La lenticchia è un legume molto umile: si accontenta di un terreno marginale ed è coltura tipica di zone montuose del centro Italia, eppure è un alimento davvero forte dal punto di vista nutritivo: contiene molte proteine e sali minerali. Si può usare come buon sostituto vegetale della carne, allo stesso modo dei ceci e dei fagioli, per cui è un cibo cardine della dieta vegana.
Questo piccolo legume è un alimento di origine antica, molto presente nelle tradizioni, lo troviamo nella Bibbia dove un piatto di lenticchie vale una primogenitura, e nelle superstizioni popolari, secondo cui la lenticchia porta soldi se mangiata a capodanno. Ci sono zone in Italia che producono lenticchie molto rinomate, in particolare la piana di Castelluccio di Norcia, famosa anche per la splendida fioritura dei suoi campi.
La coltivazione non è difficile ma è laboriosa perché i semi di lenticchia sono piccoli, rispetto agli altri legumi è una pianta poco produttiva. Servono grandi estensioni per avere un raccolto apprezzabile, raccogliere e sgranare a mano questi piccoli legumi è davvero noioso. Per questi motivi non è molto diffusa negli orti e resta prevalentemente una pianta coltivata da agricoltori di professione meccanizzando le operazioni di raccolta. Tuttavia il bello di coltivare sta anche nello scoprire una pianta nuova e vedere di persona dove nascono questi legumi. Le lenticchie raccolte nell’orto possono essere poche ma avranno un altro sapore rispetto a quelle in scatola comprate al supermercato.
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La pianta delle lenticchie
La pianta ha il nome scientifico di lens culinaris e fa parte della famiglia delle leguminose, è una coltivazione annuale. Come tutte le leguminose si caratterizza per i tubercoli radicali che fissano l’azoto nel terreno. Le radici sono di tipo fittonante, non vanno in profondità come per la pianta di ceci e quindi la lenticchia ha meno resistenza alla siccità. In genere la pianta è un arbusto a crescita indeterminata e non richiede la costruzione di tutori, se si sviluppa molto può essere comunque di aiuto una rete. Alla fioritura la lenticchia emette numerosi fiorellini di colore chiaro, sono quelli che rendono la piana di Castelluccio uno spettacolo indescrivibile. Dopo la fioritura arrivano i baccelli con i semi che sono quello che si raccoglierà, ogni baccello contiene solo un paio di piccole lenticchie. La paglia che risulta dalle piante seccate dopo la coltivazione è ottima per pacciamare o come mangime per animali da allevamento.
Clima e terreno adatti
Il clima. Questo legume ama climi miti ma non troppo caldi, senza eccessiva umidità. Beneficia di una buona esposizione solare, si può coltivare in tutta Italia.
Il terreno. La lenticchia è una pianta abbastanza adattabile per quanto riguarda il terreno e la richiesta di sostanze nutritive. Ama terreni drenanti, perché la sua radice fittonante potrebbe marcire in caso di ristagno d’acqua, quindi si preferisce la terra sabbiosa all’argilla ed è meglio una leggera discesa o un campo collinare rispetto alla pianura. Sono da evitare terreni troppo basici e troppo concimati, anche se è utile la presenza di sostanza organica, di fosforo e potassio.
Semina delle lenticchie
Semina. Il seme di lenticchia è il legume stesso che conosciamo per uso alimentare, si tratta di un seme abbastanza semplice a germogliare, ragion per cui conviene metterlo direttamente nell’orto a dimora, senza stare a seminare in semenzaio e trapiantare. Per via della radice fittonante non ama particolarmente gli spostamenti. Il periodo indicato per la semina è tutto il mese di marzo, in centro e sud Italia si può anche fare la semina autunnale, come per molti altri legumi (fave e piselli ad esempio).
Sesto di impianto: lungo le file si possono mettere le lenticchie anche molto vicine tra loro (15 cm tra le piante), mentre per garantire un passaggio bisogna lasciare mezzo metro di distanza tra le file. La lenticchia va seminata a un centimetro di profondità, anche meno.
Le operazioni colturali
Come concimare. La lenticchia è una pianta leguminosa, in grado di fissare l’azoto dall’aria al terreno, non serve quindi una concimazione azotata, può essere utile invece fornire fosforo, potassio e sostanza organica.
Sarchiatura. Molto importante per una corretta coltivazione della lenticchia è tenere a bada le erbe infestanti. Essendo una pianta dalle foglioline piccole, che si sviluppa relativamente lentamente è facile che venga soffocata dalle erbacce. Oltre a strappare a mano le erbe si può ricorrere alla pacciamatura.
La lenticchia nelle rotazioni. Le piante leguminose sono fondamentali nella rotazione colturale, perché sono il ciclo che arricchisce la terra di azoto, preparandola per piante che hanno bisogno questo elemento, benissimo quindi che la coltura di lenticchie venga prima di piante solanacee o cucurbitacee. Non si deve invece ripetere in breve periodo la coltura di piante leguminose.
Malattie funginee. La troppa umidità può dare problemi alla pianta di lenticchie, in particolare causa ruggine e marciume radicale, la radice fittonante infatti non ama i ristagni di acqua.
Insetti e parassiti. La Laria lentis è un bruco che può attaccare la pianta di lenticchia, danneggiando la raccolta, si può combattere con il bacillus thuringiensis, questo legume può essere attaccato anche da afidi e limacce. Altro problema tipico delle leguminose da granella è il tonchio, un coleottero che depone le uova nei baccelli, colpisce sia sulla pianta che nel luogo di conservazione, si riproduce molto rapidamente per cui può fare molto danno.
Come si raccolgono le lenticchie
Raccolto. Il periodo di raccolta delle lenticchie è quello estivo, quando la pianta si va a seccare, in genere conviene togliere tutta la pianta, lasciare che secchi completamente e poi sgranare i baccelli. Siccome ogni baccello contiene pochi semi la sgranatura manuale è un lavoro che richiede molto tempo e pazienza.
Non buttare la pianta secca. Dopo aver coltivato le lenticchie consiglio di non buttare via la paglia risultante dalla pianta seccata. Se avete animali è un ottimo foraggio, sano e nutriente, altrimenti potete usarla per pacciamatura, quando poi si biodegrada nel terreno lo arricchisce come una concimazione.
Varietà: le lenticchie si trovano di diverse misure e colori, a seconda della varietà. Esistono lenticchie rosse, gialle, verdi, marroni e persino nere, possono misurare quasi un centimetro o meno di 3 mm.
Articolo di Matteo Cereda
Bene molto istruttivo
Manuela grazie consigli e dove si trovano i semi x piantarle in primavera? buon autunno
Ciao Manuela, i semi di lenticchie sono le stesse lenticchie se trovi lenticchie bio secche puoi seminarle.
ciao, secondo te potrebbe essere adatta come coltivazione in food forest , sia per arricchire il terreno in azoto sia per sfruttare eventualmente gli alberi presenti come “supporti” per le piantine di lenticchie stesse ? in tal caso hai delle raccomandazioni per la semina ?
ciao Daniela. Le lenticchie sono una specie molto poco produttiva, quindi se ne metti solo qualche pianta qua e là devi sapere che non otterrai gran raccolto. In secondo luogo la logica della Food Forest vorrebbe piante più perennanti, la lenticchia è più una specie da orto, che richiede la risemina ogni anno ed è più difficile si propaghi in autonomia in modo efficace. Detto questo puoi provare.
Salve, con una semina autunnale, il raccolto sarà sempre nel periodo estivo? Grazie
Anticipa un po’ il raccolto, andando verso la primavera più che l’estate.
Salve molto interessante e utile Grazie