La Okra è un ortaggio tropicale, diffusissimo ad esempio in Brasile e in generale nella cucina sudamericana, ma anche tra le ricette libanesi, indiane e rumene. L’origine di questa pianta è africana, la tratta degli schiavi l’ha diffusa poi anche nelle Americhe. In Brasile si chiama Quiabo, in Egitto invece bamiya, da noi viene chiamata Okra, ocra, gommo o gombo.
Si tratta di una coltivazione molto interessante perché adatta anche a crescere in Italia e quindi coltivabile negli orti. Se siete alla ricerca quindi di qualcosa di nuovo da piantare potreste provare a seminare l’ocra.
Dal punto di vista botanico il gombo è parente della malva e dell’ibisco (famiglia delle malvacee), non per niente i suoi fiori sono meravigliosi, con i loro petali bianco gialli e il centro granata. Quello che interessa di questa pianta è però il bacello che forma, che viene poi cucinato come verdura. Si tratta di un ortaggio simile a un peperoncino di quelli lungi e verdi, ricco di proprietà nutritive. La pianta si sviluppa molto, con un fusto tipo quello del girasole e una peluria leggermente urticante. Vediamo una piccola guida alla coltivazione dell’okra.
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Terreno e clima adatti
Clima. Essendo una pianta d’origine tropicale teme decisamente climi rigidi e gelate. E’ molto importante che sia esposta al sole perché possa arrivare a maturazione.
Terreno. L’okra è una verdura poco esigente, che si presta a essere coltivata praticamente in tutti i tipi di terreno. Da evitare come per la maggior parte degli ortaggi i ristagni idrici, meglio scegliere una posizione riparata e soleggiata. Prima di seminare basta una lavorazione standard del terreno e non fa male una leggera concimazione (con humus, letame maturo o stallatico).
Come seminare il gombo
Semina. La okra ha bisogno di calore per germinare, la cosa migliore è quindi di piantare i semi in vaschetta e poi trapiantarli in seguito nel terreno. La okra può quindi esser seminata tra febbraio e marzo in semenzaio riscaldato e trapiantare dopo un paio di mesi oppure seminare in campo direttamente a partire da aprile. Il seme si mette a un paio di cm di profondità.
Sesto di impianto. Le piante di okra si sviluppano molto, arrivando anche a due metri di altezza, per questo motivo conviene mettere le piante ad almeno 70 cm di distanza tra loro. Si può anche seminare i semi più vicini e poi diradare scegliendo le piantine più vigorose.
Dove trovare i semi. Essendo un ortaggio etnico e originale in Italia non è semplice reperire i semi, si iniziano però a trovare. Se si acquistano sementi non ibride sarà poi possibile conservare i semi da un anno all’altro e tenere sempre il gombo nel proprio orto. I semi di okra potete trovarli online qui.
La coltivazione in vaso. Il gombo si può far crescere anche nell’orto sul balcone, richiede un vaso di grande dimensione e un terrazzo esposto a sud.
Coltivare la okra nell’orto
Operazioni colturali. L’okra è una coltivazione poco impegnativa, la pianta si sviluppa crescendo rigogliosa, con un fusto robusto tipo quello del girasole o del topinambur. Non richiede quindi alcun sostegno. Le erbacce sono da tener curate ma essendo una pianta a fusto alto non teme molto la loro concorrenza. Le irrigazioni sono utili solo nei periodi più caldi e aridi, evitando di somministrare grandi quantitativi di acqua, meglio bagnare poco e spesso. La pacciamatura come per quasi tutte le colture può essere una buona idea e risparmiare un po’ di fatica all’orticoltore.
Consociazioni e rotazioni. Il gombo è una pianta che non fa parte delle solite famiglie botaniche a cui appartengono gli ortaggi tradizionali, non ha per questo grossi problemi di vicinanza o di successione.
Raccolta. I frutti si sviluppano dopo la fioritura e vanno raccolti quando il baccello è tenero, poi il frutto ingrossa ma diventa coriaceo e non adatto a esser consumato. In genere il ciclo colturale dell’okra arriva a frutto in 75-90 giorni.
Utilizzo in cucina e proprietà dell’ocra
Utilizzo: come cucinare la okra. Il gombo si può mangiare anche crudo in insalata ma è una verdura da cucinare saltata in padella o al vapore, ottima in piatti etnici come il cous cous, oppure in un misto di verdure cotte. Se non avete problemi di dieta poi potete sempre friggerla. I bacelli più piccoli dell’ocra sono buonissimi anche sottaceto. Il sapore del gombo è peculiare ma delicato, alcuni dicono che ricordi l’asparago, a me ricorda lontanamente il carciofo. Il gombo è ricchissimo di proprietà nutritive: molte vitamine (A, C, B6), calcio, zinco, potassio e acido folico (utilissimo alle donne in gravidanza).
Varietà di Okra. Come tutti gli ortaggi anche la okra ha diverse varietà, che differiscono per lunghezza del ciclo colturale, dimensioni e colori del frutto. Alcuni esempi sono il gombo Hill Country Red, il Red Burgundy, il Clemson. Quest’ultima è forse la cultivar più adatta al nostro clima.
Articolo di Matteo Cereda
articolo utile condivido
Grazie! molto interessante e utile.
Non sapevo nulle di questa pianta, ma leggendo il vostro articolo ho imparato un sacco di cose.
Mi son arrivati oggi i semi di Okra Gombo, è la prima volta che ho la possibilità di coltivarli e desidero provare, avendo un giardino. Naturalmente li semino prima in vasetti e li copro con il trasparente da cucino, poi se si sviluppano li trapianto in giardino al sole direttamente. Essendo un patito di verdure e ortaggi provo.
Okra è una pianta che si cultiva tanto in Albania,è una pianta antica che si cucina con i spezzatino di carne di vitello. È un piatto che si usa tanto in estate in albanese bamje.
Lo coltivo ormai da tanti anni qui in Italia… Toscana,. E la fece conoscere una coppia Albanese.
Molto versatile in cucina
Articolo molto dettagliato ed utile. Vorrei sapere se è possibile usare il gombo anche per preparare dolci o creme dolci. Grazie
Premesso che io mi occupo più di coltivazione che di cucina, non credo che nei dolci l’okra abbia grandi applicazioni, ha un gusto che si presta più al salato, come contorno.
è POSSIBILE RICAVARE I SEMI DIRETTAMENTE DAL FRUTTO? L’HO VISTO PER LA PRIMA VOLTA STAMATTINA AL MERCATO DELLA MIA CITTA’, ASCOLI PICENO ed incuriosita ne ho acquistato per assaggiarlo. stasera al ritorno dal lavoro mi divertirò a cucinarlo. Mi chiedevo; visto che con il mio compagno coltiviamo pomodori, zucchine e qualt’altro , visto che ne abbiamo la possibilita’, posso ricavare i semi dai frutti che ho acquistato? Grazie.
Barbara Fabiani
Ciao Barbara, nel caso dell’okra i semi andrebbero raccolti dai frutti completamente a termine ciclo (baccelli secchi e di colore marrone, con semi grigi e duri), quando cucini penso che il frutto sia stato colto troppo presto. Se coltivi tu questa specie potrai lasciare sulla pianta alcuni semi per ricavarne la semente.
Ottima spiegazione
Ottimo articolo ben dettagliato e semplice nel linguaggio.
Ottimo. Semplice e istruttivo.
Messo per il primo anno …mangiati sul piglio in Grecia una delizia e con questi caldi c’è la facciamo
Ho conosciuto questo ortaggio in Bosnia, preparato da una famiglia di cui siamo stati ospiti a cena, loro lo chiamano Bamja, molto buono stufato con altre verdure. Grazie per l’articolo e le informazioni sulla sua coltivazione.
Questa pianta è conosciuta in marocco e nord Africa chiamata bamia. Leggendo questo articolo mi viene voglia di provare a coltivare la.. Grazie
Ottimo. Articolo.Da indicare epoca di semina e trapianto e tempo raccolta baccelli immaturi x uso alimentare.utile anche prezzo medio nei negozi etnici
Ciao Luigi, per la semina direi mediamente marzo, mentre per il trapianto tra aprile e maggio. Teniamo tempistiche simili ai vari ortaggi estivi (peperoni, pomodori). La raccolta in genere si effettua nell’arco di 2-3 mesi, ma è importante osservare il bacello. Non ho idea invece dei prezzi, che possono variare molto in base alla zona e alla stagione.