Una delle prime coltivazioni che possiamo mettere in campo a inizio anno è lo scalogno. Si tratta di una pianta molto simile all’aglio, non per niente chiamata anche “aglio scalogno” (dal nome botanico Allium ascalonicum),

Proprio come l’aglio anche lo scalogno si coltiva dal bulbo, che si pianta generalmente tra gennaio e febbraio.

scalogno

Scopriamo come procedere per piantare lo scalogno: vedremo il periodo migliore, la preparazione del suolo, le distanze tra le piantine e tutte le altre informazioni pratiche che servono per cominciare a coltivare questa pianta liliacea.

I bulbi di scalogno

Lo scalogno in genere si comincia a coltivare partendo dal bulbo.

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A differenza dell’aglio non si tratta di spicchi riuniti in una testa compatta: il bulbo di scalogno ha piuttosto l’aspetto di una cipolla piccola e allungata, al momento del raccolto troviamo gli scalogni aggregati a grappolo, sono proprio questi a essere impiegati sia in cucina che per la semina delle nuove piante.

Se abbiamo conservato bulbi dell’anno precedente possiamo piantarli, altrimenti possiamo acquistare scalogno da semina nei negozi di agraria o nei vivai. I bulbi da piantare devono essere piuttosto grandi e ben sodi, in modo che siano in grado di formare piantine da subito vigorose, capaci poi di dare un buon raccolto.

Quando piantare

Lo scalogno si pianta in autunno (novembre) oppure alla fine dell’inverno (gennaio, febbraio, inizio marzo), la pianta resiste bene a basse temperature. Il momento migliore è sempre stato considerato il mese di febbraio, visto il cambiamento climatico si può tranquillamente scegliere gennaio.

Si raccoglierà poi a inizio estate, al disseccare della pianta, in genere tra giugno e luglio.

In che fase lunare piantare scalogno

La tradizione indica per lo scalogno, come per tutti gli ortaggi da bulbo, di seminare o piantare in luna calante.

Non ci sono evidenze scientifiche sul fatto che la scelta del periodo di semina in base alla luna abbia effettivo impatto sulla crescita delle piante, a ciascuno quindi la decisione se rifarsi alle indicazioni contadine oppure se piantare solo in base al clima e allo stato del terreno.

Preparare il terreno

Per una buona riuscita della nostra coltivazione scegliamo il posto giusto per lo scalogno e prepariamo bene il terreno.

Si tratta di una pianta non troppo esigente in termini di clima e nutrienti, la cosa più importante è effettuare una rotazione colturale: evitiamo di coltivare scalogno su terreni dove è stato coltivato di recente, allo stesso modo evitiamo terreni coltivati ad altre piante liliaceae (aglio, aglione, cipolle, porri, asparagi, erba cipollina).

Se il terreno è già arricchito, ad esempio se abbiamo una fertilità residua di colture precedenti ben concimate, possiamo anche non apportare nulla.

Molto importante è curare la lavorazione: il terreno deve essere ben sciolto, drenando l’acqua senza ristagni di umido. A seconda del nostro suolo possiamo scegliere se arieggiare il terreno con una forca vanga oppure fare una vangatura vera e propria. Volendo usare piccoli mezzi meccanici possiamo avvalerci di aratro rotativo o vangatrice applicate al motocoltivatore, poco adatta la fresa che lavora troppo in superificie polverizzando.

Non serve affinare troppo la superficie: basterà una veloce zappata e una passata col rastrello, per essere pronti a piantare lo scalogno.

Piantare i bulbi

I bulbi di scalogno si piantano a punta in su, mettendoli nel terreno in modo che la punta sia a livello della superficie. Se il suolo è ben lavorato possiamo farci aiutare da un bastone per fare una buchetta, oppure possiamo aprire un solco.

Come distanze di semina teniamo circa 30 cm tra le file e 20-25 cm tra le piante, lungo la fila.

Dopo aver messo il bulbo compattiamo con le mani la terra intorno ai nostri scalogni. Non serve bagnare subito, visto il periodo in cui si pianta ci sarà già umidità sufficiente nel suolo.

Seminare lo scalogno

Per coltivare scalogno non conviene partire da seme: il bulbo è senza dubbio il modo più rapido per ottenere nuove piante e permette anche di preservare esattamente la stessa varietà della pianta madre, essendo una moltiplicazione agamica.

Non è neppure facile ottenere i semi di scalogno, che in teoria si potrebbero poi seminare esattamente come facciamo con i semi di cipolla, fino a ottenere piantine da trapiantare in campo a inizio primavera.

Articolo di Matteo Cereda

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