La patata è un tubero della famiglia delle solanacee che ha origine sulle Ande Peruviane a 2000 metri di altitudine. Necessita un clima mite per la coltivazione, senza particolari eccessi di freddo o di caldo.
Questo tubero non ha certo bisogno di presentazioni: parliamo di uno degli ortaggi più importanti tra quelli coltivati, per via del suo grandissimo utilizzo in cucina. La patata è un ottimo contorno per le carni, ma anche piatto sostanzioso per molte famiglie contadine in tutto il mondo.
Si tratta di uno dei grandi classici dell’orto, vale la pena approfondire la sua coltivazione, percorrendo le varie fasi dalla semina alla raccolta. Come sempre su Orto Da Coltivare parleremo solo di metodi biologici ed ecosostenibili: ottenere un soddisfacente raccolto di tuberi sani è possibile anche con una concimazione organica e senza trattamenti chimici di sintesi.
Sulla coltivazione delle patate ho realizzato anche una guida pdf che potete scaricare gratuitamente, con 45 pagine di consigli pratici.
Indice dei contenuti
Terreno, preparazione e concimazione
Il terreno ottimale per la coltura delle patate è leggermente acido, dovrebbe avere un pH idealmente intorno a 6 e non inferiore a 7, potete leggere come misurare il pH del suolo se volete verificare il vostro.
Occorre predisporre una buona concimazione di fondo: indicativamente conviene usare intorno ai 5-6 kg di letame maturo a metro quadro oppure 0,6 kg se usiamo pollina e stallatico pellettato, quando è possibile meglio propendere per il letame piuttosto che usare concimi essiccati. Se impieghiamo la pollina dobbiamo fare attenzione a non esagerare con l’azoto, per cui è bene compensare con altre sostanze.
La lavorazione del terreno per le patate deve essere profonda, per offrire al momento della semina un suolo sciolto e molto drenante, per questo motivo si vanga affondando la lama fino ai 30/40 cm. La pianta della patata teme infatti i ristagni di acqua, che farebbero marcire i tuberi.
La semina delle patate
Le patate si seminano a partire dalla primavera, quando le temperature medie arrivano oltre i 10 gradi, l’ideale è che siano tra i 12 ed i 20 gradi. A seconda della zona climatica il periodo di impianto può variare tra febbraio e giugno, dove l’inverno è molto mite si può fare anche una semina autunnale a settembre/ottobre.
Il sesto di impianto prevede una semina per file, distanziate di circa 70 cm l’una dall’altra. Si colloca una patata ogni 25-30 cm lungo ogni fila, interrata a 10 cm di profondità. In alternativa si può anche mettere la patata in superficie per poi coprirla con 10 cm di terra, questo in modo che la pianta usufruisca della parte più soffice del terreno. La tecnica è utile in particolare con un suolo molto compatto o tendente all’umido.
La semina delle patate in realtà è una moltiplicazione per talea: il seme vero è contenuto nelle palline verdi che seguono la fioritura, mentre il tubero è un fusto modificato che fa da riserva di amido per la pianta.
Nella semina per talea si possono usare patate intere, ma anche pezzi di tubero. Se la misura supera i 50 grammi infatti possiamo dividere il tubero per avere più semente. L’importante è che ogni pezzo sia da almeno 20 grammi e abbia un minimo di due “occhi” (le gemme), il taglio deve essere fatto a spicchi, non dividendo a metà, visto che la maggior parte delle gemme sta sul polo opposto allo stolone. Per vedere meglio le gemme si può mettere le patate al caldo e inumidirle ogni due giorni, dopo una settimana i germogli si allungheranno fino a 1-2 cm e si potrà procedere alla partizione dei tuberi. Occorre fare attenzione a non danneggiare i germogli appena nati quando si pianta. Dopo il taglio si lascia asciugare qualche giorno per far rimarginare, dopo di che si mettono le patate a dimora. Non ha particolare importanza la posizione della patata sul terreno, ma volendo possiamo lasciare i getti in alto.
La coltivazione della patata
Per coltivare le patate nell’orto le accortezze da avere sono relativamente poche, una volta piantati i tuberi non c’è moltissimo da fare.
In un suolo ben lavorato e ben concimato la coltura richiede irrigazione solo al bisogno. Il lavoro più importante durante la coltivazione è il rincalzo, che permette anche di eliminare la gran parte delle erbe infestanti. C’è poi da controllare la presenza di eventuali insetti dannosi e da monitorare la salute delle piante, per intervenire in caso di patologie, tematiche che andiamo ad approfondire meglio.
Rincalzare le patate
La rincalzatura è molto utile, sia per mantenere soffice la terra, sia per proteggere i tuberi.
Primo rincalzo. Dopo 15 – 20 giorni dalla semina spunteranno le prime due foglie vere, i germogli si danneggiano in caso di gelata, per cui conviene seppellire le due foglioline con una leggera rincalzatura, da eseguirsi quando almeno metà delle piante ha emesso le foglioline. Il vantaggio è anche quello di eliminare le prime erbe infestanti e obbligare la pianta ad allungare lo stelo, aumentando così la produzione di stoloni e quindi di patate.
Secondo rincalzo. Dopo un mese si effettuerà una rincalzatura ulteriore, distribuendo una concimazione prima dell’operazione di rincalzo. Si crea in questo modo un cumulo sulla pianta di circa 30 centimetri, che ripara i tuberi dal sole. La luce diretta provoca la produzione di solanina che è una sostanza velenosa, le patate con i raggi del sole diventano verdi e non sono commestibili.
- Approfondimento: rincalzatura delle patate.
Irrigazione
Le patate non richiedono moltissima irrigazione, sono pianta resistenti e temono anzi gli eccessi di acqua.
In genere non si usa nel campo di patate l’impianto a goccia, viste le rincalzature non sarebbe pratico, per cui si può irrigare a scorrimento oppure a pioggia.
Il momento migliore per bagnare è il mattino presto, con temperature più fresche. L’attenzione alle temperature è importante per prevenire malattie della pianta: la peronospora inizia ad agire a 18° C e se bagnamo le piante a pioggia possiamo favorirla. I periodi in cui si richiede più acqua durante la coltivazione della patata sono quando compaiono i primi boccioli e poi alla fine della fioritura.
Concimazione
La patata è un ortaggio esigente in quanto a sostanze nutritive e richiede un’ottima concimazione di fondo.
Vale la pena poi che venga fertilizzata anche in fase di semina e poi durante il primo periodo di crescita. Per approfondire il discorso si consiglia di leggere l’articolo dedicato proprio a come e quanto concimare le patate.
Resa e raccolta
Produttività. Normalmente la resa di prodotto in un campo di patate è di 3-4 kg di tuberi per metro quadro di terreno coltivato, nell’orto domestico si può così calcolare la quantità di spazio da dedicare a questa coltura, in relazione ai consumi familiari.
Il momento del raccolto. Se si vogliono le patate novelle occorre raccogliere le patate quando la pianta è ancora verde, mentre le patate normali, adatte anche ad essere conservate, si raccolgono una volta che la pianta si secca ingiallendo completamente. A questo punto il tubero è perfettamente formato. Il tempo di maturazione cambia a seconda della varietà di patate seminata, delle condizioni climatiche della località e dell’annata, il sistema più semplice per capire quando è ora di raccogliere le patate è campionare raccogliendo una pianta.
Come capire la maturazione. Per capire se una patata è pronta basta strofinare la buccia: se non si stacca facilmente vuol dire che è il momento di raccogliere le patate è giunto. Le patate sono comunque commestibili anche prima, nell’orto famigliare si può quindi effettuare una raccolta scalare, solo la patata ben maura però si conserva per mesi senza problemi. Vedi l’approfondimento sulla raccolta delle patate.
Come raccogliere. L’operazione di raccolta si esegue con una forca, sollevando la zolla di terra sotto la pianta e scovando tutti i tuberi formatisi in corrispondenza delle radici.
Consociazioni e rotazioni
Rotazione colturale. La patata normalmente si coltiva con una rotazione triennale nell’orto, per cui se su una parcella coltivo patate un anno poi lascerò per almeno due anni altre verdure prima di tornare a far patate nello stesso terreno. Questa pratica agricola è fondamentale nel metodo biologico perché permette di prevenire buona parte delle malattie.
Consociazioni delle patate. Come consociazione il fagiolo è ottimo perché allontana la dorifora, buon vicinato anche tra patate e piselli, cavoli e girasoli.
Le malattie della pianta della patata
Le principali malattie che possono danneggiare le coltivazioni di patate sono quelle funginee (peronospora, alternaria, fusarium,…), si prevengono soprattutto con una corretta lavorazione del terreno che dreni correttamente l’acqua evitando ristagni e umidità persistente. Si può usare anche il rame per trattamenti preventivi consentiti in agricoltura biologica, ma se possibile meglio evitarlo. Vi sono poi altri problemi: le virosi, le batteriosi e infine le fisiopatie, che non sono malattie vere e proprie ma scompensi della pianta.
Peronospora della patata. Malattia crittogama che si manifesta con macchie brune, inizialmente si vede sulle foglie, poi arriva fino al tubero. In agricoltura biologica si può intervenire solo col rame (solfato o idrossido di rame), a titolo preventivo e di contenimento della peronospora. Se si vuole trattare con il rame bisogna intervenire nell’orto con due trattamenti, il primo dopo l’ultima rincalzatura e il secondo subito dopo la fioritura. Attenzione però ai rischi che il rame comporta, se possibile meglio evitarlo.
Fusarium. Altra malattia funginea, che si manifesta sul tubero e prosegue la sua attività anche dopo che la patata è stata raccolta. I sintomi per riconoscere questa malattia della patata sono l’ingiallimento del fusto e il marciume secco del tubero (il marciume secco non ha odore a differenza del marciume provocato da batteriosi, che invece puzza molto). Chi combatte il fusarium usando il rame lo fa seguendo le stesse indicazioni fornite sopra per la peronospora, con la differenza che si sostituisce al secondo trattamento di rame uno con poltiglia bordolese.
Alternaria. Come la peronospora è un’altra malattia funginea che può colpire la pianta della patata, genera macchie nerastre concentriche sulle foglie. Come per le precedenti problematiche anche in questo caso nell’orto naturale si punta a prevenire, per contrastarla l’agricoltura biologica consente interventi col rame. Le spore di alternaria solani si conservano da un anno altro su tuberi e residui delle piante, questo rende fastidiosamente persistente il problema. Può colpire anche il pomodoro.
Batteriosi. I sintomi di questa avversità sono macchioline marroni molto piccole, la batteriosi provoca poi dopo la raccolta il marciume della patata. Come per la peronospora si può intervenire con il rame che previene e cura la malattia, importante è che l’intervento sia tempestivo.
Erwinia Carotova o “mal del pè”. Questa malattia è una batteriosi che colpisce il fusto della pianta (da cui il nome dialettale di mal del piede) e fa marcire in seguito tutta la parte aerea, è un’infezione favorita dai ristagni d’acqua, ragion per cui meglio prevenire favorendo il drenaggio piuttosto che dover trattare con il rame.
Virosi. Ci sono una decina di virosi che possono attaccare la patata, non è possibile combatterle in agricoltura biologica ma solo prevenirle. Fondamentale è che il seme sia esente: se si verifica una virosi bisogna evitare di utilizzare le stesse patate come semente l’anno successivo. Uno dei principali vettori delle virosi sono gli afidi, per questo è molto importante combatterli. Un controllo frequente dell’orto e un rapido intervento di rimozione delle piante colpite consente di tenere sotto controllo le malattie virali.
Fisiopatie della patata
Le fisiopatie sono alterazioni non dovute ad agenti patogeni, non sono quindi malattie vere e proprie. La loro causa sta in condizioni climatiche o ambientali avverse: gelate, siccità, eccesso d’acqua, caldo, squilibri nelle sostanze nutritive presenti nel terreno. Vediamo quali sono le principali fitopatie della patata.
- Scabbia della patata. Il tubero presenta la buccia ruvida, sono due le cause possibili: eccesso di calcio nel terreno oppure carenza d’acqua.
- Spaccature. La patata si crepa sulla buccia e anche nella polpa, sono provocate da carenza d’acqua prolungata.
- Malformazioni dei tuberi. Fisiopatia della patata tipicamente dovuta a un eccesso di acqua.
Nemici della patata: insetti e parassiti
Se piantiamo le patate nel nostro orto dobbiamo essere pronti a riconoscere insetti e parassiti che possono danneggiare le nostre piante. Combatterli con mezzi naturali si può, ma richiede un intervento pronto al primo verificarsi dell’infestazione. Vediamo quali sono i principali nemici della patata.
Afidi o pidocchi della patata. Gli afidi sono insettini che trovate sulle foglie e possono trasmettere virosi alla pianta. Si combattono con metodi naturali come aglio, propoli, macerato di ortica, oppure con il piretro, insetticida consentito dall’agricoltura biologica. Quest’ultimo prodotto uccide anche le api e seppur naturale è tossico, per cui meglio usarlo con cautela. Approfondisci: difendersi dagli afidi.
Dorifora. Questo coleottero attacca le patate, si combatte con controlli e rimozione manuale, facendo particolare attenzione a metà maggio. Approfondisci: eliminare la dorifora.
Tignola della patata. Un lepidottero che depone le uova vicino alla pianta e le cui larve scavano nel fusto e soprattutto nei tuberi. Approfondisci: difendere le patate dalla tignola.
Eleteridi: sono vermetti sotterranei che si cibano di radici e tuberi, si prevengono con la pacciamatura e con la rotazione della coltura. Approfondisci: gli elateridi.
Grillotalpa: è un insetto di grande dimensione (5-6 cm) che scava e si nutre di tuberi e radici. Si combatte mettendo trappole lungo le gallerie, oppure si previene distruggendo i nidi. Approfondisci: la lotta al grillotalpa.
Altri problemi della coltivazione della patata nell’orto non legati a insetti sono la gramigna, erba infestante che buca i tuberi. Occorre fare attenzione anche se nel terreno vi fossero pezzi di vetro o lamiera che potrebbero essere inglobati dal tubero.
Conservare le patate
Le patate vanno conservate al buio perché non producano solanina, che le rende non commestibili. La presenza di eccessiva solanina si riconosce dal colore verde che assume il tubero già dall’esterno.
Tra la raccolta delle patate e la comparsa dei germogli vi è il periodo di dormienza. Questo lasso di tempo varia tra i 70 ed i 120 giorni, a seconda della varietà di patata utilizzata (non c’entra la precocità). Si tratta di un’informazione utile, che dovrebbe essere indicata sul sacchetto del seme. L’ideale nell’orto è di piantare le patate in tempi diversi, in base alle esigenze del consumo. La dormienza aumenta se si conservano i tuberi al freddo (temperature di 1/5 gradi), così facendo però si trasforma buona parte dell’amido in zuccheri, per cui prima del consumo è necessario riportare per una settimana a temperatura ambiente la patata invertendo il processo.
Fare patate da seme
In Italia le ampie escursioni termiche non sono ottimali per coltivare le patate, sarebbero più indicati i climi di Inghilterra, Francia del Nord, Benelux e Germania. Per questo da noi si sconsiglia di produrre patate da seme, visto che durante l’estate per via delle alte temperature potrebbero trasmettere malattie quali le virosi.
Dove trovare le patate da semente. Potete trovare un fornitissimo catalogo di ottime patate da semente, anche varietà particolari e antiche, da Agraria Ughetto. Vi consigliamo di dare un’occhiata e se decidete di comprare potete inserire in fase di carrello il codice sconto ORTODACOLTIVARE per ottenere un minor prezzo.
Varietà di patate coltivate
Sono state selezionate nel tempo moltissime varietà di patata che si possono coltivare nell’orto. Le patate possono essere di differenti colori sia nella polpa che nella buccia, si adattano a diverse tipologie di terreno e a diversi utilizzi in cucina. Un’utile distinzione tra le diverse varietà è quella legata al tempo di maturazione: ci sono patate precoci che maturano in 60-85 giorni dalla nascita, semi precoci o semi tardive che impiegano tra i 90 ed i 120 giorni, mentre le varietà tardive impiegano 130-140 giorni.
Alcune varietà sono particolarmente indicate per l’agricoltura biologica, essendo più resistenti alle malattie, ecco qualche consiglio su quale varietà scegliere per la coltivazione nell’orto.
- Patata Kennebeck. Tubero dalla buccia chiara, a pasta bianca e farinosa, è ideale per fare il purè. Il ciclo di coltivazione è medio tardivo, la Kennebeck è una patata di buone dimensioni.
- Desirée. Patata semi tardiva a pasta gialla, ma con la buccia rossa, presenta un’ottima resistenza alla cottura per via della sua pasta soda, questo rende la patata Desirèe perfetta da friggere.
- Vivaldi. Tubero lungo e ovale, che è ideale per la coltivazione nel clima del nord Italia. Presenta un colore giallo intenso sulla buccia, più chiaro nella pasta interna.
- Monalisa. Patata molto diffusa, è interessante per il ciclo colturale semi precoce, ha forma allungata e colore giallo.
- Patate blu o viola, Violet Queen. Patata tardiva o semi precoce caratterizzata dall’originale pasta violacea e buccia blu. Si cucina come le patate normali ma regala un tocco di originalità e una nota cromatica diversa alle vostre ricette.
- Agata. Varietà di patata ideale per fare le patatine novelle, va consumata subito, ha la buccia liscia e si conserva poco.
- Spunta. Patata semi precoce, ottima resistenza alle malattie e per questo ottima nella coltura biologica. Adatta al consumo di breve periodo.
Articolo di Matteo Cereda
molto interessante l’esposizione . ringrazio
grazie dei complimenti Albino, spero ti sia utile :-)
Complimenti per la chiarezza e completezza del testo. Desidererei conoscere il motivo per il quale la pacciamatura riesca a prevenire i danni da elateridi. Quest’anno ho avuto parecchi danni in proposito e l’anno prossimo avrei intenzione di pacciamare con film biodegradabile anche per limitare il problema delle infestanti. Grazie e saluti
Buongiorno Alessandro. Gli elateridi sono larve di coleotteri che depongono le uova nel terreno (prediligono terreni umidi e con ristagni idrici). Se il coleottero trova il telo invece che la terra tendenzialmente non depone le uova e si evitano le larve. Ovviamente se già ci sono non cambia nulla pacciamare, per questo parliamo di prevenzione. Mi raccomando usa telo biodegradabile come già stai pensando per non metter poi schifezza nel terreno. Un saluto e buona coltivazione!
Articolo interessante e chiaro, sto cercando patate da semina per una zona del nord italia a 600mt sul livello del mare, quali e dove le posso acquistare? grazie margherita
Ciao Margherita, non so consigliarti su dove acquistare le patate, anche sulla varietà dipende troppo da clima e terreno. La cosa migliore è andare da un negozio di sementi / centro agrario della tua zona, magari sapranno loro consigliarti la varietà locale. Oppure chiedi a qualche vecchio che fa l’orto da tanti anni e ti dirà cosa comprare come varietà, l’esperienza è la miglior scuola.
Buongiorno, vorrei sapere quanti kg di patate da seme mi occorrono ogni mq?? Vorrei seminare un campo di circa 2000mq.
Grazie
ciao Nuccia, la quantità di tuberi da seminare in peso è molto variabile (dipende dalle dimensioni dei tuberi che vai a piantare, se intendi frazionarli o no. Io calcolo più o meno 200 grammi di semente al metro quadro, quindi per 2000 metri prenderei 4 quintali di patate da seme.
Grazie mille!!!
Ciao devo preparare per la 1 volta il terreno x piantare verdura e frutta bio…il raccolto lo posso avere nel corso dell estate o essendo bio è più difficile e devo aspettare l anno prossimo
Grazie
Ciao Vito. Non preoccuparti, il biologico è un metodo di coltivazione, le patate bio crescono alla stessa velocità delle altre e saranno pronte quest’estate, lo stesso vale per altri tipi di frutta e verdura biologica.
Mio padre ha coltivato delle patate! All’apparenza una volta raccolte sembravano normali, ma una volta tagliate abbiamo notato nella polpa e non nella buccia, delle striature viola. Sono commestibili?
esistono varietà a polpa viola o a polpa striata, però non posso garantire che si tratti di quello.
iscrizione alla newsletter
grazie
Fatto. Per l’iscrizione alla news segnalo questa pagina.
bene ho ripassato e approfondito le mie conoscenze anche quest’anno piantero’ le patate ma con piu’ accortezza.Incrementiamo l’agricoltura biologica e facciamo avvicinare i giovani a questa mondo meraviglioso …!!!…..grazie enza
Prego e buona coltivazione bio!
Perchè dopo qualche mese dal raccolto le patate quando lo tagli sono macchiati e lo devi buttare? Chi mi risponde? Grazie.
Sono diverse le possibili cause di macchie scure interne al tubero della patata. Potrebbe essere la maculatura ferruginea che si previene evitando carenze di acqua durante la coltivazione, oppure una virosi o una batteriosi.
….proprio stamattina ho iniziato a preparare una “pezza” per dedicarla alle patate. E’ la prima volta che ci provo. E ho trovato l’articolo molto interessante. Non ho nessun “vecchio” che mi dia consigli e pertanto apprendo solo dai Social. Grazie.
Non temere, le patate non sono molto difficili e danno una bella soddisfazione! In bocca al lupo e buon raccolto!
Buongiorno, avrei una domanda riguardo l’erba gramigna che fatico a tenere sotto controllo, quest’anno vorrei dedicare un paio di aiuole a patate, potrei avere problemi? Grazie.
Ciao Flavio. Le erbacce possono osteggiare molto la coltivazione delle patate, bisogna quindi mettere in conto di tener pulito le aiuole. Inizia lavorando bene la terra e non lasciar diventare grosse le infestanti sarchiando spesso.
Grazie per le informazioni, molto dettagliate e chiare. Complimenti!
Buonasera, volevo chiedere un consiglio: dopo la gelata del 19 aprile le mie patate sono rimaste danneggiate, le foglie che erano già ben sviluppate si sono lessate per il freddo quasi completamente? c’è qualcosa che posso fare? tagliarle, eliminarle. o devo pensare a riseminare tutto? Grazie.
Una gelata può aver danneggiato le patate poco o irrimediabilmente, non sapendo la temperatura e senza vedere lo stato della pianta non so dirti se c’è da riseminare o se si salvano. Io proverei a lasciare le foglie e vedere se si riprendono.
Io volevo sapere se quanto la pianta di patate cresce molto fa meno frutti sotto terra.E se e il caso di cimare togliere il fiore
La pianta di patate non deve essere cimata, se la spunti non fai altro che stimolare la pianta a produrre nuovi getti, sprecando risorse per la parte aerea a scapito dei tuberi. Per il bene dei tuberi è fondamentale invece l’operazione di rincalzo.
Salve. Sto nel sud della Sardegna. Ho seminato delle patate alla fine di febbraio. Ora alcune delle piante cresciute hanno fiorito e alcune hanno persino formato il seme dal fiore. So che debbono essere lasciate seccare prima di raccogliere i tuberi da conservare. Sono tutte ancora verdi ma proprio ieri ho fatto un controllo, estirpandone qualche pianta: la maggior parte delle patate raccolte era stata rosicchiata dal grillotalpa. La domanda è: è saggio attendere che la pianta si secchi (col rischio che il grillotalpa continui a fare danni) oppure è meglio raccogliere subito, onde evitare ulteriori perdite? Le piante continuerebbero a produrre qualcosa da qui al completo rinsecchimento della chioma, in numero e/o in dimensione dei tuberi? Grazie per i consigli che saprete darmi.
Ciao Tiziana, puoi raccogliere anche subito, il problema è che le patate non si conserveranno a lungo, quindi se hai modo di consumare quello che raccogli ha senso tirar su le patate, altrimenti meglio aspettare. Non tanto per l’aumento di tuberi o di dimensione quanto per la durata di conservazione.
Grazie! Alla fine ho optato per la raccolta. So che la buccia non è ancora sufficientemente grossa per proteggere il tubero per la lunga conservazione ma se le avessi lasciate non avrei trovato quasi nulla. L’infestazione di grillotalpa è tale che davvero mi preoccupa anche per le colture future. La vera sfida è debellarli ma non sarà facile, anche per la presenza di alcuni orti sinergici coltivati a bancali, che non vengono quindi lavorati da anni. Una pacchia per il grillotalpa….
In Emilia Romagna si può seminare solo a primavera o anche fine estate o autunno?
Grazie
Ciao Leo, la seconda semina delle patate, da fare a fine estate o inizio autunno, quando ancora il tempo è mite, si può fare al sud e nelle zone calde, non garantisco che venga in Emilia Romagna. Io in Brianza non ci provo neppure. Se vuoi cimentarti scegli patate a ciclo breve, se le cose vanno bene avrai patate novelle per Natale.
Salve Matteo dopo tanti anni sto rimettendo in sesto un vecchio terreno, voglio fare tutto in economia…a posto del concime per le patate ho messo della cenere da piante bruciate in precedenza, la semina l’ho effettuata a fine marzo in pianura padana, leggera collina, vedo però che le piante stentano a fiorire, infatti siamo al 4 giugno e qualcuna sta fiorendo adessso. È NORMALE? Grazie
La cenere non è un concime completo, apporta soprattutto potassio e fosforo ma è carente di azoto, quindi se hai usato solo cenere la concimazione è insufficiente. Ad ogni modo va bene anche che fiorisca ora, dipende dalla varietà di patate oltre che dal clima.
Buongiorno, qual è il nome delle patate grosse gialle che si trovano al supermercato, quelle più comuni? Vorrei seminare delle patate, quale è la migliore esposizione? Visto che non dovrebbe alzarsi troppo la temperatura per evitare le malattie, posso coprire in giornata? Mettere nell’ombra di un gelso?
Se semino il mese prossimo, potrei avere la raccolta prima dei calori di agosto? Quanto tempo dura?
Scusa per tutte le domande ma sono veramente novellina nell’arte del orto.
Grazie.
Al supermercato si trovano diverse varietà di patate, tra quelle più comuni a pasta gialla ci sono le varietà monalisa, primura, almera e agata. Le patate richiedono sole, se troppo forte si può ricorrere a reti ombreggianti ma è meglio comunque piantarle dove c’è una buona esposizione. Seminando in marzo la raccolta dipende dalla varietà scelta, se si pianta una varietà precoce ci si può aspettare il raccolto a metà luglio.
Dopo la raccolta delle patate, semino il sovescio: favino, pisello proteico, senape bianca, rafano. Il successivo mese di marzo macino il tutto e lo vango con vangatrice sotto. Non metto letame anche se ne ho tanto, di pecora bello maturo, perché arrivano i cinghiali. Sono dell’alta Valpolicella (VR). Sono diventati una calamità. Ma per gli eleteridi, cosa si può fare, se già ci sono? La senape non li allontana?
Che io sappia la senape è utile contro i nematodi, ma non contro i “ferretti”. Se vuoi sapere di più ti consiglio di leggere l’articolo su come difendersi dagli elateridi.
Ciao Matteo, sto in Sardegna e ho seminato le patate il 26 gennaio scorso. Qui la vendita di patate da seme inizia proprio a metà gennaio e i tuberi si trovano in commercio solo fino al 28 febbraio. La semina è stata fatta in cassone (1.30 x 2.50 cm, altezza dello strato di terra 45 cm circa) con terra molto sciolta, mista a sabbia, e concimata con concime pellettato biologico (pollina). Le piante sono cresciute rigogliose, sono fiorite e l’altro ieri ho deciso di estirparle anche a causa delle forti piogge degli ultimi giorni. I tuberi sono sani, non troppo grandi (e già questo mi stupisce vista la qualità della terra, totalmente priva di pietre) ma soprattutto molto pochi! La domanda è: fino a che profondità possono crescere le patate? Devo arrivare fino al fondo del cassone? o si limitano a una ventina di cm dalla superficie? Grazie per i sempre preziosi consigli!
Ciao Tiziana, le patate dovrebbero stare nei primi 20 cm di profondità, ma per sicurezza scava un po’ di più. I tuberi possono essere piccoli perché raccolti troppo presto.
Quest’anno e lo scorso ho provato a coltivare le patate e dopo un normale sviluppo, hanno cominciato a crescere a dismisura arrivando ad una altezza di quasi due metri e mezzo ripiegandosi più volte su se stesse. Con lo sviluppo anomalo della parte epigea la produzione di tuberi è stata molto scarsa, mediamente di un etto a pianta ed alcuni tuberi gli ho rinvenuti a notevole distanza dalla pianta. Le piante sono cresciute in un cassone rialzato riempito con compost maturo e pacciamato senza apporto di concimi se non in copertura con un concime fogliare a base di ascophyllum nodosum utilizzato solo quest’anno. La cresita anomala non penso sia imputabile al concime fogliare che anzi ha “migliorato” la produzione rispetto allo scorso anno (si e no 40/50g a pianta) e ridotto lo sviluppo della parte epigea favorendo la crescita dei tuberi. Ho pensato ad un eccesso di azoto nel suolo e a una carenza di potassio e fosforo, potrebbero essere queste le cause?
Ciao Alberto, penso tu abbia già diagnosticato correttamente il problema, anche secondo me l’eccesso di azoto può aver determinato un eccessiva vegetazione a scapito dei tuberi. In particolare se hai piantato le patate in mezzo al compost,che può esserne ricchissimo.
Abito in provincia di Milano. Semino le patate come da tradizione a san Giuseppe 19 marzo. A metà giugno ho le patate novelle e a luglio il raccolto. Lascio alcune file nel terreno e a ottobre le raccolgo anche se hanno già germogliato e sviluppato la nuova piantina.
Sono dure e sembrano buone condizioni, ma le posso mangiare?
Le patate germogliate si possono mangiare levando parti con il germoglio o verdi, in quelle parti infatti ci sono in genere accumuli di solanina non commestibile.
Ciao, volevo sapere se oltre a seminare le patate in questo periodo si possono seminarle anche un po più avanti, tipo fine maggio, dove attualmente sono seminate le fave (visto che quest’anno sembrano molto in anticipo).
La mia idea è seminarle una volta rimosse le piante di fave.. è una cosa fattibile?
Grazie. Saluti:
Ciao Luca, tutto dipende dal tuo clima. In genere non è consigliabile fare come dici perché poi finisce che il freddo dell’autunno/inverno mette in difficoltà la pianta di patate prima che riesca a formare il raccolto.
Ma cosa si intende per “prime due foglioline vere”? È possibile avere una foto?
Grazie
Luca lusardi
Ciao Luca, non ho sottomano una foto esplicativa, mi spiace, ma è un concetto molto semplice. Ogni pianta alla nascita emette due prime foglioline, che per ragioni botaniche hanno caratteristiche differenti dalle foglie “normali”, che verranno poi dopo. Queste due foglie, chiamate cotiledoni, non vanno contate e si considerano quindi le prime due foglie vere e proprie.
La varietà Spunta è sempre stata la preferita da mio padre, l’ha sempre piantata da quando l’ha scoperta.
Poche patate per buca (quasi nessuna “pallina di patata”), di medie-grandi dimensioni, senza buco all’interno, ottime per frittura, purè e arrosto.
Purtroppo quest’anno non sono andato in tempo a prenderle al consorzio (l’avevano già finita) e mi hanno consigliato la varietà Lisetta (che ho preso e piantato).
Non è descritta tra le varietà consigliate oppure è un altro nome per la varietà Monalisa?
Spero vada bene anche questa varietà.
In ogni caso il prossimo anno mi attrezzo per tempo e cerco di prendere ancora la Spunta, con cui siamo sempre andati bene.
Ciao Andrea non conosco la varietà Lisetta, esistono così tante tipologie di patata che è impossibile citarle tutte, la spunta invece è di certo un “grande classico”. Magari mi racconterai tu come è andata.
Ciao
Per un motivo o per un altro sto raccogliendo in questi giorni le patate, alcune sono già germogliate sotto il suolo (certe già con radicette e le foglie fuori dalla terra altre solo con le classiche gemmette)
Queste che hanno già formato la “nuova pianta” si possono consumare o meglio evitare?
In generale si è rovinata la qualità della patata (bianca) raccogliendola così tardi?
Sono in brianza
Grazie mille. Saluti.
Ciao Luca, se elimini la parte del germoglio puoi mangiare le patate germogliate. In generale ti consiglio di raccogliere le patate prima. Stando nel terreno in autunno potrebbero marcire o venir mangiate, oltre come hai verificato a germinare.
Con la Lisetta non è andata benissimo, ma probabilmente ho sbagliato varie cose nella gestione e gli eventi atmosferici sono stati sfavorevoli (zappatura fatta in ritardo dopo abbondanti pioggie in Aprile-Maggio, raccolta pure in ritardo e dopo alcuni episodi di abbondanti pioggie a fine luglio-inizio agosto che hanno fatto marcire buona parte del raccolto).
Molte delle patate raccolte erano piccole-di taglia ridotta. Le patate di varietà Lisetta sono buone soprattutto lessate, per purè e arrosto (poco adatte per frittura e gnocchi).
Quest’anno cerco di fare meglio, ma ho già preso come semina delle patate di varietà Spunta che pianterò in campo tra circa un mese.
Cari esperiti, una domanda, è possibile piantare le patate che son diventate verdi?
Sì, puoi piantarle senza problema.
Buonasera, prima cosa complimenti per la pagina, per la chiarezza e per la passione che mostrate nei confronti dell’argomento trattato. Ho seminato le patate verso fine gennaio, visto che mi trovo in una zona non soggetta a gelo. Oggi le mie piante hanno un’altezza di circa 20 cm e l’altro giorno le ho fatto la seconda rincalzatura, il mio dubbio è che oggi fa abbastanza freddo( tipo 3-4 gradi stanotte si preannunciano) strano per il mese di marzo…le mie piante andranno incontro a qualche problema?Grazie e buona giornata
La patata resiste abbastanza ma il freddo può dare problema. Potresti coprire con tessuto non tessuto in questi giorni.
bella esposizione e comprensibile che non è poco grazie
Ciao Matteo, causa coronavirus ho dovuto assentarmi dal mio orto fino alla fine di giugno. In cantina avevo patate da seme pronte per il trapianto in epoca giusta e attualmente ampiamente germinate. Ne ho interrate una trentina un pò lisetta, un pò rosse, un pò kennebek. Pensi che produrranno qualcosa? Sono a 500 mt. Grazie per la risposta.
ciao Roberto, potrebbero riuscire a produrre. Attenzione al troppo caldo estivo e all’aridità.
ottime notizie .Spero il prossimo anno che vada meglio,se riesco a eliminare le larve di maggiolino
Buonasera,
mi trovo nella condizione di dover seminare la patatte sempre nello stesso pezzo di orto per cui volevo sapere se ci sono degli accorgimenti particolari per evitare l’impoverimento del suolo e/o altre problematiche.
Grazie
Ciao Angelo, per l’impoverimento del suolo non c’è niente di meglio di una buona concimazione organica: humus di lombrico, letame maturo, compost vanno benissimo, insieme magari a qualcosa che apporti un piccolo surplus di potassio (cenere di legna ad esempio).
Il problema in una mancata rotazione colturale è però nella possibilità di patologie, che aumenta di anno in anno. Non c’è rimedio a questo, per cui ti suggerisco di cambiare il posto delle patate se riscontri problemi come peronospora o altre malattie. Una piccola forma di prevenzione è fare grande attenzione al momento del raccolto: non lasciare tuberi nel terreno che possono alimentare i patogeni maggiormente. Tieni conto comunque che non è sostenibile coltivare patate sempre nello stesso punto.
Salve, piantare le patate a metà/fine marzo in Campania è tardi o comunque faccio ancora in tempo e soprattutto la curiosità è Lei segue le fasi lunari per la coltivazione?
Semina una varietà precoce magari. Personalmente non seguo le fasi lunari.
Buongiorno vi tigrazio anticipatamente se trovate il tempo x una risposta al mia quesito.
Ho coltivato nel 2020 la varietà “primura” nei pressi di Treviso produzione che sto x esaurire però alcune patate hanno un porzione fino ad 1/3 più dura che resiste anche alla cottura come se cruda e che viene scartata puntualmente.Non mi so dare una spiegazione.Vi ringrazio
ciao Valentino, esiste il marciume secco della patata che può provocare “mummificazioni” e parti dure, ma è riconoscibile, non si tratta di un semplice indurimento manifestato solo alla cottura. Non so aiutarti sinceramente.
Buongiorno, come sempre i vostri articoli sono chiari ed esaustivi, vorrei sapere se fosse possibile trapiantare le patate rimaste del raccolto dell’anno precedente. Vi ringrazio
Ciao Giancarlo, certamente puoi piantare patate preservate dall’anno prima.
Ciao, innanzitutto grazie dell’articolo, tutto sempre utilissimo per chi come me è alle prime armi!
Ti chiedevo una cosa sulle consociazioni, tu indichi come buone la vicinanza con piselli e girasole, ma nella maggior parte delle tabelle di consociazione le trovo invece indicate come vicinanze sconsigliate. Cancello le tabelle o mi sto perdendo io qualcosa?
Grazie mille!
Ciao Katia, le consociazioni sono un tema complesso, troppo spesso la situazione, la varietà influiscono e diventa difficile tirar fuori una regola generale. Sicuramente fagioli e fave sono i vicini più “comprovati” per la patata. Gli altri sono spunti, se vorrai sperimenta e troverai poi tu l’incastro giusto. Sinceramente credo che la maggior parte delle tabelle siano fatte male. Non ho mai creato una tabella con le consociazioni perché mi pare che banalizzi il tema e non sia veramente utile.
Ciao a tutti. Innanzitutto, complimenti come sempre per l’articolo!
Ho un dubbio. Ho piantato le patate (pasta gialla) il 10 aprile (12 giorni fa) in zona collinare del centro lazio (Zagarolo).
Finora le temperature sono state piuttosto ballerine (ma senza gelate) e a oggi ancora solo poche (pochissime) hanno sviluppato i cotiledoni.
Posso rassegnarmi a non raccoglierle per quest’anno o c’è ancora margine di riuscita?
Grazie mille in anticipo!
Ciao Federico, c’è ancora margine di riuscita a mio parere. Poi ovviamente dire a distanza senza conoscere il clima e le condizioni tue lascia il tempo che trova.
Ciao Matteo. Ho nell’orto due piantine figlie di due patate scappate al raccolto estivo. Siamo a dicembre, sono alte 50cm e non ne vogliono sapere di seccarsi. Le racccolgo prima che geli di brutto o aspetto ancora?
Ciao Giovanni, secondo me scava e guarda come stanno i tuberi, secondo me conviene cogliere se sono formati decentemente, sapendo che non si conservano a lungo come quelle raccolte a pianta secca.
Ciao Matteo. Ho seguito il tuo consiglio (e ho fatto bene). Sotto la prima pianta c’erano solo due tuberi marci, sotto la seconda invece ne ho trovati sei: sani e grandi come un pugno. Considerando che non le avevo neppure seminate, il bilancio è positivo!