marrone chiaro, non so se ho sbagliato qualcosa,quando la presi era un po’ umida e riuscivo facilmente a modellarla?potrebbe essere un terreno argilloso?
ciao Vito. Il ph 7 va bene, è un po’ alcalino ma ci puoi coltivare senza problema. Se hai mischiato terra e acqua fisicamente si deve sedimentare (tieni conto che può volerci una giornata e anche più). Da come lo descrivi può essere un terreno argilloso, in questo caso lavoralo bene con la vanga e sarchia spesso. Non ti verranno benissimo le carote ma ci puoi fare comunque un bell’orto!
domenica dovrei preparare il terreno vangare con il letame ecc…è la prima volta..va bene lasciarlo fino a fine marzo?!lo leggo dal sito quale concime usare?
Se guardi sul sito abbiamo scritto molto dei vari concimi (letame, humus, stallatico, pollina,…)
Non so che letame hai a disposizione quindi non ho modo di consigliarti. Se devi coltivare il terreno quest’anno spandi letame maturo, non fresco.
ok grazie, cmq devo comprarlo a disposizione non ho niente
Grazie, molto utile….io ho un terreno sassoso in alta collina, 930mt, è soleggiato dal mattino fin verso le 13.00 . È la prima volta e qualsiasi basilare indicazione mi sarà utilissima.
Grazie di tutto in anticipo
Ciao orticoltore
purtroppo nel mio terreno ci sono molte talpe che vanno e vengono indisturbate …. ma come si fà per mandarle via ? Esiste qualcosa ( non ucciderle perchè non ucciderei neanche una formica ) che le possa allontanare, un prodotto che dia veramente fastidio perchè è diventato un grosso problema dato che alzano tantissime piantine.
grazie per l’aiuto
francesco
Ciao Francesco, ti consiglio di leggere questo articolo, troverai qualche consiglio utile: le talpe nell’orto.
Salve a tutti! Ho da poco iniziato a fare orto e mi sono imbattuto in un terreno molto duro e compatto oltre che pieno di sassi. più persone mi hanno consigliato, dopo averlo lavorato con la motozappa, di mischiarvi letame ben maturo ( o stalaltico secco), humus di lombrico e sabbia di fume ma non saprei in che percentuali e se, per giunta, quello che mi hanno consigliato è esatto. potreste aiutarmi ? grazie in anticipo.
Ciao Alessandro hai ricevuto tutti consigli di buon senso. Le percentuali dipendono dal tipo di terreno, impossibile davvero aiutarti a distanza. Io ti consiglio l’humus di lombrico, che anche se ne metti troppo non crea problemi. Eviterei fossi in te invece lo stallatico essiccato che apporta meno sostanza organica: mi pare di capire che il tuo terreno ne ha bisogno.
grazie per le risposte sempre puntuali, precise ed esaustive. dimenticavo di chiedere una cosa riguardo l’irrigazione di un terreno simile al mio che, come ho ricordato prima, non drena subito l’acqua risulta molto duro e compatto oltre che essere pieno di sassi: come mi devo regoalare? procedo normalmente con l’irrigazione come da voi consigliato per i vari ortaggi o devo procedere diversamente?
Il drenaggio è fondamentale per la maggior parte degli ortaggi, se si creano ristagni non mancheranno di arrivare problemi funginei. Ti toccherà fare una lavorazione profonda e accurata del terreno prima di seminare, frequenti zappettature per non far formare una crosta alla terra. Se ristagna ancora l’irrigazione deve essere parsimoniosa: bisogna bagnare più spesso ma con meno acqua.
un piccolo appunto riguardo alla sezione dei terreni torbosi, in cui scrivete “solitamente acidi (ph maggiore di 7)”
è il contrario..acidi = ph inferiore a 7
Ciao Mari, avevi ragione. Grazie alla tua segnalazione ho corretto il refuso, dovuto a mia distrazione. Grazie ancora!
Buongiorno io vivo vicino al bosco vicino, ai castagni, e contrariamente a quanto si pensa la terra non è per niente fertile. Il ph dovrebbe essere acido quindi adatto alla coltivazione dei mirtilli, ma questo mirtillo non cresce e non crepa. Per quanto riguarda la tessitura del terreno non riesco a capire perché è una terra che si compatta molto ed è fine, però non è argillosa perché non credo che sia fertile come la terra argillosa, visto che ho delle difficoltà a far crescere qualsiasi cosa anche mettendo periodicamente dei fertilizzanti. In dei punti trattiene acqua in altri l acqua sembra non arrivare in profondità. Come potrei aiutarmi per l’orto? Non visto una zucchina su 6 piante, ho mangiato 3 pomodori su 6 piante! Ah,dimenticavo, e 3 lamponi …
Ciao Rosanna, difficile aiutarti perché non conosco la situazione, potresti fare analizzare il terreno e chiedere a un agronomo di leggere i dati per capire meglio. Intanto una regola generale è di aggiungere sostanza organica (compost e/o letame) che oltre a fertilizzare ammenda, per cui rende il suolo meno compatto, più capace di trattenere l’acqua.
un saluto!
Il mio terreno è sabbioso/ghiaioso tendente al rosso, cosa significa?Grazie,da Salvatore.
Ciao Salvatore, difficile darti una risposta a distanza, i terreni vanno analizzati. Il colore rosso potrebbe indicare presenza di ferro.