Gli habanero sono una famiglia di peperoncino di origine cubana, come si intuisce dal nome che deriva dalla capitale di Cuba, Havana. A dispetto della sua origine sono considerati tipici peperoncini messicani, visto che la cultivar si è diffusa nello Yucatan. Oggi è una delle varietà di peperoncino piccante più coltivate al mondo e lo troviamo coltivato ovunque, dal Texas all’Italia.

Coltivare peperoncini habanero in Italia è possibile e può rivelarsi fonte di grandi soddisfazioni. Scopriremo come farlo nel modo migliore, con i vari trucchi dalla semina al raccolto.

peperoncino habanero

Tra i vari tipi di peperoncino, l’habanero si riconosce facilmente per il suo frutto a forma di lanterna, che in origine è arancione ma assume diversi colori in base alla varietà. Sotto al nome di habanero infatti troviamo una serie di cultivar appartenenti alla specie Capsicum chinense, tra questi c’è anche il temibile habanero red savina che con un punteggio di piccantezza superiore a 500.000 punti Scoville ha detenuto il record di piccantezza mondiale fino al 2007.

Caratteristiche della pianta

La pianta di habanero appartiene alla famiglia dei capsicum chinense, si tratta di una specie perenne che per ragioni climatiche viene in genere gestita come annuale. Dalla semina impiega circa 120 giorni per fruttificare, possiamo dire che ha quindi un ciclo piuttosto lungo, anche rispetto ad altre varietà di peperoncino.

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Forma un arbusto eretto dal fusto resistente, che non ha bisogno di sostegni salvo un’esposizione ventosa del terreno. Si allarga abbastanza sui lati e arriva a circa 90 cm di altezza.

Ha belle foglie ovali e frutti intorno ai 4 cm di lunghezza, dalla caratteristica forma a lanterna. Dimensioni del peperoncino e forma possono variare a seconda del cultivar, come anche il colore della buccia che spazia in molti colori: giallo, arancione, rosso, viola, marrone.

Peperoncini habanero e scala di Scoville

La piccantezza di un peperoncino dipende dal contenuto di capsaicina nel frutto e si misura secondo la scala di Scoville in SHU (Scoville Heat Units). Non si può indicare un punteggio SHU valido per tutti gli habanero, perché ci sono molte cultivar differenti. Il punteggio Scoville anche per la singola cultivar rappresenta un’approssimazione, visto che la piccantezza dipende anche da fattori di coltivazione e può variare di frutto in frutto.

In genere le cultivar di habanero sono piuttosto piccanti, mediamente intorno ai 200 mila SHU, fino agli oltre 500 mila del red savina. Le caratteristiche organolettiche variano tantissimo di cultivar in cultivar, anche se in genere si considera l’habanero un peperoncino dall’ottimo gusto fruttato, che viene esaltato piuttosto che coperto dall’alta piccantezza. Proprio questo insieme alla polpa abbastanza carnosa lo rende rinomato in tutto il mondo e adatto sia all’essiccazione che all’uso fresco.

Come si coltivano gli habanero

Se vogliamo coltivare peperoncini habanero in Italia dobbiamo tenere conto che stiamo comunque parlando di una pianta che ha origine tra Cuba e il Messico, in climi completamente diversi dal nostro. Ci sono quindi alcuni importanti accorgimenti che possono aiutarci ad avere successo nella coltivazione. A cominciare dal giusto periodo di semina.

La scelta del terreno

I peperoncini piccanti hanno bisogno un terreno piuttosto sciolto e drenante, anche se fertile e ricco di sostanza organica. L’ideale sarebbe quindi avere un suolo abbastanza sabbioso, arricchito con una buona concimazione a base di compost e letame maturo. Con le giuste lavorazioni di vanga e corretti apporti possiamo coltivare peperoncini in qualsiasi orto e anche farlo in vaso.

Quello che è fondamentale è l’esposizione solare, gli habanero necessitano di molte ore di luce e non sono coltivabili con buoni risultati in appezzamenti parzialmente ombreggiati.

Naturalmente si può decidere di coltivare habanero totalmente indoor decidendo artificialmente temperature e umidità. In questo caso possiamo decidere anche il terriccio da usare come substrato di coltivazione. Sconsiglio questo metodo, visto che non è certo il sistema più naturale ed ecosostenibile.

Il periodo di semina e di trapianto

La pianta di habanero teme il freddo e ha un ciclo colturale piuttosto lungo, infatti nasce in zone climatiche in cui le temperature sono miti tutto l’anno e teme temperature sotto ai 15-16 gradi, anche notturne.

Per avere un buon raccolto nelle nostre zone è importante saper sfruttare al meglio i mesi caldi e per farlo dobbiamo anticipare la semina con un semenzaio riscaldato, risulta utile (anche se non indispensabile) anche una vera e propria growbox dove far crescere la piantina

Il periodo di semina può andare da gennaio a fine marzo, dove gennaio richiede la possibilità di tenere la piantina al riparo per un periodo maggiore, per cui una growbox, mentre seminando a marzo in genere si arriva a fine aprile al trapianto, con piantine ancora di dimensione contenuta.

Le piantine vanno piantate nell’orto tra fine aprile e inizio maggio, in Italia centro meridionale si può anticipare leggermente il trapianto. Meglio evitare di posticipare a giugno invece, visto il ciclo piuttosto lungo della pianta.

Mettiamo le piante a circa 60-70 cm di distanza tra loro, visto che l’habanero è una cultivar che si ramifica abbastanza.

Trucchi di coltivazione

Ho già scritto una guida completa sulla coltivazione del peperoncino piccante in generale, anche per l’habanero conviene far riferimento a quelle indicazioni, come ai vari approfondimenti che troverete su argomenti importanti quali semina, grow box e concimazione.

habanero orange

Qui può essere utile ricordare alcuni accorgimenti che possono aiutare a migliorare il raccolto:

  • Pacciamatura. Coprire il terreno con paglia o teli è utile a mantenerlo umido e ridurre quindi le irrigazioni.
  • Polvere di caolino. Il trattamento con il caolino ha diversi effetti positivi: crea una barriera meccanica che scoraggia alcuni insetti parassiti, assorbe l’umidità aiutando a contenere le malattie e protegge nei giorni molto soleggiati i frutti dalle scottature.
  • Raccolta scalare. Più si raccoglie e più la pianta di habanero produce: infatti si stimola a fare nuovi frutti.
  • Non irrigare in prossimità del raccolto. Per avere peperoncini piccanti e saporiti è utile sospendere le irrigazioni nei giorni prima del raccolto.

Le cultivar di habanero

tipi habanero

Prima di tutto una precisazione importante: con il nome habanero si indicano oggi diverse cultivar di peperoncino, che sono imparentate ma anche molto diverse tra loro, per forma, colore e grado di piccantezza. La varietà habanero vera e propria sarebbe l’habanero orange, ma sono state selezionate varie altre cultivar simili, che hanno “rubato” il nome. Per questo motivo parliamo di una “famiglia” di varietà piuttosto che di una singola cultivar.

Alcune caratteristiche sono comuni ai vari habanero, mentre altre sono peculiari del cultivar. Ad esempio il colore dell’habanero chocolate è completamente diverso da quello del red savina. Per questo motivo vale la pena vedere le varietà una per una.

peperoncini varieta

Habanero orange: l’habanero originale

L’habanero nasce come peperoncino arancio, anche se poi sono state selezionate molte varietà di habanero, di diversi colori, dal rosso al marrone cioccolato,

La sua piccantezza è misurata in 200 – 300 mila punti della scala di Scoville, anche se non arriva a entrare nel guinnes dei primati si tratta di una cultivar con un piccante di tutto rispetto. L’habanero arancione è apprezzato particolarmente per il suo sapore fruttato.

Habanero red savina: il più piccante

Nel 1989 il coltivatore di peperoncini Frank Garcia trova nel suo campo di habanero orange una pianta dai frutti di colore rosso. Questa nuova varietà viene riconosciuta nel 1993 e prende il nome di habanero red savina, dal colore del frutto (rosso, in inglese red) e dal nome della mamma di Frank (appunto, Savina).

Il red Savina viene misurato 577.000 punti SHU Scoville, a quei tempi si trattava del peperoncino più piccante del mondo, per cui a partire dal 1994 il red Savina entra nel guinnes dei primati, record che ha perso nel 2007 battuto dal Bhut Jolokia. Oggi sono state selezionate varietà di peperoncino di piccantezza estrema, superando i 2 milioni di SHU sulla scala di Scoville, ma l’habanero red savina resta uno dei super piccanti più apprezzati e coltivati al mondo.

Habanero chocolate

Cultivar decisamente piccante, dalla buccia marrone come suggerito dal nome, si tratta di una delle varietà più rinomate a livello culinario. I frutti del chocolate sono un poco più grandi di altri habanero, molto interessante come sapore fruttato e leggermente affumicato.

Questo peperoncino, chiamato anche black Congo, si essicca bene al sole ma è ottimo anche fresco.

Habanero peach

L’habanero peach è molto simile all’orange come caratteristiche, piccantezza e sapore. Si tratta di un tipo di habanero molto produttivo, dalla buccia più chiara, tendente al rosa pesca.

Peperoncino trottola (Habanero orange blob)

Bellissima pianta, che ha anche un valore estetico ornamentale se coltivata nel giardino oppure in vaso, il peperoncino trottola ha una forma del frutto molto particolare, buccia corrugata, piccantezza nella media e un buon sapore che ha note agrumate.

Peperoncino pallottola (Habanero white bullet)

Questo habanero bianco è un habanero relativamente poco piccante rispetto al resto della famiglia, con la buccia bianco avorio. I frutti sono piccoli e hanno una polpa poco carnosa, ottimi per essere essiccati e per realizzare olio aromatizzato.

Essendo una pianta di dimensioni abbastanza contenute è perfetta per la coltivazione in vaso.

Articolo di Matteo Cereda. Illutrazioni botaniche di Marina Fusari.