Le cime di rapa sono un ortaggio invernale molto interessante da tenere nell’orto, perché abbastanza semplice da gestire e adattabile.
Questa verdura viene tipicamente coltivata e cucinata al centro sud, ma si può piantare senza problemi anche negli orti dell’Italia settentrionale, con l’accortezza di non farlo troppo tardi e di scegliere varietà precoci, visto che l’arrivo del gelo può compromettere il raccolto. Difficile ottenere al nord le infiorescenze pugliesi, ma essendo molto buone anche le foglie ci si può accontentare.
Le infiorescenze più giovani delle cime di rapa, chiamate in alcune zone anche friarielli o broccoli, sono prelibato ingrediente tradizionale nella cucina pugliese, romana e napoletana, negli ultimi anni sono state riscoperte dall’alta cucina e sono molto richieste.
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La pianta delle cime di rapa
La pianta delle cime di rapa (Brassica rapa sylvestris) fa parte delle famiglie delle crucifere o brassicacee, la stessa di cavoli e broccoletti. Si tratta di una pianta erbacea che raggiunge un’altezza di mezzo metro, con foglie verde chiaro e fiori a grappolo di colore giallo.
Questa coltura è diffusa in particolare in Puglia e in Campania, regioni in cui le cima di rapa, chiamate anche broccoli di rapa, sono un ortaggio fortemente radicato nella tradizione culinaria locale. Si cucinano saltate in padella come contorno, ma possono anche essere un gustoso primo piatto in accompagnamento alla pasta, basta citare le famose orecchiette alle cime di rapa.
Ci sono molte varietà di cima di rapa,
Il clima e il terreno adatti alle cime di rapa
Clima. Le cime di rapa non resistono molto al freddo, pur essendo un ortaggio a coltivazione invernale. Le gelate possono danneggiare la pianta e per questo motivo al nord occorre scegliere varietà precoci, che vadano in raccolta prima dei mesi più freddi, e calibrare bene la scelta del momento di semina per evitare che arrivi il gelo a mettere in difficoltà la pianta. Per germinare il seme ha bisogno di caldo (temperatura ideale 25 gradi), questo non è un problema visto che si mette in campo alla fine dell’estate.
Terreno. Ortaggio senza grandi pretese in materia di terreno, il broccolo di rapa non necessita interventi di concimazione importanti. Come molte verdure a foglia non vuole eccessi di azoto, che provocherebbero l’accumulo di nitrati nocivi. Essendo una pianta autunnale richiede un terreno preparato con solerti vangature, in modo che sia ben drenante e che la coltivazione non venga infastidita dalle piogge stagionali.
Semina o trapianto delle piantine
Per iniziare a coltivare le cime di rapa nell’orto si può decidere di partire dal seme, che è possibile piantare direttamente a dimora in campo, oppure acquistare in vivaio la piantina e trapiantarla. L’importante è scegliere il periodo giusto, evitando di sottoporre a un clima troppo rigido o troppo arido la coltura.
Seminare le cime di rapa
Questo ortaggio si semina a partire dai primi di luglio per un mese (nord Italia), al sud il periodo di coltivazione è decisamente più lungo, fino ai primi di ottobre. Si può mettere i semini in vasetti oppure direttamente a dimora nell’orto, i semi sono molto piccoli e tondi, spesso ne cade più di uno, basta poi diradare le piantine in eccesso.
Conviene seminare per file, in modo da essere comodi a tener pulito e ordinato l’appezzamento.
Non è semplice definire il periodo di semina, bisogna tenere conto della varietà (ci sono cime di rapa precoci e altre tardive) e del clima della zona in cui si coltiva.
Il trapianto
Se si semina in contenitori con pane di terra bisogna poi trapiantare le cime di rapa in pieno campo, generalmente si fa questa operazione a un mese dalla semina. Dopo aver trapiantato le piantine bisogna irrigare, continuando a bagnare anche nei giorni successivi e fino al corretto radicamento. In genere è più conveniente seminare, operazione che comporta minor lavoro.
Distanze d’impianto. La distanza da tenere tra le piante è di circa 25 cm, mentre tra le file si tiene in genere mezzo metro, sufficiente a garantire un passaggio. Questo sesto d’impianto si può ottenere sia con una semina diretta, poi diradata, sia con un trapianto. Le distanze sono indicative perché poi occorre valutare a seconda della varietà la dimensione che raggiunge la pianta.
La coltivazione delle cime di rapa
I “friarielli” richiedono irrigazione, soprattutto se il terreno resta arido e secco. Le cime di rapa si possono pacciamare con paglia o con teli, se non lo si fa occorre tenere diserbato dalle infestanti a inizio coltivazione. Con il tempo la coltura riesce a colonizzare bene lo spazio riducendo l’esigenza di scerbatura.
In caso di piogge autunnali forti consigliamo anche di zappettare il terreno, andando a evitare che si formi una crosta più dura in superficie.
Malattie e parassiti
A livello di avversità le cime di rapa non hanno molti nemici, per cui generalmente non servono trattamenti con antiparassitari o altro. L’altica può bucherellare le foglie e le limacce vanno tenute a bada nei periodi umidi.
Per quanto riguarda le malattie generalmente è sufficiente una buona gestione del terreno, che eviti ristagni d’acqua e prevenga il verificarsi di avversità.
Raccogliere cime di rapa e friarielli
Il ciclo colturale delle cime di rapa dura dai due ai sei mesi, a seconda se si seminano varietà precoci o tardive. Per motivi climatici le varietà tardive vanno coltivate esclusivamente al sud o comunque dove la temperatura è mite.
Scegliere il momento giusto per la raccolta permette di avere un ortaggio decisamente più buono, quando la pianta inizia a svilupparsi è utile tenerla d’occhio, in modo tale da riuscire a cogliere le cime appena pronte. L’infiorescenza si raccoglie a fiori ancora chiusi, questo è il momento di maggior qualità del prodotto, quando la verdura è più gustosa. Se si selezionano le infiorescenze più giovani si hanno quelli che spesso vengono chiamati friarielli, verdura molto diffusa in piatti meridionali davvero buoni e raffinati. Oggi i friarielli sono particolarmente di moda, cosa che li rende davvero tanto richiesti.
Il termine “friarielli” viene confuso con una varietà di peperone napoletana, chiamata anche friggitelli. Ovviamente si tratta di due piante diverse.
Una volta tagliata l’infiorescenza la pianta riesce ancora a dar vita a getti minori, bisogna però tagliare a una spanna di altezza e non sotto. Le cime di rapa o i friarielli non durano a lungo, si cucinano in diversi modi.
Articolo di Matteo Cereda. Foto in alto di Sara Pontillo.
Ma i friarielli non sono peperoni?
Ho sentito anche io che a Napoli ci sono peperoni chiamati peperoni friarielli, è un caso di omonimia vegetale :-)
Si è vero, ma i peperoni friggerelli (friarielli in dialetto) non si trovano solo in campania ma in varie parti di italia e sono quei peperoni piccoli verdi quelli che hanno la forma dei peperoncini
No i friggitelli sono della famiglia dei peperoni
NO a Napoli non ci sono peperoni chiamati friarielli
I friarielli a Napoli sono una specie di cime di rapa ma tolti ancora giovani in modo che restino teneri per poi poterli friggere direttamente senza prima cuocerli in acqua in modo che rilasciano quel gusto amarognolo di una bontà eccezionale.
Grazie di avermi dato la possibilità di partecipare
Un saluto a tutti e grazie per il sito mi sta aiutando molto
Ciao Giuseppe, grazie della precisazione.
Pensa che altri lettori della Campania ci hanno parlato dei friarielli come varietà di peperoni… Probabilmente dipende dalle zone. Oltre alle punte tenere della cima di rapa i friarelli sarebbero anche quei peperoni chiamati anche friggitelli, detti anche “puparuoli friarelli” (fonte wikipedia). Comunque i friarielli più famosi sono certamente quelli di cui dici, devo passare per Napoli anche solo per assaggiare come li fate dalle vostre parti!
Perdonami ma molto spesso si confonde Napoli
(capoluogo di provincia)
Con la Campania tutta, io mi sono permesso di specificare che a Napoli i friarielli sono friarielli solo perché io i friggitelli intesi come specie di peperone li ho sentiti per la prima volta a torino dove vivo
a Napoli quel tipo di peperoni si chiamano puparulill e ciumm
“peperoni di fiume” o puparulill american “peperoni Americani”
Ringrazio tutti voi e vi auguro una buona Giornata
Grazie ancora Giuseppe!
Ehm sono Napoletana anche io e quei peperoni li ho sempre chiamati friarielli
Senza offesa, Amy, ma hai sempre sbagliato.
Sono un produttore napoletano e a di lo vero è Giuseppe.
concordo con Giuseppe, a Napoli i friarielli sono le, prime cime di rapa e non esistono friarielli peperoni – che al nord vengono confusi con “e puparulill do ciumm” vivo al nord da 35 anni e spesso faccio questa precisazione, probabilmente qualche campano ha diffuso questo – ma non certo di Napoli..
Da Napoletano davvero non conosci i peperoni friarielli??? Sono quelli verdi, si chiamano anche quelli friarielli perché generalmente soli mangiano solo fritti
Ho messo i friarielli ma a 20 cm hanno fatto i fiori. Crescono molto fragili si stanno allungando molto ma n
Il gambo è sottilissimo e la pianta si allunga ma non irrobustisce. ??aiuto
non so dirti con precisione, sarebbe da vedere di persona… la pianta che si allunga e resta sottile può essere troppo poca esposizione solare. Non so poi se le hai piantate al momento giusto (quello dipende dalla varietà e dal clima, chiedi dove hai preso i semi) e se il terreno era troppo sfruttato e quindi povero di sostanze.
nel salernitano una qualità di peperoni li chiamano friarielli e sono i peperoni del fiume (e puparunciell rò ciumm) nel napoletano e sono quelli venduti in bustine e sono verdi. invece i friariell a napoli e provincia è una verdura a foglie verdi . i friariell sono i friariell e bast perchè è una specialità casertana e vesuviana
salve, io ho piantato le scima di rapa e dopo due settimane ho notato che non sono cresciute e sono tutte piene di bruchi e stanno diventando gialle le foglie cosa devo fare?? grazie..
Prova a capire che tipo di insetto sta mangiando le piantine, se sono larve io userei il bacillus thuringensis.
Ciao a tutti stavo girando in rete e sono capitato quì.Faccio insieme al mio datore di lavoro le riparazioni delle reti di calore e vapore sotto le serre.La Campania la giriamo in lungo e largo,e abbiamo a che fare con molti coltivatori,appunto coltivatori.
Il modo di chiamare i peperoncini verdi di fiume(frigitelli o friarielli)è un modo sbagliato.I peperoncini verdi di fiume sono della zona di Sarno dove ci sta il fiume e per questo li chiamano rò ciumm.
I veri friarielli sono le così chiamate cime di rape giovanissime,non ancora sviluppatesi al massimo,e come evidenziato qui da altri,vengono cotti direttamente rint a padell,dentro la padella.In modo che rimane inalterato il loro sapore amarognolo.Qualcuno dirà è una notizia vecchia,ma ci tenevo a fare la precisazione.
E puparulill o puparunciell rò ciumm,anche quelli vengono puliti e messi a friggere con aglio in olio bollente,e poi in seguito si aggiungono i pomodorini quelli a grappoli e aggiustati di sale e anche questi rilasciano un sapore amarognolo,buon appetito a tutti.
AH dimenticavo io da privato li coltivo per me.Saluti Alfonso
State dominando tutti! Io mi trovo in Colombia e sto per iniziare una coltivazione bio di friarielli, il vero è inimitabile, che inizierò ad usare nel mio ristorante e perché no probabilmente commerciare questa verdura unica e squisita qui.
I friarielli in Colombia?! Fantastico! Facci sapere com’è andata la coltivazione!
Buongiorno!
Anch’io mi trovavo a passare per caso, saluto tutti.
Due notizie:
1) Una mia zia americana di origini napoletane coltivò i friarielli (cime di rapa) nel suo giardino in Virginia e vennero squisiti, la Virginia in parallelo con noi è come se si trovasse in Sicilia, il clima è più continentale con gelate invernali e neve e 40° d’estate, un po’ mitigato dal mare (siamo a Virginia Beach, sull’Atlantico).
2) I friarielli a peperoncino esistono e sono coltivati nell’agro ciociaro frusinate, io li mangiavo a Sperlonga e Gaeta.
Sono peperoncini più lunghi dei piccolini (quasi dieci cm), di un verde più chiaro e nella frittura non rilasciano il retrogusto amaro dei piccoli – che poi viene mitigato cuocendoli dopo fritti con basilico e pomodoro – e vengono mangiati fritti con l’aggiunta di solo sale, risultano dolcissimi.
perchè nessuno dei napoletani in rete ha citato i cosiddetti friarielli amari ( le lingue di cane,tando per intenderci) ?
Buongiorno. A che distanza vanno poi trapiantate le piantine? Grazie
Ciao Luca, domanda corretta, ho aggiornato l’articolo con l’informazione richiesta. Te la scrivo anche qui: le cime di rapa si trapiantano ad almeno 25 cm tra le piante e a 50 cm tra le file. Molte grazie per la segnalazione.
Nella zona di Arezzo si semina da sempre una verdura che si chiama rapo. Si semina d’agosto, resiste abbastanza bene al freddo e anzi, se non prende il freddo e’ meno buona. Si mangiano le foglie lessate. I fiori però li fa di marzo.. E’ una rapa ma non è come i friarielli che si cucinano con le infiorescenze. Secondo voi che cosa è?
Non conosco, sono di tutt’altra zona, ipotizzerei che si tratti di una varietà di cavolo.
ciao l’articolo parla di semina in campo a luglio, ma sul sito nella sezione semine nel mese di ottobre viene indicata la cima di rapa.
quindi non capisco se va seminata in ottobre o luglio.
grazie
Ciao Francesco. Esistono diverse varietà di cime di rapa, con una differente lunghezza di ciclo colturale. Per cui la semina delle cime di rapa in genere avviene tra luglio e inizio settembre. Ottobre è fattibile al sud o sotto tunnel la varietà precoce.
Salve a tutti volevo provare a fare un po’ di chiarezza sulla questione.
I friarielli sono una varietà di cima di rapa molto usata qui a Napoli; a sua volta i friarielli si dividono in sessantini (ovvero colti dopo 60 giorni dalla semina e che sono il classico friariello) e novantini (ovvero colti a 90 giorni dalla semina e che sono il cosidetto “friariell’ lengue e can” per la tipica forma allungata della foglia); questi ultimi sono il non plus ultra dei friarielli per il loro sapore amaro ancora più marcato ma molto aromatico.
Quelli che invece sono chiamati in tutta Italia friggitelli, non vanno confusi con quelli che coltiviamo qui in campania a che chiamiamo ” Puparulill e ciumm”. I Friggitelli sono molto più grossi ed hanno un sapore più simile al peperone; I puparullil e ciumm invece sono grandi quanto un peperoncino ma sono dolci e molto aromatici…..!
Grazie Pasquale, super interessante. Da lombardo non posso che invidiare alcuni degli ortaggi che citi.
Friarielli sono cime rapa piccole
Friggitelli sono i peperoni piccoli verdi
Anche io la sapevo in questo modo, ma in alcune zone d’Italia le terminologie cambiano e friarielli indica anche peperoni.
Sulle cime di rapa c’è molta ignoranza. Tanto per cominciare non si tiene conto delle differenze varietali che ci sono. Non si può confondere una cima di rapa leccese che ha un broccolo da chilo coi friarielli napoletani, ma neppure con le cime di rapa molfettesi. Chiamarli friarielli è un altro errore perchè si confonde l’ortaggio con i friggitelli, peperoni raccolti immaturi a buccia sottile adatti alla frittura (che in Puglia sono chiamati cornulari). Alcuni botanici escludono adirittura la parentela tra friarielli napoletani e cime di rapa.
Al nord, forse per i freddo, si accontentano delle foglie. Al sud si aspetta di ottenere il cespo dell’infiorescenza interna, più prelibato. Anche chiamarle cime è un errore, perchè mentre nel napoletano e nel molfettese il broccolo è in alto (in cima) nelle varietà leccesi il broccolo si svilppa a terra con dimensioni ragguardevoli. Anche i ricacci della rapa leccese sono notevoli. La migliore varietà è quelle piantata a ottobre e raccolta a febbraio-marzo, la famora rapa di marzo che non ha problemi a crescere e svilupparsi col freddo di dicembre. A differenza delle cimette molfettesi e napoletane quelle di varietà leccese si mangiano lesse con un filo d’olio, raramente con la pasta. Solo i ricacci, sempre più piccoli, si stufano o si fanno con la pasta. E’ una pianta che non ha problemi di infestanti in quanto ricopre ogni spazio di luce sotto di lei.
Ciao Angelo, grazie per questo tuo messaggio interessante e puntuale. Ho accolto alcune tue osservazioni nell’articolo. Rispetto alla terminologia varia molto a livello locale, “cime” è un termine ormai universale e si usa di più rispetto a “broccolo”, “friarielli” hai ragione che può far confusione con i peperoni, ma è oggi molto usato per indicare le cime di rapa.
Sul fatto che le cime di rapa non abbiano problemi di infestanti, dipende da luogo e clima. A inizio coltivazione può essere utile sarchiare.
riguardo i friarielli… esistono i friarielli (cime di rapa….detto tra noi…e vruoccl (i broccoli)esistono pure e puparuol friariell (peperoni friarielli) che sono un altra cosa . allora in Campania a Napoli Salerno ecc. ecc. basta specificare